[NFL] San Diego Chargers 2013

Grazie agli amici di “Quel che passa il convento”  ecco la presentazione della stagione NFL 2013 squadra per squadra.
Quindicesima squadra analizzata i San Diego Chargers.

Giungono voci che a San Diego abbiano messo sotto contratto Gustave Doré direttamente dall’oltretomba con il compito d’illustrare la personalissima risalita dagli Inferi in cui i Chargers erano piombati nelle ultime due stagioni. La sfida per l’illustratore francese è molto più semplice di quella dantesca e rappresentare Norv Turner e AJ Smith come entità da cerchio infernale, precisamente l’ottavo, quello delle malebolge, dev’essere assolutamente divertente e calzante. La metafora artistica-letteraria ci è utile per capire quale sia il clima che si respira a Murphy Canyon Road, sede dei Bolts. Una ventata d’aria fresca, di rinnovamento e di fiducia verso il futuro, il tutto ottenuto grazie all’allontanamento dei due deus ex machina sopra citati che hanno portato San Diego in un oblio difficilmente identificabile.

E’ in questo scenario che le maggiori acquisizioni in vista della stagione 2013-1014 per i Chargers si presentano all’interno del coaching staff e nella dirigenza. Mike McCoy come HC, Tom Telesco come GM [il più giovane di sempre nella storia della franchigia a ricoprire l’incarico] e Ken Whisenhunt come OC le addizioni decisive per il proseguo della franchigia. Confermatissimo il DC John Pagano che ben aveva figurato l’anno passato da “rookie” e da cui si aspettano ulteriori progressi con il materiale a disposizione.
OFFENSE. Le chiavi per la rinascita di San Diego passano inevitabilmente attraverso Philip Rivers. Il QB oramai veterano e non più giovane talentuoso con atteggiamenti alla Pop Warner League è il lontano parente di quello ammirato nelle prime stagioni sotto l’egida di Norv Turner dove s’era avvicinato all’elite del ruolo e sembrava mancasse poco per consacrarsi. Non è andata così. Nel 2011 e nel 2012 s’è visto il peggior Rivers di sempre. Insicuro, turnover a gogo [47 fra intercetti e fumble, secondo solo a Sanchez, ‘nuff said], meccanica regredita e poca fiducia nei propri mezzi.  Mike McCoy e Ken Whisenhunt [chiamerà i giochi offensivi] avranno come compito principale quello di invertire la tendenza e rimettere in carreggiata l’ex NC State. Non dovesse accadere, un terzo anno di fallimento sarebbe inaccettabile. E con un nuovo regime al comando, si sa, puntare su un nuovo QB potrebbe rivelarsi la soluzione più appropriata per una franchigia già in parziale rebuilding mode.

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In attacco ci saranno altri due leitmotif a tener banco durante l’arco della prossima regular season. Il primo èRyan Mathews, il RB da Fresno State è di cristallo l’abbiamo capito tutti, è stato malsfruttato e, mentre si appresta alla quarta stagione nei pro, ha prodotto solo una stagione sopra le 1500yds dalla l.o.s., un elemento che dimostra come le capacità ci siano tutte, al pari dei dubbi che si porta appresso. Ma riuscirà a esprimerle finalmente? Inutile dire che sia in “hot seat” pure lui e l’arrivo di Danny Woodhead [principalmente per screen pass/3rd down] lo aiuterà ulteriormente nel condividere le portate e magari sentir meno la pressione dell’ombra di Tomlinson.

Il secondo elemento invece è l’offensive line. Jared Gaither a left tackle è stato mandato via con i soli rimpianti d’averlo firmato a lungo termine, Telesco ha lavorato molto sulla OL cercando di metter le pezze. Perso Vasquez nella free agency, costretti ad affidarsi per tutto il 2012 a M.Harris [undrafted rookie da UCLA] sono arrivati via draft il 1st rounder DJ Fluker, Alabama, che già da principio si può definire un upgrade alla mediocrità costante di Clary a RT. Lo stesso Clary che sarà spostato all’interno in posizione di RG. A livello di LG è stato acquisito Chad Rinehart, problemi di salute ne hanno minato lo sviluppo, ma quando sano sa essere un validissimo elemento. A left tackle Telesco ha cercato e trovato lo “stopgap” in Max Starks, FA dagli Steelers in attesa che il 2014 possa offrire di meglio. Ma l’acquisizione di rilievo è stato il coordinator :Joe D’Alessandris, artefice del capolavoro o-line a Buffalo. A lui ci si affida ciecamente sia per risolvere i problemi riguardanti la pass protection che il run blocking system, dove si passa finalmente [meglio tardi che mai, no?] a una zone-blocking. Il personale è quello che è, ma si confida nel sistema. Rivers e Mathews ringraziano? Ai posteri l’ardua sentenza.

Per chiudere con l’attacco a livello di ricevitori, a TE c’è il sempre eterno Gates e la speranza del freak LaDarius Green. Mentre a WR è bagarre aperta fra la sorpresa Danario Alexander – il veterano Malcom Floyd – il rampante  Vincent Brown – il rookie Keenan Allen [3rd round potenziale steal di Telesco] per conquistare i posti a X/Y receiver. Relegati agli special team, a far compagnia a “mi scappa la pipì” Novak e Scifres, le acquisizioni di AJ Smith Eddie Royal e Robert Meachem, quest’ultimo altra cocente delusione dell’anno passato.

DEFENSE.  A livello difensivo Telesco s’è dato un gran da fare a potare i rami secchi e veterani che oramai avevano perso più d’un passo come Quentin Jammer, Takeo Spikes, Atari Bigby [ci mancherai JahRastafari!], Antonio Garay, Shaun Phillips oppure scommesse perse alla Antoine Cason. Lo scenario però non è del tutto negativo, anzi. Ci troviamo di fronte a un reparto giovane, con grande upside che, se sfruttato a dovere, potrà regalare soddisfazioni ai tifosi Chargers. John Pagano partirà con una 3-4 di base, ma varierà molto, per poter usare al meglio la versatilità del personale a disposizione. A livello di DLine è assodato il trio Corey Liuget – Cam Thomas – Kendall Reyes. I due DE sono attesi alla conferma dopo aver avuto una breakout season [Liuget] e mostrato un potenziale in pass rush interessantissimo [Reyes]. C.Thomas ha finalmente via libera come DT e alle sue spalle Jerideau e Geathers fra gli URFA di quest’anno lotteranno per dar profondità al ruolo.

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Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

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