[NFL] Cinque squadre “inguardabili” nel 2012

OAKLAND RAIDERS (record 4-12)

Summary: e sono dieci; dieci stagioni di delusioni per quello che un tempo era l’orgoglioso popolo degli Oakland Raiders, team che sembra aver imboccato un tunnel buio di cui non si vede l’uscita. Dieci sono i campionati senza record vincenti da parte dei nero-argento che anzi, dopo due stagioni dignitose, sono nuovamente piombati nella mediocrità.
Quattro misere vittorie, tre delle quali sono arrivate contro Kansas City e Jacksonville, cioè le peggiori squadre dell’intero torneo. Ed anche il cambio di allenatore, con l’arrivo di Dennis Allen che è il settimo head coach negli ultimi dieci anni, non ha sortito l’effetto sperato.
In attacco, un rushing game che sembrava ormai consolidato, è stato fra i peggiori della nazione terminando al ventottesimo posto su trentadue squadre, ed il runner principe dei californiani, cioè McFadden, è riuscito a violare la end zone avversaria la miseria di due volte correndo alla media di 3,3 yards a portata.
Tutto sommato invece il passing game non è andato male: il tight end Myers è stata una delle rivelazioni della stagione ed anche il veteranissimo quarterback Palmer, senza un vero numero uno come ricevitore, non se l’è cavata male, trovandosi a dover rimontare situazioni spesso disperate.
La difesa dei Raiders è stata invece un enigma tutto l’anno: in alcune gare è sembrata essere addirittura nell’elite della NFL, in altre è stata un colabrodo senza speranza, come dimostrano i 169 punti presi in quattro partite a novembre. Appena 25 i sack messi a segno, peggior record dopo Jacksonville, con Seymour, il più forte difensore di linea dei californiani, costretto a saltare metà stagione per infortunio. Ancora peggio però è andata ai due cornerback titolari a inizio stagione: Spencer ha giocato appena due partite prima di andare k.o. per un problema al piede, Bartell è durato invece 6 gare, poi è stato addirittura tagliato.

Raiders
Brandon Myers

Ragioni di ottimismo: i Raiders sono tutt’ora un mistero. Quest’anno sembravano finalmente pronti per diventare almeno una playoff contender, e invece hanno compiuto un clamoroso salto indietro in una division onestamente debole, Denver a parte.
In attacco McFadden dovrebbe essere all’apice della carriera a 26 anni (quando inizierà la nuova stagione), ma non riesce mai a terminare un campionato sano. Un’arma importante per i ragazzi di Allen sarà invece il fullback Marcel Reece, convocato per il Pro Bowl ed in grado di essere temibile sia nel rushing che nel passing game.
La posizione di tight end con l’emergere di Myers sembra un altro punto fermo, mentre c’è da capire il vero valore di un gruppo ricevitori dalle notevoli potenzialità finora però inespresse. La linea offensiva ha nel left tackle Veldheer e nel centro Wisniewski due sicuri partenti nei prossimi anni, mentre il resto è da ricostruire.
In difesa sembra difficile che il veteranissimo Seymour sia confermato, ma attorno a lui non manca il talento: l’end Houston ha disputato una grande stagione così come il linebacker Wheeler arrivato dai Colts. Molto bene hanno giocato anche il rookie linebacker Burris, mentre a livello di cornerback dopo alcune prestazioni assai negative, i due titolari nelle ultime gare, l’ex safety Huff e il ventiquattrenne Adams sono migliorati nel corso della stagione e potrebbero essere altri due elementi su cui fare affidamento.
Ora se solo si riuscisse a far funzionare tutto insieme…

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