[NFL] Green Bay Packers 2013
Grazie agli amici di “Quel che passa il convento” ecco la presentazione della stagione NFL 2013 squadra per squadra.
Ventinovesima squadra analizzata i Green Bay Packers.
Fatta questa premessa e considerato il concetto di salary cap/coperta corta, nel Wisconsin in questa offseason sembra abbiano capito la lezione: vittime, in questi ultimi 2 anni post super bowl vinto, di un gioco ai massimi livelli troppo prevedibile, hanno deciso di iniettare all’interno dell’attacco nuove gambe, anche a discapito di perdere qualche mano.
E’ stato lasciato andare Greg Jennings, che da quando ha trovato una nuova casa (peraltro molto vicina, nel Minnesota), non smette di parlare della vecchia: prima criticando la leadership di Rodgers, poi “accusando” il sistema Packers di avergli fatto il lavaggio del cervello (cervello? quale cervello?! ndr) circa i rivali divisionali. Ma questo è il passato, il presente (e il futuro) si chiama soprattutto Randall Cobb, un giocatore che già l’anno scorso abbiamo imparato ad apprezzare per la sua duttilità, in grado di schierarsi, anzi nascondersi in giro per il campo andando a creare missmatch in più situazioni tattiche. Quest’anno il suo ruolo sarà ancora più centrale, pur sempre restando fedele alla sua atipicità, una sorta di Percy Harvin, per non uscire dalla liason con i rivali divisionali, che proprio di Harvin si sono sbarazzati.
A cercare di dare “normalità” al reparto ci saranno due ricevitori più “canonici” come James Jones e Jordy Nelson, mentre vengono riposte non poche speranze sul medio/lungo termine anche su Charles Johnson, rookie pescato al settimo giro, da un piccolo college di division II nel Michigan: il classico freak atletico che però avrà bisogno di essere sgrezzato, magari passando anche tramite la practice squad o sfruttando la sua velocità direttamente negli special team, anche come ritornatore. Di “normalità” invece non possiamo parlare quando elenchiamo i 3 TE di questa squadra: Jermichael Finley, Andrew Quarless e D.J. Williams in 3 non fanno un cervello (qui non c’è niente da lavare, quindi….), ma a Green Bay restano ancora fiduciosi che prima o poi, almeno uno di loro premerà l’interruttore giusto ed esploderà in tutte le sue potenzialità, che, bisogna ammettere, sono estremamente intriganti.
Ma i cambiamenti principali sono arrivati nel running game, fino a questa primavera reparto totalmente dimenticato. L’acquisizione di due rookie RB tra i migliori di questa classe piuttosto profonda come Eddie Lacy (2° giro) e Johnathan Franklin (4° giro) pone definitivamente la parola fine all’epoca in cui ai Packers correvano carneadi o scarti altrui (anche se Benson, fino all’infortunio, l’ennesimo della sua carriera, si era ben comportato). Se almeno uno dei due dovesse rivelarsi solido (ed entrambi hanno la possibilità per esserlo) ecco che lo scenario di gennaio per Rodgers e compagni cambia di molto.
Per cambiare totalmente poi qualcosa di più dovrà arrivare dall’altro lato della palla: quando 3 edizioni fa i Packers si sono laureati campioni NFL, molto era partito dalla difesa, da poco passata al “modulo” 3-4. “Se abbiamo fatto così bene con il nuovo schema non ancora assimilato del tutto, chissà cosa potremo fare tra 2 3 anni?!”, in realtà dopo quell’exploit, di progressi non se ne sono visti. La pass rush pesa sempre troppo su un unico giocatore (Clay Matthews), un po’ come accade in attacco con Rodgers, e ormai sia l’HC McCarthy, ma soprattutto il defensive coordinator Dom Capers, iniziano a friggere un po’.
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Giovanni Ganci liked this on Facebook.