[NFL] Wild Card: i Packers battono i Vikings

Saranno dunque i Green Bay Packers a contendere ai San Francisco 49ers l’accesso alla finale di Conference della NFC dopo che i verdi del Wisconsin hanno battuto 24-10 ed estromesso dai playoff i Minnesota Vikings. Come nelle altre due sfide stagionali, il fattore campo è stato decisivo, anche se stavolta i Packers hanno ricevuto, seppur in ritardo, un gradito regalo natalizio, sotto forma dell’assenza, per un infortunio al gomito, del regista titolare di Minnesota Ponder.
I Vikings, che in stagione regolare avevano sempre perso le gare giocate all’aperto, sono così stati costretti ad utilizzare in cabina di regia Joe Webb, quarterback che in tutta la regular season non aveva tentato neppure un passaggio. Con il vantaggio di affrontare un quarterback volonteroso, ma pur sempre una riserva, i Packers hanno così potuto concentrarsi sul formidabile runner Adrian Peterson, fermatosi in regular season ad appena 9 yards dal super record di Dickerson di 2105 yards guadagnate in una stagione su corsa.
VikingsAnzichè però aspettarlo su due differenti livelli, come avevano fatto una settimana prima a Minneapolis, stavolta i Packers hanno deciso di formare praticamente una sola linea che ha occupato meglio il campo nella sua larghezza ed ha contenuto molto più efficacemente le sfuriate al largo del runner col numero 28. All Day ha comunque corso per 99 yards, ma visti i suoi precedenti stagionali con i Packers (409 yards in due sfide) questa volta sono stati i padroni di casa ad aggiudicarsi la battaglia.[pullquote] Adrian Peterson 6,5
Cosa poteva fare di più? Corre come un indemoniato per non lasciarsi sfuggire nemmeno un centimetro. Gestisce persino il cronometro uscendo dal campo a fine primo tempo.

Tutte le pagelle[/pullquote]Parte del successo dei Packers contro Peterson è comunque ascrivibile all’inettitudine del passing game ospite: già con Ponder in campo l’attacco aereo di Minnesota non è certo spumeggiante, e l’assenza del titolare ha avuto alla fine un effetto devastante. Webb, eccellente atleta, ha cercato di supplire alle carenze in fase di passaggio con alcune corse pregevoli (il regista ex Alabama-Birmingham ha guadagnato 68 yards in sette portate), ma quando ha messo la palla per aria sono stati dolori, come evidenziato dalle terribili statistiche del primo tempo, chiuso dal quarterback di Minnesota con tre passaggi completi su dodici per 22 yards.

Nel secondo tempo le cose sono andate meglio (l’unico, meritato, touchdown dei Vikings è arrivato proprio su passaggio di Webb ad un liberissimo Jenkins che si è involato in meta dopo una galoppata da 50 yards), ma nel complesso il passing game degli uomini in viola ha faticato parecchio, anche a causa dell’ottima giornata dei due cornerback Shields e Williams e per l’azzeccata tattica dei Packers

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che hanno preferito imbottire la loro difesa di defensive backs e dunque intasare i corridoi di lancio, piuttosto che mettere pressione in modo selvaggio sul quarterback avversario. Alla fine Webb ha terminato la gara completando 11 passaggi sui 30 tentati per 180 yards, con Jenkins (3 ricezioni, 96 yards e una meta) e Rudolph (3-42) che sono stati gli unici ricevitori che abbiano offerto un contributo degno di questo nome.
Anche la linea offensiva, solitamente molto efficace soprattutto sul rushing game, ha giocato sotto tono: il centro Sullivan è stato meno dominante rispetto alle ultime uscite ed anche il tackle Loadholt ha faticato contro la linea difensiva di casa. Si è salvato invece il rookie Matt Kalil che anche contro i Packers ha mostrato perché Minnesota abbia utilizzato per lui la quarta scelta assoluta nei draft 2012.
Ancora una volta da dimenticare invece le prestazioni delle guardie Fusco e Johnson, due buchi che i Vikings dovranno assolutamente colmare nella offseason. .

Se l’attacco di Minnesota non ha impressionato, la difesa ha invece disputato una buona gara: vero, nel primo tempo Rodgers ha completato 14 passaggi su 18 per 205 yards, ma il reparto guidato in campo da Jared Allen ha annullato un rushing game apparso in netta crescita nelle ultime giornate e, soprattutto, in un secondo tempo in cui l’attacco dei Vikings ha proseguito nel suo esercizio di futilità con due quarti down non convertiti, un intercetto ed un fumble perso su ritorno di punt, la difesa non ha mai mollato, non concedendo ai Packers neppure un primo down negli ultimi 25 minuti di football.
PackersLa coppia di tackle Guion e Evans ha reso durissima la vita ai runner di Green Bay (31 corse, 76 yards sarà il misero bottino sulla terra dei Cheeseheads , statistica non certo addolcita dalle due mete segnate una da Kuhn ed una da Harris) mentre le riserve Ballard e Griffen hanno messo a segno un sack a testa, così come Allen che ha aggiunto anche un hurry e quattro placcaggi. A livello di passing game, il rookie Harrison Smith ha disputato nuovamente un match da incorniciare mentre ha faticato non poco il veteranissimo cornerback Winfield, il più forte defensive backs dei Vikings, che però, menomato da un infortunio al dito, ha offerto in copertura una delle peggiori performance della sua stagione.
Insomma il torneo 2012 per i Vikings termina in modo forse un po’ brutale, ma la franchigia del Minnesota ha sicuramente una base solida su cui costruire per il futuro, a partire dal forte rookie Harrison Smith, per proseguire con una linea difensiva tosta e con notevole profondità. Inoltre c’è un attacco che fra il quarterback Ponder, il tight end Rudolph, il ricevitore Harvin ed il rookie tackle Kalil ha una media di età decisamente bassa. Poi naturalmente, da non dimenticare, la presenza una discreta arma offensiva: Adrian Peterson

Green Bay ha invece sì vinto in scioltezza, ma alcuni campanelli di allarme non possono essere sottovalutati. Dopo alcune settimane in cui il rushing game era sembrato rinascere (nella prima metà di stagione i Packers guadagnavano 90 yards in media a partita, salite a 122 nella seconda metà) contro Minnesota il gioco sulla terra ha nuovamente segnato il passo visto che fra Harris (17 portate, 47 yards) e Grant (7 corse per 7 yards), la media per gioco è stata di poco più di 2 yards. Certo, l’aver utilizzato 5 runner diversi come titolari in stagione causa infortuni non aiuta, ma se i Vikings sono stati in grado di annullare il rushing game dei verdi del Wisconsin non oso immaginare cosa combineranno sabato quegli assatanati di Willis e compagni.[pullquote]

John Kuhn 7
Due touchdown per il beniamino del Lambeau Field. Agilità insospettata in un fullback. Efficace. La carta in più nell’ampio mazzo da cui può attingere Rodgers.

Tutte le pagelle[/pullquote]Rodgers è stato invece superbo nel primo tempo, poi nel secondo, dopo la meta del 24-3, ha tirato un po’ i remi in barca. Comunque 23 passaggi completati su 33 per 274 yards una meta e nessun intercetto sono un buon bottino, anche perché il regista col numero 12 ha servito ben dieci giocatori diversi (record dei playoff NFL eguagliato).

Il leading receiver è stato, con cinque ricezioni, il runner Harris, mentre il maggior numero di yards le ha portate a casa Jennings con 61. E proprio quest’ultimo, a metà del secondo quarto, ha dimostrato l’importanza di avere in campo giocatori che “pensano”. Nel drive precedente Minnesota aveva dovuto calciare perché su un terzo e 9, Simpson si era piazzato una yard corto dal primo down, aveva ricevuto ma essendo stato fermato subito, non aveva chiuso il down. Nella serie culminata col field goal del 10-3 invece, su un quarto e 5, Jennings si è posizionato esattamente sul punto della chiusura del down, ha ricevuto, poi ha battuto il cornerback Cook ed ha sprintato fin sulle 2 di Minnesota dopo un guadagno di 32 yards, ma anche se fosse stato fermato subito, i Packers avrebbero potuto proseguire il loro drive.
La linea offensiva ha invece tutto sommato protetto in modo egregio Rodgers, ma sul rushing game ha mostrato limiti preoccupanti: soprattutto il centro Dietrich-Smith è stato perennemente in balia dei tackle di Minnesota, facendo quasi rimpiangere il veterano Saturday, ai box per problemi fisici ma anche per un rendimento insufficiente.

PackersLa difesa di Green Bay ha invece sicuramente tratto giovamento dal ritorno della safety Woodson dopo ben dieci settimane di stop per la rottura della clavicola. L’espertissimo numero 21 è stato decisivo soprattutto nell’evitare i disastri che Peterson aveva causato nel secondario di Green Bay una settimana prima.
Il solito Matthews e Walden sono stati invece i protagonisti a livello di pass rush, visto che hanno collezionato tre sack e tre hurries, cui va aggiunto il fumble forzato e recuperato dal primo. Curiosa è invece la situazione di Pickett, che conferma il famoso aforisma secondo cui esistono tre tipi di bugie: quelle piccole, quelle grandi e le statistiche. Schierato come nose tackle in mezzo alla linea difensiva, Pickett ha registrato solo un placcaggio, ma è stato una costante spina nel fianco della linea offensiva ospite che non è praticamente mai stata in grado di spostarlo per creare buchi centrali per Peterson.

Sabato dunque i Packers saranno di scena al Candlestick Park di San Francisco: Rodgers e compagni hanno molte armi per dar del filo da torcere ai californiani, ma credo che il comportamento dei Packers sul rushing game in entrambe le fasi del gioco risulterà decisivo: in attacco Harris e compagni dovranno giocare in modo molto, molto diverso da come hanno fatto con Minnesota altrimenti portare a casa anche solo due yards sarà impresa veramente ardua. La difesa invece dovrà giocare disciplinata ed aggressiva come ha fatto contro Peterson, altrimenti una linea come quella dei 49ers, più forte fisicamente e tecnicamente di quella dei Vikings, rischia di aprire delle autentiche praterie a Frank Gore runner tremendamente efficace già di suo.

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