[NFL] Wild Card: i Ravens onorano Ray Lewis

C’è aria di festa al M&T Bank Stadium di Baltimora, nel Maryland. Festa per l’ennesima annata vincente dei Ravens con approdo ai playoff e per tributare il giusto saluto a Ray Lewis alla sua ultima partita casalinga in carriera. Il trentasettenne all-star linebacker ha annunciato il ritiro alla fine di una stagione che l’ha visto poco in campo causa infortunio.
La perdita di Lewis non crea solo una voragine in una posizione chiave difensiva come quella del middle linebacker, ma toglie dal campo un grandissimo motivatore, un giocatore capace di tenere unito uno spogliatoio e di portare i compagni a dare qualcosa di più per la squadra. Mentre per la posizione in campo ci si può lavorare con le giuste scelte al draft e con l’acquisizione Ray Lewis
di nuovi giocatori, per quelle extra sarà difficile trovare qualcuno come Ray Lewis. Anche Roger Goodell, Commissioner NFL, è presente alla partita per salutare Ray Lewis.

I Ravens si presentano a questa partita con quattro sconfitte nelle ultime cinque di regular season e se escludiamo l’ultima contro i Bengals con le riserve in campo, due delle altre tre arrivano con avversari in quel momento “inferiori” come Steelers e Redskins.
Opposta la fine di stagione dei Colts che, con cinque vittorie nelle ultime sei partite, di cui l’ultima roboante contro i Texans, si sono guadagnati una post season che a inizio stagione era solo un sogno.
Nel prepartita arriva la notizia che i Colts non avranno il loro offensive coordinator Bruce Arians a chiamare i giochi perchè ricoverato in mattinata in ospedale per un forte attacco influenzale.

Il primo brivido della partita arriva nel secondo drive, primo dei Ravens, quando un ottimo ritorno di Jones mette in buona posizione l’attacco di casa che si spinge fino alle 10 dei Colts, prima che Rice perda un pallone cercando di trovare un buco in cui entrare, palle ricoperta dai Colts che fermano così la prima minaccia di Baltimora.
[pullquote]

Andrew Luck 6
Non è aiutato troppo dai compagni, né dalla linea offensiva né dai ricevitori, e non dà mai l’impressione di poter riportare Indianapolis in partita anche se di errori grossolani non ne commette. Perde due palloni ma sull’intercetto anche Wayne non è irreprensibile.

Pubblicità

Tutte le pagelle[/pullquote] L’attacco dei Colts fatica a muovere il pallone, poco spazio per le corse, poco tempo per i pass spesso lunghi e fuori target. Una corsa di Luck e una pass interference tengono in piedi un drive che vive di terzi down. Buona la scelta di mischiare molto il playbook per non dare punti di riferimento ai Ravens cercando di prendere sempre quello che la difesa concede, anche se si tratta di guadagni di poche yard. Un drive che sembra eterno finisce come il precedente: fumble di Luck sulla pressione di McPhee che ricopre anche il pallone, sospiro di sollievo di Rice in panchina e attacco Ravens in campo.
Primo quarto che si chiude sullo 0-0 e con un andamento che non era nel pronostico: i Colts tengono palla per 12 minuti su 15 ma non mettono punti sul tabellone, mentre i Ravens in due drive raccolgono solo 8 azioni ed un fumble sanguinoso quando almeno 3 punti sarebbero stati sicuri. La difesa di Baltimora non concede nulla di grosso all’attacco di Indianapolis, ma quel poco è sufficiente per muovere il pallone e consumare tempo.

I secondi quindici minuti vedono i Ravens più convinti in campo e Flacco mette palla in aria con più frequenza pescando quasi sempre ricevitori con primo marcatore a due yards. Il gioco in aria aiuta molto anche il gioco per terra e quindi le corse di Rice e Pierce portano a casa yard non viste in precedenza. 66 yard di drive si fermano alle porte della end zone, questa volta non per un fumble, ma per due incompleti di Flacco; field goal di Tucker da 23 yards e 3-0 per i padroni di casa.
Ad 11:18 dalla fine del secondo quarto lo stadio rischia di esplodere quando un lancio di Luck, toccato in linea, finisce tra le braccia di Ray Lewis che però non riesce a trattenere il pallone!
Cambia poco la partita per i Colts in questa seconda frazione, molta fatica nei primi due down e terzi down chiusi millimetricamente grazie a prodezze di ricevitori e tight end. Luck ha percentuali orribili nei lanci lunghi mentre è quasi perfetto in quelli corti. Il problema si pone quando Indianapolis è costretta a giocare terzi e lunghi causa sack e per fortuna loro questa situazione capita in raggio da field goal: ci pensa Vinatieri a spedirla in mezzo ai pali da 47 yard per il pareggio.
Andrew Luck, Pernell McPheeIncredibile la chiusura di secondo quarto. Flacco pesca Ray Rice sul corto corto e il rb trasforma l’azione in una galoppata da 47 yard fermata a niente dal touchdown. Nell’azione successiva ci penserà il fullback Leach a varcare l’end zone per il touchdown del 10-3 che arriva con meno di un minuto sul cronometro. Partita spezzata in due e Colts che vanno negli spogliatoi nel peggior modo possibile.
Ops, no, Andrew Luck ha deciso che il tempo non si deve concludere in modo così scontato e orchestra un drive da 53 yard che sopravvive ad un intentional grounding e porta Vinatieri a calciare un field goal in mezzo ai pali da 52 yard che tiene in partita i Colts e soprattutto porta morale dopo il touchdown subito in precedenza.
Le statistiche all’intervallo sono simili: 203 yard di total offense contro 188 per i Ravens che dimostrano l’equilibrio in campo.

Il terzo quarto inizia con un sack ad opera di Mathis a cui Flacco subito risponde con un pass lungo lungo che atterra nelle mani di Boldin sotto doppia copertura (e subendo anche interferenza); grosso rischio preso dal qb di casa che ha fruttato 41 yard di avanzamento sul campo.  Peccato per i Ravens che prima una interferenza e poi due incompleti rendano inutile la prodezza di Boldin e terzo punt di giornata per Koch. La difesa dei Colts ha registrato i cardini sui giochi di corsa, ma sembra molto perforabile sui pass medio-lunghi e solo delle sbavature stanno fermando Baltimora.
Anquan Boldin ci ha preso gusto e anche Flacco ha capito che da quelle parti ci sono mani sicure, quindi altro passaggio lungo lungo al ricevitore col numero 81, 46 yard portate a casa e palla sulle 15 dei Colts. Tempo due azioni e Flacco sfugge a un sack e pesca Pitta che entra in end zone praticamente indisturbato portando a undici i punti di vantaggio: 17-6 Ravens. Questo drive dimostra come i Ravens hanno capito il punto debole della difesa dei Colts: la copertura sui passaggi.
Il drive successivo dei Colts è da formichina, mollica dopo mollica, yard dopo yard la squadra dell’Indiana parte dalle proprie 20 e quasi otto minuti dopo arriva in prossimità della end zone dei Ravens, dove la difersa ferma l’avanzata dell’attacco e concede a Vinatieri (quarant’anni e non sentirli) di segnare il terzo field goal della giornata che taglia lo svantaggio a “soli” 8 punti. I Colts non possono fare altro oggi, più rimangono in campo loro, meno c’è l’attacco di Baltimora, ma quello che serve adesso è un big play per girare una partita che pigramente si avvia ad essere vinta dai padroni di casa.

Ed il big play arriva subito ad inizio quarto quarto quando Ray Rice dopo una corsa ubriacante perde il secondo pallone della giornata a causa dell’intervento di Lefeged e permette ai Colts di rientrare subito in campo dalle proprie 29.
Il drive che segue è da manuale per Indianapolis, quantomeno fino alle 22 dei Ravens dove l’attacco si inceppa e si affida al solito Vinatieri, che questa volta sbaglia da 49 yard calciando troppo a destra; il buon Adam non sbagliava un field goal in post season dal 2007. Due fumble di Ray Rice non hanno portato punti ai Colts che rischiano di pagare duramente questo zero sul tabellino.
LaVon Brazill, Cary WilliamsCon un Rice così allegro nel trattamento di palla, i Ravens si affidano alle corse di Pierce che si infila nel buco giusto e viene fermato solo dopo 43 yard quando ormai è entrato nella end zone avversaria. A chi affidereste le sorti della vostra squadra in questo momento? Un solo nome, obbligato direi: Anquan Boldin. Palombella di Flacco in end zone e il forte ricevitore riesce a ricevere nonostante il braccio di un avversario sia praticamente sul suo viso (foto???). Mancano 9 minuti alla fine della partita e i Ravens sono avanti 15 punti e con un attacco che al momento non può essere fermato dalla difesa dei Colts.
I Colts dovrebbero segnare due touchdown (di cui uno convertito da due) in meno di nove minuti cosa che fino a questo momento non sono sembrati in grado di fare; il loro attacco non ha la capacità di segnare velocemente e per di più dovrebbe farlo contro una difesa che non ha concesso segnature fino ad ora.
Ed infatti, nel tentativo di giocare un quarto down, Luck forza un passaggio su Wayne che tocca il pallone alzandolo e permette a Williams di intercettare e involarsi verso l’end zone, solo un placaggio del qb ferma il cornerback dei Ravens da segnare un touchdown più che meritato. Quattro minuti da giocare e la partita virtualmente finisce qui.

[pullquote]

Anquan Boldin 8,5
Benvenuta seconda giovinezza. Prende tutto quello che gli si tira contro. Non importa dove sia o se qualcuno provi a mettersi in mezzo. Una prova degna dei suoi anni migliori. Con un Boldin così Flacco si può sbizzarrire. I cornerback dei Broncos però sono meno malleabili.

Tutte le pagelle[/pullquote]

Punteggio finale: 24-9 per i Ravens nonostante il tempo di possesso dei Colts sia quasi il doppio ed è incredibile notare  come tutti quei minuti in più abbiano portato solo tre field goal sul tabellone.

MVP della partita: Anquan Boldin, 145 yards in sole 5 ricezioni e un touchdwon, tutto nel secondo tempo!

I Baltimore Ravens festeggiano degnamente l’ultima partita casalinga di Ray Lewis con una bella vittoria contro gli Indianapolis Colts, forse un po’ sofferta nel primo tempo, ma legittimata con una seconda parte di gara praticamente perfetta in attacco e in difesa. Dovranno lavorare molto in settimana per presentarsi al cospetto dei Broncos con un attacco più continuo e con una difesa ancora più ermetica, sempre che sia possibile.

Gli Indianapolis Colts escono a testa alta dai playoff e potranno continuare con calma il processo di ricostruzione di una squadra che la scorsa stagione aveva vinto solo due partite. Andrew Luck ha dimostrato che l’investimento ha pagato e bene, ma adesso serve un gioco di corsa più efficace. In difesa servono grossi interventi perchè non si può pensare in grande quando si è negli ultimi posti nelle yard concesse su pass e su corsa.

Pubblicità
Merchandising Merchandising

Giovanni Ganci

Sports Editor si direbbe al di la dell'oceano, qui più semplicemente il coordinatore di tutta la baracca. Tifoso accanito dei San Francisco 49ers, amante del college football e al di fuori dello "sferoide prolato"© forza Boston Red Sox.

Articoli collegati

6 Commenti

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.