[NCAA] UCLA, partenza col botto

Dopo l’exploit della prima stagione sotto la guida di Jim Mora l’anno scorso, UCLA ha iniziato quest’anno con tre vittorie consecutive e soprattutto con la convincente prova contro Nebraska, fuori casa, dove la squadra ha rimontato uno svantaggio di 18 punti per sigillare la vittoria a 41-21, dopo essere stata sotto 21-3.
Le vittorie in casa contro Nevada e New Mexico State University erano invece preventivate, ma rimane il fatto che la squadra ha mostrato forte potenziale offensivo segnando rispettavivamente 58 e 59 punti in queste due vittorie dominando dall’inizio alla fine.
Sono ormai lontani i giorni della gestione Neuhesiel dove ogni partita era un incongnita anche contro squadre di minore potenziale,dove la vittoria magari arrivava, ma sempre sudata.

Un’inizio di stagione purtroppo circondato da notizie fuori dal campo che segneranno il carattere di questa squadra per il resto della stagione.
UCLALa tragedia che ha colpito il giovane WR Nick Pasquale, morto mentre attraversava la strada, nella sua hometown di San Clemente, una tranquilla comunità sulla costa a sud di Los Angeles. Il giovane WR non aveva forse il fisico per una carriera di football a questo livello, essendo alto solo 1.70m, ma dopo una carriera da star a San Clemente High School si era presentato a UCLA come “walk on”, senza essere stato scelto dal coaching stuff durante il recruiting, senza avere una borsa di studio, una mossa fatta nel tentativo di coronare il suo sogno che aveva fin da bambino … giocare per i Bruins.
Non era titolare, faceva parte dello scout team, ma alla prima giornata contro Nevada i suoi compagni avevano letteralmente spinto il coach a metterlo in campo nell’ultimo quarto con risultato acquisito, per dargli questa soddisfazione, solo per un’azione.
Nick Pasquale era amato in squadra per la sua energia, determinazione e impegno mostrato nel suo tentativo di coronare quel sogno. Nick l’aveva finalmente coronato contro Nevada, ma il destino beffardo gli avrebbe tolto la vita solo una settimana più tardi. Una tragedia.

Questo drammatico evento, avvenuto prima della partita contro Nebraska, ha causato uno shock emotivo inaspettatto e difficile da gestire per la squadra, che però ha risposto alla grande, onorando Nick con una prestazione monumentale il weekend successivo.
Jim Mora, visibilmente provato nelle conferenze stampa durante la settimana, aveva chiesto ai suoi genitori di parlare alla squadra prima di questa partita, per comunicare quella determinazione che aveva portato Nick a UCLA, cosa significasse per Pasquale avere l’opportunità di avere fatto parte di UCLA, anche se solo come giocatore dello scout team, anche se solo per un’azione al Rose Bowl, la settimana prima.

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La pressione e l’adrenalina di volere vincere una partita difficile per onorare Nick si era fatta sentire nel primo tempo. I giocatori erano in campo ma la testa non c’era, forse troppa pressione e un carico emotivo non facile da gestire. Nebraska era in pieno controllo del match andando sopra 21-3 fino agli ultimi minuti del primo tempo.
UCLA sembrava uno sparring partner di una categoria minore, una difesa leggera, errori banali nello special teams, e un attacco improduttivo. Martinez, QB di Nebraska, sembrava l’RG3 dell’anno scorso e veramente tutti si chiedevano se UCLA semplicemente non avessero la forza emotiva per stare in campo quel giorno.

Ma poi nel secondo tempo qualcosa è scattato e UCLA è tornata in campo con una determinazione che avrebbe portato a un dominio totale al Memorial Stadium sigillando una rimonta storica, con 38 punti consecutivi sotto gli occhi incrduli dei 91 mila tifosi del Memorial Stadium di Lincoln che già si gustavano la vittoria dopo il primo tempo.

photoDa apprezzare la sportività dei tifosi di Nebraska nel pre-partita. Avevano fatto onore al giovane scomparso lanciando in cielo decine di palloncini giallo-blu e mostrando uno striscione che diceva “two schools,one team”. Una dimostrazione di classe da parte loro, riconosciuta ieri al Rose Bowl durante la partita contro New Mexico State con uno striscione che diceva “Thank you Nebraska”.

Per UCLA ora arriva un ottobre impegnativo che culminerà con due trasferte consecutive a Stanford (#5) e Oregon (#2). Si vedrà allora se questa squadra è pronta a fare il salto di qualità per ambire a un ritorno glorioso al Rose Bowl il 1 Gennaio.

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Lorenzo Guidolin

Inviato da Los Angeles, appassionato di football dai tempi di Montana e Marino.

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