[NFL] Chicago Bears 2013

Grazie ali amici di “Quel che passa il convento”  ecco la presentazione della stagione NFL 2013 squadra per squadra.
Settima squadra analizzata i Chicago Bears.

Una delle poche serie televisive con risate finte (l’unica?) che riesca a vedere ci dà l’assist per parlare di Bears. Ma se la ABC, dopo 8 stagioni, ha deciso di sostituire “La vita secondo Jim” (“According to Jim” nella versione ufficiale), con Modern Family, non sarà altrettanto facile a Windy City trovare un degno erede a Brian Urlacher dopo 13 stagioni ed evitare le risate fuoricampo (questa volta non così finte).

Il ritiro del prossimo hall of famer è il tema caldo della offseason dei Bears ma no l’unico, perché molto è cambiato anche nella stanza dei bottoni: Lovie Smith non sarà più l’HC, cosa a cui eravamamo abituati dal 2004. L’harakiri di 2 anni fa fu giustificato dall’infortunio di Cutler e a pagare per tutti ci pensò il GM Jerry Angelo, non qualificarsi ai playoff dopo essere partiti 7-1 e vedersi superati ancora da due squadre in division è stato davvero troppo. Il suo successore sarà uno dei tanti motivi di interesse della prossima stagione NFL: parliamo di un guru del football, ma giocato con regole un po’ diverse, non al piano di sotto come siamo più soventi vedere, ma al piano….di lato: Marc Trestman ha dominato in Canadian Football League, guidando i Montreal Alouttes a 2 Grey Cup consecutive. Non è comunque una prima assoluta lungo la tratta CFL-NFL per quel che riguarda i coach: Forrest Gregg (allenatore prima a Toronto e poi alla guida dei Bengals che persero il Super Bowl nel 1981), Bud Grant (prima a Winnipeg e poi icona dei Vikings dal 1967 al 1983 con un ulteriore stagione nel 1985, con 12 qualificazioni ai playoff e ben 4 partecipazioni al Super Bowl, tutte perse) e Marv Levy (12 anni ai Bills, l’allenatore della Buffalo di Jim Kelly e dei 4 Super Bowl consecutivi, seppur persi), sono tre esempi di buon auspicio, anche se complessivamente raccolgono un suggestivo record di 0-9 al Super Bowl.

Pubblicità

Trestman è considerato un genio per quel che riguarda il suo lavoro con i QB: il 41enne Anthony Calvillo è un santone a Montreal e lo era già ben prima che arrivasse Trestman ad allenarlo, ma sotto di lui le sue prestazioni sono ulteriormente esplose per di più a cavallo dei 40 anni, qualcosa vorrà pur dire. Cutler non a caso sembra aver preso molto bene l’arrivo del nuovo HC, che potrebbe portare ad una definitiva maturazione nella gestione del flusso offensivo che possa finalmente sposarsi con un talento ormai noto e non confutabile. Anche perché alle sue spalle non ci sarà più un backup QB di livello come lo era Jason Campbell, ma il ruolo di QB2 se l’è preso un girovago della NFL come Josh McCown, già presente a roster da qualche anno e promosso per mancanza di rivali nella depth chart.

Il giorno centrale per la offseason dei Bears è stato il 12 marzo: nel giro di poche ore arrivano le firme pesanti di Jermon Bushrod, offensive tackle ex Saints (quinquennale, 36 milioni complessivi, di cui 22 garantiti) eMartellus Bennett, tight end ex Giants e Cowboys (quadriennale, 20 milioni complessivi, 5 garantiti). Nel complessivo due giocatori di ottimo talento espresso ed inespresso (sì, sto parlando di testavuota Martellus), che sono nel pieno della loro carriera (28 anni e 26 anni, rispettivamente) e che vanno a coprire i due need principali della squadra: sulla carta una doppia operazione da 10, sarà però poi il campo a dare il voto definitivo.

La linea è senza dubbio il reparto che ha subito i maggiori scossoni e verso cui i tifosi guardano con maggiore interesse e speranza: detto di Bushrod, si registra l’arrivo della prima scelta Kyle Long, figlio di quel Long (Howie) e fratello di quell’altro Long (Chris) che però ad Oregon ha giocato pochissimo ed è tutto da scoprire. Poco prima del draft era stato firmato un altro giocatore intrigante, il 26 enne Eben Britton, tassello fondamentale della OL dei Jaguars che però negli ultimi anni aveva subito l’ “onta” dello spostamento da tackle a guardia. Ma per delle prime scelte che arrivano, una prima scelta se ne è andata: Gabe Carimi, arrivato da Wisconsin come potenziale dominatore se ne è andato scambiato per un pezzo di pane (una sesta scelta) dopo soli 2 anni.

Continua a leggere su “Quel che passa il convento”

Merchandising Merchandising

Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

Articoli collegati

4 Commenti

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.