[NFL] Divisional: la rivoluzione kaepernickana

La rivoluzione kaepernickana della palla ovale. Non si chiama Niccolò (o meglio Mikolaj, come suonava Kopernik non tradotto in latino) ma Colin, eppure ha rovesciato gerarchie, riscritto ruoli, mostrato nuovi orizzonti per cielo e terra. Nell’anno di grazia 2013. Il 12 gennaio, giorno del successo di San Francisco su Green Bay, che vale il secondo Championship consecutivo a coach Jim Harbaugh, Kaepernick ha mosso i suoi primi passi verso le stelle. Non quelle finalmente sistemate al posto giusto dal suo quasi omonimo ad inizio 1500, bensì quelle della NFL.

Green Bay Packers
DuJuan Harris

L’intercetto con cui apre la sua esperienza ai playoff (che Sam Shields riporta in end zone per l’iniziale 7-0 Green Bay) è rimosso nel giro di un drive. I sorrisi dei Packers sono ancora luminosi sulla sideline quando scatta dalle 20 yard per ripristinare l’equilibrio iniziale. È il prodromo della bufera che sta per abbattersi su Clay Matthews e compagni.

I gialloverdi reagiscono dopo un reciproco nulla di fatto, e si riportano avanti con una volata di DuJuan Harris quando ci sono ancora 29 secondi alla prima pausa. Perché il botta e risposta prosegua serve un erroraccio di Jeremy Ross. La difesa di Green Bay, infatti, riesce a frenare i 49ers. Sul punt il ritornatore balbetta e a ricoprire per primi il pallone sono i rosso-oro con CJ Spillman, proprio loro che un anno fa per una “papera” simile videro sfumare il XLVI Super Bowl.
Kaepernick dalle 9 yard di Green Bay cincischia un paio di tentativi (incompleto e fumble con corsa negativa) prima di ristabilire di nuovo la parità: rasoiata per Michael Crabtree, ampiamente il bersaglio preferito del numero 7.

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[pullquote]Aaron Rodgers 6,5
Il ritmo. È l’ingrediente che gli sfugge nella notte sulla baia californiana. Proprio a lui che tanto vorrebbe “vendicarsi” dei 49ers.

Tutte le pagelle[/pullquote]L’accesa rivalità degli anni novanta tra Niners e Packers è ringalluzzita. Aaron Rodgers, californiano di Chico snobbato dai “suoi” 49ers nel draft del 2005 in favore di Alex Smith, è probabile la viva in modo ancor più sentito. Ma l’Mvp 2011 fatica a trovare il ritmo giusto. Diventa evidente quando azzarda per Jordy Nelson e anziché il suo compagno dall’altra parte dell’arcobaleno ad aspettare l’ovale c’è Tarell Brown. Coach Jim Harbaugh cuoce i rivali a fuoco lento alternando le corse di Kaepernick e Frank Gore (sempre puntuale). Al momento opportuno, poi, sfodera una stilettata di Colin.

C’è ancora Crabtree a ricevere il primo vantaggio dei 49ers (con 5’33” da giocare nel secondo periodo) che cancella la penalità (taunting) rimediata dall’elettrizzato Kaepernick al termine di una corsa da 15 yard. E di campo continua a macinarne anche dopo il nuovo pareggio firmato da James Jones (21-21), per garantire a David Akers una posizione di calcio ottimale prima dell’intervallo lungo. Il kicker spinge di nuovo avanti i padroni di casa, in una gara che sembra improntata sull’estremo equilibrio. Sensazione amplificata dal 24-24 calciato tra i pali da Mason Crosby. Sono i primi punti del secondo tempo con 8’38” rimasti nel terzo periodo.

S. Francisco 49ers
Colin Kaepernick

La “rivoluzione” prende corpo un giro di lancette dopo. Kaepernick, il tatuatissimo ragazzo del Wisconsin, cresciuto nel mito di Brett Favre, piazza uno scatto da 56 yard che scuote il match. Rodgers s’inceppa. Patrick Willis e soci aumentano i giri. A due drive in bianco dei Packers corrispondono due touchdown rosso-oro (Gore e Anthony Dixon). Il divario diventa un abisso: 45-24. A Green Bay mancano le contromisure per arginare l’esuberanza di Kaepernick: le 181 yard corse, condite da due td, sono record ogni epoca per un quarterback. Charles Woodson, BJ Raji e Matthews non sono sufficienti. Quando serve Colin porta al piatto anche passaggi-laser e un paio di buoni “tocchi”. Il 17 su 31 per 263 yard e altre due mete è di tutto rispetto.

[pullquote]Colin Kaepernick 9
Il ragazzo del Wisconsin fa vedere ai parenti di cosa è capace. Che fosse bravo a correre con l’ovale si sapeva. È la specialità della casa.

Tutte le pagelle[/pullquote]E gli incroci del destino sono estremamente beffardi mentre in panchina gli sguardi di Aaron Rodgers e dell’ex prima scelta assoluta Alex Smith seguono le evoluzioni del “Nuovo Copernico”. Il touchdown di Greg Jennings (molto probabilmente il suo ultimo con la maglia dei Packs) non ammorbidisce la dura batosta. Mai i ragazzi del Wisconsin avevano pagato tanto dazio in termini di yard concesse (579!) in una partita di playoff. Mike McCarthy avrà di che meditare. La sua stagione finisce ai piedi del Golden Gate. Bruscamente.

San Francisco si prende una rivincita su Green Bay, che conduceva 4-1 nei precedenti scontri playoff giocati negli anni 90 e 2000, e torna subito al Championship, sfruttando la rivoluzione Kaepernikana e contando di scrivere un finale opposto rispetto a quello del 2012.

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