[NFL] Week 11: Colori, episodi ed emozioni

I Chiefs perdono non solo l’imbattibilità, ma anche la testa dell’AFC West, a favore dei Broncos ed entrambe le squadre sono ora a quota nove vittorie e una sconfitta. Meglio di loro fanno i Seahawks, con dieci successi e una persa in attesa della bye week. Continuano le winning streaks di Panthers e Giants e l’incredibile striscia perdente dei Texans, ora quota otto defezioni consecutive. Partiamo però dal big match del Sunday Night per raccontare tutta la giornata NFL!

Montee BallA Mile High City andava di scena una delle partite più attese dell’anno , quella tra gli imbattuti Chiefs e una tra le favorite alla vittoria finale, i Broncos, finora sconfitti solo dai Colts. La sfida era importante anche e soprattutto come scontro divisionale, dato che solo una delle due, nonostante abbiano i migliori record in AFC, andrà direttamente in semifinale di Conference, mentre l’altra giocherà il Wild Card Game.
Dopo l’importantissimo fumble forzato da Danny Trevathan nei pressi delle sue 20 yard, è Julius Thomas a segnare il primo touchdown di giornata su passaggio di Peyton Manning per il 10-0 Broncos iniziale. Delle 323 yard guadagnate da Manning al lancio, ben 121 sono dirette all’altro Thomas, DeMaryus, in uno stato di forma spettacolare. Denver però soffre quando si scatena Dwayne Bowe che, dopo una difficile settimana per motivi personali, si riprende e riporta i Chiefs a contatto.
All’intervallo lo svantaggio è di sette lunghezze, sotto 10-17. Chi decide la partita è l’uomo che non ti aspetti: il rookie Monte Ball (nella foto) porta palla solo 8 volte per 25 yard, ma in due di queste occasioni finisce la sua corsa in end zone e segna a tabellone dei punti fondamentali per il 27-17 Broncos finale. Ora Denver ha preso il comando della division e sarà davvero complesso per Kansas City portaglielo via.

Saints e Panthers vincono due delle partite più importanti di giornata, rispettivamente contro Niners e Patriots.
Il saldo delle yard guadagnate a fine partita (387-196 a favore di New Orleans) suggerirebbe un divario molto piu ampio, ma un risultato non è sempre frutto delle statistiche più o meno positive. Di certo però, i Saints alla fine portano a casa il match e San Francisco resta, per la seconda settimana di fila, a mani vuote. Mentre Drew Brees convince come sempre e si dimostra tra i migliori QB della Lega (30/43 per 305 yard con 1 TD pass e 1 INT), ancora non sembra all’altezza Colin Kaepernick (17/31 per 127 yard con 2 TD pass e 1 INT), troppo poco decisivo nei momenti che contano. Anquan Boldin gioca una delle sue migliori partite stagionali e Vernon Davis mette al solito il suo zampino con un touchdown, per altro su un difficile secondo e 15. Frisco però si schianta contro i ben 11 diversi ricevitori avversari e contro un perfetto Garrett Hartley. Il kicker dei Saints, dopo le numerose critiche ricevute, segna tre field goal su tre nell’ultimo periodo, in altrettanti drive costruiti magistralmente dal quarterback dei padroni di casa, e la partita si chiude 20-17 per loro. New Orleans all’ottava vittoria, quarta sconfitta per i 49ers, deludenti in tutti i match importanti giocati finora.
Sesta vittoria di fila per gli unstoppable Panthers, che fanno un’altra vittima illustre superando i Patriots nel Monday Night. Uno scatenato Cam Newton (19/28 per 209 yard e 3 TD pass oltre a 62 yard in 7 portate palla alla mano) guida in maniera straordinaria l’attacco di Carolina, in cui spiccano 4 ricezioni per 62 yard di Steve Smith, non tanto per il guadagno, quanto per il duello personale ingaggiato e vinto dal receiver contro Aqib Talib. Tom Brady non ci sta e coadiuvato da Rob Gronkowski e Stevan Ridley porta i suoi sul 17-17. Dove però oggi non arriva l’esperienza, fermata anche da un paio di gravi errori di Brady che avrebbero potuto dare la vittoria a New England, arriva la scelleratezza di Newton, che costruisce un drive fantastico, concluso col touchdown di Ted Ginn per la vittoria 24-20 di Carolina. Entrambe le squadre ora sul 7-3 in stagione.

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Successi importanti per Colts, Bengals e Bears in chiave playoff contro Titans, Browns e Ravens, tutti scontri divisionali per altro.
Andrew Luck, Derrick MorganChris Johnson fa la parte del leone nel primo quarto contro Indianapolis, ma poi si spegne alla distanza, come tutta la sua squadra. Due touchdown del runningback portano i Titans avanti 14-0, che diventa 17-6 all’intervallo. Il terzo periodo, però, è tutto di marca Colts, che segna due touchdown su corsa con Donald Brown e Andrew Luck (nella foto), con quest’ultimo in particolare abissimo in una fake play di passaggio. Tennessee prova a tornare sotto, ma ancora Brown porta la segnatura che chiude definitivamente il match. Il touchdown di Delanie Walker serve solo ad arrontondare il punteggio sul 30-27 per i Colts, alla settima vittoria stagionale. Sesta sconfitta invece per i Titans.
Andy Dalton comincia la partita contro Cleveland in maniera tragica con due intercetti (nove nelle ultime tre uscite) nel primo quarto, entrambi portati da Joe Haden, e i Browns ne approfittano per salire 13-0. Il secondo periodo, però, è il più prolifico dell’intera storia dei Bengals e la partita cambia padrone. Con 31 punti segnati, record di franchigia come detto, derivanti da quattro touchdown e un field goal, Cincinnati prende il largo e non verrà più riavvicinata dagli avversari. Decisiva la pessima giornata di Jason Campbell, che regala tre intercetti, e la ritrovata vena di Dalton che, pur guadagnando la miseria di 93 yard al lancio, trova ben tre passaggi da touchdown. La difesa concede una segnatura da 74 yard a uno scatenato Josh Gordon e nulla più, mentre l’attacco continua a segnare. Finisce 41-20 Cincinnati, al settimo successo stagionale. Sesta sconfitta per i Browns.
Una vera e propria epopea, durata oltre cinque ore tra interruzione per cause naturali (un vento fortissimo ha travolto Chicago) e supplementare la partita tra Ravens e Bears. Il gioco di corse finalmente funziona e Ray Rice gioca una partita sui suoi livelli, con 25 portate per 131 yard e 1 touchdown, ma Joe Flacco è ancora irriconoscibile (17/31 per 162 yard con 1 TD pass e 2 INT). Una delle due palle perse dal quarterback si trasforma in una segnatura da 24 yard per David Bass e il punteggio è sul 10-10. Dopo il touchdown bellissimo di Torey Smith, ancora migliore è quello di Matt Forte, che entra in end zone dopo aver superato l’opposizione della difesa avversaria con una potenza straordinaria. I Ravens sono sotto 17-20, ma nell’ultimo drive offensivo una splendida presa di Dallas Clark a una mano li guida fino alla linea delle 3 yard avversarie. Tre giocate non bastano però per un touchdown e Baltimore si accontenta del field goal che manda le squadre in overtime. Robbie Gould con un calcio da 38 yard da infarto per i propri tifosi, punisce i campioni in carica, ora a quota sei sconfitte. Altrettante sono le vittorie di Chicago finora.

Fondamentali vittorie per Seahawks, Giants ed Eagles in NFC, rispettivamente contro Vikings, Packers e Redskins.
Marshawn LynchSeattle gioca un football superbo e grazie a un preciso ed efficace Russell Wilson (13/18 per 230 yard e 2 TD pass), a un Marshawn Lynch (nella foto) dominante (“sole” 54 yard guadagnate, ma ben 2 touchdown) e a una difesa al solito stellare schiaccia Minnesota e vince la sua decima partita su undici giocate. Uno degli highlight più belli di giornata è la presa in end zone di Doug Baldwin, tanto lanciato splendidamente da Wilson, quanto bravissimo nel mantenere il possesso ricadendo sul terreno di gioco. Tre intercetti per i due quarterback impiegati dai Vikings (due di Christian Ponder e uno di Matt Cassell) tagliano le gambe e le aspirazioni della squadra di Minneapolis e il match si chiude sul 41-20 Seattle, segnando la loro ottava sconfitta finora.
Quarta vittoria consecutiva per gli scatenati Giants, che approfittano e non poco dell’assenza di Aaron Rodgers per avere la meglio dei Packers. Scott Tolzien macina per 339 yard al lancio, ma senza passaggi da touchdown e con ben tre intercetti, senza dimostrare la sicurezza necessaria per portare la sua squadra alla vittoria. New York si affida all’affiatata connection Eli Manning – Victor Cruz, che produce 8 ricezioni per 110 yard, e le segnature di Rueben Randle e Brandon Jacobs, oltre all’intercetto ritornato in end zone da Jason Pierre-Paul, sovrastano nettamente Green Bay, fermata a soli 13 punti a tabellone. 27 invece quelli dei Giants che condannano i Packers alla quinta sconfitta stagionale.
In un importante scontro divisionale, Philadelphia dimostra di essere in formissima e mette a segno la terza vittoria consecutiva. Nick Foles si concede 298 yard al lancio e 47 palla alla mano e, pur senza TD pass, mette a segno quello su corsa che apre la sfida. Il rendimento di LeSean McCoy si conferma su standard altissimi (20 portate per 77 yard e 2 touchdown) e gli Eagles scappano sul 24-0 fino ad inizio quarto periodo. Due touchdown tanto incredibili quanto spettacolari di Darrell Young e Aldrick Robinson, entrambi con trasformazione da due punti annessa, riportano a sorpresa Washington a un solo possesso di distacco sul 16-24. Il loro ultimo drive offensivo si chiude, però, con un intercetto portato a Robert Griffin da Brandon Boykin e la partita finisce così. Sesta vittoria degli Eagles, settima sconfitta dei Redksins.

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Incredibili sconfitte di Texans, Lions e Falcons contro Raiders, Steelers e Buccaneers.
Rashad JenningsLa partita tra Oakland e Houston è lo show personale di Matthew McGloin. L’undrafted quarterback sostituto di Terrelle Pryor si concede ben tre passaggi da touchdown, di cui uno meraviglioso per Mychal Rivera, e il resto lo fa un Rashad Jennings (nella foto) in forma strabiliante, con 22 portate per 150 yard e un touchdown da 80 yard annesso. Nonostante tutto, ottima prova dei receiver in maglia Texans ed in particolare di Garrett Graham (7 ricezioni per 136 yard e 1 TD) e di Andre Johnson (10 ricezioni per 116 yard), oltre al più lungo punt return della storia della franchigia, opera di Keshawn Martin per 87 yard. Resta incocepibile il motivo per cui un buon Case Keenum venga sostituito da Matt Schaub in cabina di regia ad inizio quarto periodo. Probabilmente non sarebbe cambiato nulla, ma di certo i Texans gettano al vento l’ennesima opportunità di rivalsa e perdono l’ottavo match consecutivo 23-28 contro i Raiders, alla quarta vittoria stagionale.
Un secondo quarto da Leoni non basta a Detroit per superare uno scatenato Ben Roethlisberger e i suoi Steelers. Pittsburgh piazza nel primo e nell’ultimo periodo di gioco due parziali da 14-0, guidati proprio da un Big Ben in grande spolvero (29/45 per 367 yard e 4 TD pass) e da Antonio Brown (7 ricezioni per 147 yard e 2 touchdown), annullando completamente il 27-6 del secondo, provocato in larga parte dalla coppia Matthew Stafford (un impreciso 19/46 per 362 yard con 2 TD pass e 1 INT) – Calvin Johnson (6 ricezioni per 179 yard e 2 touchdown). Un secondo tempo senza passaggi utili per Megatron, unito a una pessima fake play su un field goal, che si conclude con un fumble, portano i Lions alla quarta  sconfitta stagionale per 27-37, con gli Steelers che salgono a quota quattro vittorie.
Sono quattro i protagonisti dei Buccaneers nella grande vittoria contro Atlanta, la seconda consecutiva dopo otto sconfitte in fila. Un precisissimo Mike Glennon (20/23 per 231 yard e 2 TD pass), uno scatenato Bobby Rainey (30 portate per 163 yard alla mano oltre a 2 ricezioni per 4 yard e 2 touchdown complessivi), un decisivo Vincent Jackson (10 ricezioni per 165 yard e 1 TD) e un dominante Gerald McCoy da 5 tackles e 3 sack sono i fattori principali del successo Bucs. Dall’altra parte l’attacco si sveglia quando la partita è già finita e riesce a limitare i danni sul 28-41, ma i Falcons incappano comunque nell’ottava sconfitta stagionale.

Vincono Cardinals, Bills e Dolphins contro Jaguars, Jets e Chargers.
Carson PalmerUna grandissima prestazione di Carson Palmer (30/42 per 419 yard e 2 TD pass, nella foto) annulla le speranze di Jacksonville di vincere la sua prima partita in casa. Danny Noble segna il primo touchdown di squadra tra le mura amiche dell’intera stagione, Maurice Jones-Drew cerca di allungare sul 14-7 per lanciare la squadra, ma è un fuoco di paglia. L’eroe di giornata, oltre al quarterback di Fresno, è Michael Floyd, che guadagna 193 yard con 6 ricezioni e segna uno splendido touchdown da 91 yard, saltando come birilli quattro difensori avversari. Un altro episodio resterà impresso, almeno nella memoria di Andre Ellington. A partita ampiamente acquisita, Ellington porta palla alla mano, ma viene fermato dalla difesa avversaria. Dalla mischia il defensive end Jason Babin esce con una ciocca dei capelli del runningback avversario, che ha perso sicuramente più fisicamente di quanto ha guadagnato in termini di yard nella giornata (8 portate per 3 yard). Il match si chiude sul 27-14 Cardinals, alla sesta vittoria stagionale. Nona sconfitta per i Jaguars.
Partita diametralmente opposta per i due rookie quarterback Geno Smith e EJ Manuel nella sfida tra New York e Buffalo. Tanto ha giocato male il primo (8/23 per 103 yard con 3 INT e un fumble), quanto bene il secondo (20/28 per 245 yard e 2 TD pass). All’intervallo il punteggio è su un 20-0 Bills alquanto eloquente della situazione in campo. Chris Ivory (15 portate per 98 yard e 1 touchdown) cerca di riportare i suoi in partita, ma è troppo tardi. Buffalo vince la sua quarta partita in stagione 37-14 e condanna New York, alla quinta sconfitta.
La connection Philip Rivers – Antonio Gates è garanzia di successo fin dal 2004 e produce il 59° touchdown della loro accoppiata, ma questo non basta a San Diego per vincere il match contro Miami. Daniel Thomas segna su corsa e pareggia i conti all’intervallo sul 10-10. Ci pensa poi Charles Clay, con un grandissimo touchdown da 39 yard a spaccare in due il match. Finisce 19-15 per i Dolphins, alla quinta vittoria, mentre è sesta sconfitta per i Chargers.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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