[NFL] Divisional: paura e trionfo per i Falcons

Gli Atlanta Falcons sono forse stati la squadra più costante nella regular season. Non solo i risultati, ma anche la loro fedina penale quasi pulita, l’approccio alle partite ed il seguire il gameplan alla lettera li ha proiettati ad un record ampiamente positivo e alla consacrazione dei loro campioni.
Nel divisional contro i giovani e terribili Seahawks hanno utilizzato la stessa filosofia, accopiandoci una profonda analisi della partita degli avversari contro Washington di sette giorni prima. Poca pressione, assecondando le skill di Russell Wilson e quelle dei DB in difesa.

Durante il primo quarto, chiuso da una corsa fantastica di Jaquizz Rodgers, si è manifestata la paura peggiore dei Falcons: che i Seahawks variassero il loro gioco. E sulla doppia pressione portata dall’esterno, Matt Ryan ha lanciato l’intercetto che sembrava segnare uno dei classici momenti “bassi” della recente storia di Atlanta nella post season.
Per fortuna di Mike Smith e dei suoi, però, Marshawn Lynch, nel momento in cui il suo attacco si sta avvicinando alla End Zone avversaria, perde il fumble che rilancia la truppa di casa, che realizza il 10 a 0 pochi minuti dopo con una ricezione (anzi, due consecutive) di Tony Gonzalez, uno dei migliori “ballerini” che la NFL abbia mai visto.

Atlanta FalconsLa ciliegina sulla torta è la corsa già citata di Rodgers, che rifila una testata a Marcus Trufant e si libera per 45 yarde che sanno di dominio sull’inerzia della partita. Nonostante questo, Seattle trae molto beneficio dalla pressione sul QB avversario, che spesso si ritrova letteralmente inseguito da un difensore. Matt Bryant porta la partita sul 13 a 0 ed i Falcons bruciano altri 5 minuti sul cronometro sfruttando anche il redivivo Michael Turner, apparso più in forma di un 2012 definibile con l’inglesismo “aging”.

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Il secondo periodo vive attorno ad un quarto down giocato da Seattle, molto vicini alla linea di meta casalinga. Un quarto down non convertito, che stabilisce ancora di piu` le gerarchie in campo. I Falcons ripartono, Turner guadagna 30 yard di corsa e Roddy White brucia Sherman (accadimento raro) per il TD del 20 a 0.
Ovviamente il receiver non esita ad andare a farla pesare al cornerback avversario, che, ci mettiamo la mano sul fuoco, qualcosa gli deve aver detto sin dal kick-off. Definevamo i Seahawks bisbetici settimana scorsa, lo dimostrano ancora una volta.

[pullquote]Russell Wilson 8
Il ragazzo non si perde mai d’animo. E ne avrebbe i suoi buoni motivi contro Atlanta. Va sotto di brutto senza poterci fare troppo. L’unico bersaglio che gli dia sicurezza è Zach Miller.

Tutte le pagelle[/pullquote]

E nel pomeriggio del Georgia Dome, si scontrano contro la loro nemesi, una squadra molto piu` disciplinata, meno irrequieta. E questa mancanza di disciplina gli ospiti la pagheranno a 5 secondi dalla fine del primo tempo, quando non riusciranno ad eseguire lo snap per un’ultima giocata prima della fine. Una incredibile occasione di muovere il punteggio sprecata. A fine secondo quarto un dome in visibilio saluta i suoi fenomeni rientrare negli spogliatoi su un vantaggio abbastanza insperato.

Si assisterà al più grande secondo tempo della stagione, uno dei migliori di sempre, nonostante la partita punti in tutt’altra direzione.
Sorvegliato speciale Lynch; il runningback degli Hawks e` temuto, ed Atlanta sacrifica molta pressione per arginare le corse. Sottovaluta in questo modo Wilson, che guadagna metri tanto con le gambe quanto con il braccio che trova spesso Zach Miller smarcato. 7 a 20 quando Golden Tate cammina in End Zone nella zona approssimativa degli avversari. Il successivo drive di Atlanta sembra uccidere la partita. Corsa su primo down, corsa su secondo down, passaggio sul terzo per chiudere. Mai un guadagno molto più largo delle fatidiche dieci yard. 8 minuti mangiati, 7 a 27, ristabilite le distanze a poco dalla fine del terzo.

Seattle Seahawks

L’attacco dello stato di Washington inanella nuovamente yard, e ci pensa direttamente il rookie da Winsconsin a chiudere un drive istantaneo con il TD del 14 a 27. Dall’altra parte si cambia canovaccio. Matty Ice, scusate l’ironia, lancia il peggiore dei passaggi in doppia copertura ed Earl Thomas che ripete la stessa giocata di settimana scorsa, stavolta contro un QB che riesce a stare in piedi. L’intercetto lascia a Wilson troppo poco spazio, coperto in poche giocate.

Il passaggio finale e` per Miller, ancora lui, completamente solo in End Zone. 21 a 27, terrore al Georgia Dome, gli occhi della tigre abbandonano Matt Ryan e Michael Turner definitivamente. Un passaggio terribile per Julio Jones fa perdere yard all’attacco rossonero, poi Drew Davis perde il passo sul terzo down e Matt Bosher calcia malino il punt successivo. Con molto tempo sul cronometro, Atlanta e Seattle si scambiano 3 & out, finche` Pete Carroll manda in campo Russell Wilson con raccomandazioni particolari, quelle di vincere la partita.

A questo punto oramai Wilson e` seduto nella shotgun e nulla lo può schiodare da lì. I Falcons, orfani di John Abraham, anche volendo non potrebbero pressare dalla paura che hanno di vanificare l’ennesima ottima stagione con le loro amnesie proprie dei Playoff. E dalla paura nel football non si cava mai nulla. Marshawn Lynch, bello fresco dopo che Robert Turbin si era sobbarcato il grosso del lavoro in precedenza, mette insieme un guadagno da 24 yard e la corsa finale del 27 pari. Ryan Longwell, sul divano solo otto giorni prima, porta i suoi in vantaggio per la prima volta in partita. 28 a 27, 30 secondi alla fine, le lacrime negli occhi di Mike Smith e del suo quarterback ci sono, anche se non riescono a scendere.[pullquote]Tony Gonzalez 7,5
A proposito di intramontabili. Quando l’atmosfera si fa calda Ryan va da lui. Il primo touchdown della partita è a dir poco artistico. Balla sul fondo della end zone come un ballerino della Scala.

Tutte le pagelle[/pullquote] Matt Ryan parte dalle 28, completa un passaggio fino alle 50 per Harry Douglas e poi un altro fino alle 31 per Tony Gonzalez, che prolunga cosi` la sua carriera di almeno una partita. Si chiama un timeout con 13 secondi sul cronometro, e piuttosto che rischiare ulteriori figuracce, si manda in campo subito Matt Bryant. Il piccolo kicker calcia fuori, ma come tutte le favole a lieto fine, l’odiosa chiamata del timeout da parte di Carroll proprio prima del calcio vanifica la vittoria dei Seahawks. Quando Bryant ci riprova non ci sono dubbi, la palla e` tra i pali ed i Falcons affronteranno domenica prossima i 49ers per la vittoria nella NFC ed un posto al SuperBowl.

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Una linea offensiva dominante, una indole debole, un paio di inceredibili giocatori e tanta voglia di vincere. Un enorme tight end, il piu` grande di sempre, ed un gameplan sistematico. Non aspettiamoci grosse sorprese dai Falcons, ma la partita contro San Francisco dovrebbe essere equilibrata.
E riguardo quel passaggio scellerato che ha rilanciato la rimonta dei Seahawks? Molti hanno criticato una scelta davvero sbagliata, ma la razionalita` di questo team e` la sua forza e la sua dannazione. Garantisce molto quando l’inerzia e` saldamente nelle mani di Atlanta, ma toglie tantissimo quando gli altri hanno fiducia. Potrebbe essere mortale settimana prossima, ma i matchup, sia offensivi che difensivi, daranno spettacolo.

Atlanta FalconsParlando di fenomeni, Seattle ne e` piena: Wilson, Sherman, Lynch, Irvin. Tutti loro l’anno prossimo torneranno, e saranno favoriti per l’accesso ai Playoff. Gli Hawks sono una squadra che dalla tensione nervosa e da un gioco spumeggiante trae linfa vitale. Possono vincere contro tutti ed hanno abbastanza qualità da perdere contro pochissimi. Si prospettano tempi allegri per loro.
Nel pomeriggio di Atlanta però hanno sprecato troppe occasioni nel primo tempo, e finalmente i Falcons hanno coronato il sogno di una vittoria ai Playoff dopo tre sconfitte consecutive. Sulla scia dell’entusiasmo Seattle avrebbe addirittura potuto vincere al grande ballo, non abbiamo dubbi. Ma i due fumble ed il quarto down non convertito gli ha tarpato le ali.

Tra dodici mesi probabilmente racconteremo un’altra storia, per ora ringraziamo per lo spettacolo e passiamo oltre.

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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