[NCAA] La situazione dopo week 11 e preview di week 12

La settimana 11 del college football ci consegna due importanti notizie: la sorprendente sconfitta di Oregon contro Stanford e la conferma di Alabama, che ha regolato in casa LSU. In virtù di questi risultati è successo un mezzo terremoto nella classifica BCS con i Ducks che sono scivolati in sesta posizione dicendo molto probabilmente addio alla possibilità di giocarsi il BCS Championship game, che al momento, invece, è saldamente nelle mani di Alabama e FSU rispettivamente al primo e secondo posto della classifica.[pullquote]BCS Ranking
1. Alabama 9-0
2. Florida State 9-0
3. Ohio State 9-0
4. Stanford 8-1
5. Baylor 8-0
6. Oregon 8-1
7. Auburn 9-1[/pullquote]Alle loro spalle Ohio State è salita di una posizione rispetto alla scorsa settimana; Stanford, invece, dopo l’exploit contro la rivale nel PAC 12 si è piazzata al quinto, mentre Baylor, che ha superato facilmente l’ostacolo Oklahoma, è salita al sesto posto. Completano le prime dieci Auburn, Clemson, Missouri e South Carolina.
Nelle retrovie attenzione alle sorprese Fresno State e Northern Illinois che rischiano di giocarsi dei Bowl game veramente importanti. Però con quattro settimane al termine e con i vari championship game in palio, fare previsioni sul futuro è quanto mai sbagliato e del resto Oregon docet. I Ducks, infatti, sembravano destinati a giocarsi il titolo e Mariota sembrava aver già messo le mani sull’Heisman Trophy, quando invece è bastata una sola partita per mandare a monte i piani di una intera stagione.

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Oregon (3) vs Stanford (5) 20-26
Evidentemente è destino che debba andare ogni volta così. Per la seconda stagiona consecutiva, infatti, i Cardinal fermano la corsa di Oregon e rovinano quasi definitivamente i loro sogni di gloria. Alla fine il punteggio non dice la verità su una partita dominata dagli uomini di linea di Stanford che hanno fatto il bello e il cattivo tempo sia in fase offensiva che in quella difensiva, permettendo ai padroni di casa di portarsi addirittura sul 26-0 quando mancavano soltanto 11’ alla fine della partita. C’era solo un modo per battere i Ducks e il loro attacco stratosferico capace di segnare più di 55 punti a partita: tenere fuori dal campo Mariota. E così ha fatto Stanford affidandosi alle corse di Tyler Gaffney, che con 45 portate per 157 yards (record della scuola) ha lasciato la palla in mano ai Cardinal per lunghissimi tratti, totalizzando alla fine ben 42’ di possesso. E quando l’azione passava nelle mani degli avversari ci ha pensato la difesa che ha messo tanta pressione sul QB avversario. Mariota, infatti, non ha offerto una prova all’altezza della sua fama seppure in parte riscattata nel finale quando ha lanciato due TD pass.
Premiata la tattica di coach David Shaw che ha preferito giocare in modo estremamente conservativo per prevenire eventuali turnover. Con questa vittoria, celebrata tra gli altri anche da John Elway ex atleta di Stanford la cui maglia numero 7 è stata ritirata in una cerimonia durante l’intervallo del match, i Cardinal spostano così dalla loro parte l’inerzia della stagione, destinando, invece, i Ducks ad accontentarsi di un finale senza molta gloria.

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Louisiana State (13) vs Alabama (1) 17-38
Chi si aspettava un passo falso dei Crimson Tide di Nick Saban è rimasto deluso. Infatti Alabama è riuscita a superare abbastanza agevolmente LSU grazie allo strepitoso finale durante il quale ha segnato 21 punti senza subirne alcuno. La vittoria contro i Tigers serve anche a rispedire al mittente le illazioni di chi crede che quest’anno Alabama sia stata favorita da un calendario in cui, eccetto Texas A&M, non ha dovuto misurarsi con avversari degni del suo livello. Eppure non tutto ha funzionato per il verso giusto e onestamente la difesa dei campioni in carica non è parsa molto convincente. Del resto senza i due sanguinosi fumble, di cui uno ad un passo dalla goal-line, commessi dai Tigers in avvio di partita chissà come sarebbe andata a finire, visto che fino a metà del terzo il punteggio era ancora in perfetta parità.
Dopo il field-goal dalle 41 yards messo a segno dai padroni di casa nel primo quarto, LSU è stata la prima ad andare a marcare un TD grazie alla corsa da 3 yards di Jeremy Hill. Immediata è però arrivata la reazione di Alabama che, guidata da A.J. McCarron  (14/20, 179, 3 TD), ha portato il punteggio sul 17-7 grazie ai 2 TD pass per Howard e Norwood. Prima di andare al riposo è arrivato il lob di Zach Mettenberger (16/23, 241, 1 TD) per la ricezione in end zone di Travin Dural. Nella ripresa, dopo il momentaneo pareggio dei Tigers grazie al field-goal dalle 41 yards di Delahoussaye, sono arrivati in sequenza i 3 TD su corsa di Alabama che hanno messo in ghiaccio la partita, due dei quali portano la firma del running back T.J. Yeldon (25 portate, 133 yards, 2 TD).

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Oklahoma (10) vs Baylor (6) 12-41
Se qualcuno aveva dei dubbi sulla reale forza di Alabama figuriamoci su Baylor, che dopo il 7-0 in avvio di stagione condito dalla leadership nelle classifiche della total offense (718 yards a partita) e dei punti fatti (64 a partita), aveva fatto storcere il naso a molti che ritenevano la causa delle sue vittorie fossero gli avversari piuttosto facili. Ebbene la partita contro Oklahoma, rivale anche nella BIG 12, ha dimostrato che i Bears ci sanno fare e che la loro posizione di classifica non è figlia del caso. Se finora quello che aveva impressionato gli addetti ai lavori era l’esplosività della spread-offense di coach Briles, stavolta, invece, i texani hanno messo in mostra anche una solida difesa che non ha concesso quasi niente agli avversari, come dimostrano le 87 yards totali su corsa messe insieme dai Sooners. E pensare che la partita si era messa molto bene per Oklahoma a punti in apertura su field-goal e poi capace di mettere a segno una safety su Bryce Petty, dopo, però, aver sprecato un quarto-e-goal da poche yards.
Negli ultimi 7’ del secondo quarto è arrivata la risposta di Baylor. Petty (13/26, 204 yards, 3 TD) ha messo a segno due TD su corsa e poi quando mancavano pochi secondi all’intervallo ha lanciato in meta Antwan Goodley con un passaggio da 24 yards, fissando così il punteggio sul 24-5. Nel secondo tempo il match è stato facilmente controllato dai Bears che negli ultimi due quarti hanno messo a segno altri due TD ed un field-goal, intervallati dall’unica meta degli ospiti giunta alla fine del terzo quarto con un passaggio da 10 yards di Bell per Roy Finch.

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Per quanto riguarda la settimana 12, attenzione a diversi match che possono avere addirittura implicazioni di alta classifica. Michigan State a Nebraska, per esempio, deciderà chi delle due vincerà la Legends Division con la possibilità di andare a prendersi, nel championship del Big 10, il prezioso scalpo della attuale numero 3 Ohio State. Secondo esame consecutivo per Baylor che ospita la rivale di conference Texas Tech, la quale dopo un avvio al fulmicotone (7-0) sta altrettanto velocemente perdendo terreno.
Test importante anche per Stanford che rende visita a USC, in una partita che si annuncia dominata dalle difese, e che dovrebbe legittimare le pretese dei Cardinal di prendere parte al Rose Bowl, così come sembra in progetto.
Infine sfida complicata per Auburn di coach Malzahn che ospita la rivale Georgia a cui vorrà rendere la pariglia dopo la sonora sconfitta subita la scorsa stagione. L’eventuale vittoria dei Tigers significherebbe anche tenere vive le speranze di vincere la SEC East (a patto di battere Alabama all’ultima giornata).

Infine diamo una breve occhiata al recruiting che in questo periodo dell’anno entra nel vivo, visto che nei prossimi due o tre mesi tutte le maggiori conference celebreranno il Signing Day. Ancora una volta la parte del leone la sta facendo Alabama che finora sembra aver stretto accordi con ben tre giocatori 5-stars: l’offensive tackle Cameron Robinson, il difensive end De’Shawn Hand e il multiuso Bo Scarbrough. A questi si aggiunge una pletora di 4-star e qualche 3-star, che senza dubbio porteranno nuova linfa ad una squadra che l’anno prossimo perderà parecchi protagonisti delle ultime stagioni tra cui il QB titolare A.J. MacCarrron.

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