[NFL] Wild Card: vittoria con la difesa per i Texans

Nella riedizione della wild card della scorsa stagione, Houston e Cincinnati cercavano una di ripetere la prima, storica vittoria in postseason, e l’altra di interrompere la più lunga attesa dell’intera NFL in fatto di vittorie nei playoff. Se la vittoria per 33-10 contro i Bengals nel 2012 fu infatti la prima nella giovane storia dei Texans, i Bengals non ne ottengono una dal loontano 1991, quando sconfissero ancora Houston (allora Oilers, gli attuali Tennessee Titans) per 41-14 prima di arrendersi ai Raiders nel Divisional della settimana successiva.

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Arian Foster 8
Corre (32 portate 140 yard), riceve (8 volte per 34 yard), segna. A volte sembra di vedere la reincarnazione di Terrell Davis.

Tutte le pagelle
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L’ultimo mese era stato piuttosto negativo per entrambe le squadre. I Texans avevano dilapidato un inizio di stagione esaltante rimediando anche una batosta piuttosto pesante dai Patriots, perdendo non solo il seed numero 1 della AFC ma anche il passaggio diretto al Divisional, mentre i Bengals avevano anch’essi finito in calando, se non nei risultati almeno con una preoccupante involuzione del gioco offensivo, al punto da non riuscire a segnare che un solo touchdown offensivo con Baltimore e Pittsburgh nelle ultime due partite di stagione.
Houston TexansLa partita si indirizzava sui binari della battaglia difensiva sui quali si sarebbe poi sviluppata fino al termine, ma mentre da una parte Schaub e Foster riuscivano comunque a trovare qualche varco nella difesa avversaria, il reparto difensivo in maglia blu, guidato da un JJ Watt davvero incontenibile, si ergeva a muro impedendo a Dalton il minimo guadagno per vie aeree e bloccando le corsie interne come quelle esterne per azzerare anche il gioco di corsa.
Non è un caso che Dalton finisca il primo tempo con un guadagno totale di 3 yards su passaggio (4 su 10 i completi) e soli quattro primi down conquistati: i Bengals sono stati infatti in campo, nel primo tempo, per soli diciassette giochi offensivi (di cui uno è il kneel down con cui termina il primo tempo) per un tempo di possesso totale di soli sette minuti e sette secondi.

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Dal canto loro i Texans spopolano in tutte le categorie statistiche: quasi ventitre minuti di tempo di possesso, duecentocinquanta yards di total offense, quattordici primi down, Schaub con 144 yards di passaggio e Foster vicino alle cento su corsa ma… solo due punti di vantaggio sul tabellone a metà tempo, perchè tutta questa potenza offensiva si è ridotta a tre field goal di Graham, che continua imperterrito a mettere la palla tra i pali da qualsiasi distanza.
A tenere chiuso il punteggio ci pensa Schaub, che a metà del secondo periodo si fa intercettare un passaggio nella flat esterna da Leon Hall, il quale saluta tutti e riporta l’ovale nella end zone avversaria per quello che, in quel momento, è un inaspettato vantaggio dei Bengals (7-6). Il touchdown di Hall è la summa di tutti gli errori fino a quel punto commessi dai Texans. Non chiudere i drive, non completare i terzi down e lanciare un pallone interno anzichè esterno su una traiettoria ad uscire, il che significa matematicamente touchdown se il difensore, come è il caso di Hall, riesce a mettere le mani sulla palla, non trovando più alcun ostacolo tra sè e la end zone avversaria. Un tipo di passaggio ed un tipo di intercetto che gli appassionati italiani di vecchia data associano sempre al famoso ritorno di intercetto di Jack Squirek ai danni di Joe Theismann nel Super Bowl XVIII.

Cincinnati BengalsNel secondo tempo la musica cambiava davvero pochissimo. L’unico acuto era di Arian Foster, che riusciva finalmente a finire un drive con una corsa in touchdown da una yard, segnando quello che sarebbe stato l’unico touchdown offensivo della giornata per entrambe le squadre.
La partita restava saldamente in mano ai Texans, anche perchè i Bengals, nonostante un lieve miglioramento del gioco aereo, non riuscivano mai ad impensierire più di tanto la difesa di casa, la quale riusciva sempre ad impedire agli avversari di chiudere i terzi down (Cincinnati finirà con un desolante 0/9 sulle conversioni del terzo down). Green iniziava ad essere cercato con insistenza da Dalton, e se una volta il binomio aveva successo, con un bel completo da 45 yards, spesso e volentieri i passaggi verso il ricevitore dei Bengals erano ben difesi dalla secondaria dei Texans, fino ad arrivare all’intercetto di Joseph che, verso la fine del terzo periodo, frenava un timido tentativo di rimonta da parte di Cincinnati.
Graham e Brown mettevano a segno rispettivamente uno e due field goal per fissare il punteggio sul 19-13 ad inizio del quarto periodo, quando oramai ci si rendeva conto che, a meno di miracoli alquanto improbabili, la partita era decisa, nonostante lo scarto rimanesse di soli sei punti.

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Cincinnati defense 6,5
Reggono l’urto e riescono persino a pungere (quarta partita consecutiva con un touchdown). Bravi nel concedere a Houston il minimo sindacale.

Tutte le pagelle
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L’ultimo tentativo di rimonta dei Bengals, prolungato grazie ad una provvidenziale penalità di interferenza difensiva, si arenava su un quarto e undici giocato malamente da Dalton sulle trentasei offensive. Con undici yards da guadagnare, Dalton colpiva l’unico ricevitore al di sotto della linea del primo down, con il risultato che i Texans avevano vita facile nel placcarlo per un guadagno di otto yards, chiaramente insufficiente per guadagnare una nuova serie offensiva.
Schaub e Foster amministravano il tempo rimanente fissando il punteggio sul 19-13 finale che valeva la qualificazione al turno successivo per i Texans ed un mesto ritorno a casa per i Bengals.

Houston TexansPer la prossima settimana è in programma, per Houston, la rivincita contro i Patriots, che stravinsero 42-14 poco meno di un mese fa strappando proprio ai Texans uno dei due top seeds della AFC che gli è valso il turno di riposo. Se la prestazione difensiva offerta contro i Bengals lascia ben sperare per una partita dal risultato meno scontato, è altresì chiaro che sarà necessario un passo in avanti da parte di Schaub, Johnson e Foster per far sì che l’attacco di Houston possa essere protagonista di una partita nella quale sarà necessario segnare molti punti, perchè l’attacco dei Patriots metterà sul tabellone un numero a due cifre con quella delle decine che sarà difficilmente inferiore a tre.
Se la scorsa stagione l’obiettivo raggiunto della prima vittoria in post season poteva consolare dall’eliminazione dai playoff, l’asticella delle aspettative quest’anno è fissata come minimo ad un gradino più alto: l’accesso al Championship. Un passo alla volta, e magari, perchè no, un grande salto.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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