[NFL] Wild Card: le pagelle di Bengals vs Texans

Le pagelle dell’incontro di Wild Card AFC tra Cincinnati Bengals e Houston Texans

Bengals

Andy Dalton 5

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Mai in partita. Nel primo tempo non riesce a pescare nemmeno una volta il suo go-to-guy AJ Green. Ci si aspetta un sussulto nella seconda parte della gara ma non arriva. Secondo flop consecutivo ai playoff. La speranza è non tornare a Houston il prossimo anno.

AJ Green 5,5

Dopo 30’ senza comparire nel radar del match, al rientro dall’intervallo fa vedere di cosa è capace. L’espressione del suo viso però è un chiaro segnale di come non si gestisca una superstar. Non piazza l’acuto: un po’ per le ottime giocate delle secondarie dei Texans, un po’ per la giornataccia di Dalton. Merita di essere utilizzato meglio.

Jermaine Gresham 5

Anche lui paga il pomeriggio nero del suo quarterback. Qualche occasione in più da sfruttare rispetto al compagno però ce l’ha. Ma non va in porto.

Ben Jarvus Green-Ellis 6

Niente di stratosferico, per carità. Del resto non ci si aspetta che faccia l’Arian Foster. Le sue buone corse comunque le piazza. Pur con le ridotte, visto che la velocità non è proprio il suo forte. È un buon complemento ma se nella partita più importante dell’anno diventa l’attaccante migliore, allora qualcosa non ha funzionato.

Cincinnati defense 6,5

Reggono l’urto e riescono persino a pungere (quarta partita consecutiva con un touchdown). Bravi nel concedere a Houston il minimo sindacale. Certo non arginano l’esuberanza di Foster ma limitano Andre Johnson e nelle ultime venti yard fanno la voce grossa spesso e volentieri. Doverosa menzione per Leon Hall. “Pick six” di straordinaria fattura. Reggie Nelson, Nate Clements e Terence Newman sono degni compagni di reparto. Dispensano colpi ovunque.

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Marvin Lewis 5

Reliant Stadium capolinea della stagione per la seconda annata consecutiva. Urgono correttivi. Gravissimo non essere riusciti a coinvolgere AJ Green nei primi due quarti. Qualche vittoria in più in regular season sarebbe gradita per giocare in casa almeno le wild card.

Texans

Matt Schaub 7

Un errore a inizio partita che non ne mina la fiducia. Si riprende evitando di strafare. Se per vincere bisogna limitarsi a handoff e lanci corti, così sia. I Texans sono la squadra di Foster. Lui è un quarterback di buon livello che deve amministrare il talento che lo circonda. La chimica con Andre Johnson è da ritrovare se si vuole avere qualche speranza al Gilette Stadium nel fine settimana in arrivo.

Arian Foster 8

Corre (32 portate 140 yard), riceve (8 volte per 34 yard), segna. A volte sembra di vedere la reincarnazione di Terrell Davis. È l’uomo simbolo di Houston. Sempre pericoloso, coach Kubiak lo usa come specchietto per le allodole quando ci si avvicina alla end zone, mossa sbagliata perché l’unico touchdown dei Texans arriva quando ci si affida a lui.

Owen Daniels e Garrett Graham 7

Bersagli preferiti di Schaub. Lo ripagano con puntualità ferendo la difesa di Cincinnati impegnata a non farsi sbranare da Foster. Partita encomiabile.

Houston defense 7,5

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JJ Watt e Connor Barwin saranno a lungo negli incubi di Dalton. Il grande ex Johnathan Joseph farà capolino sia in quelli del quarterback di Cincinnati che in quelli del suo compagno di squadra AJ Green. Le secondarie sono state eccezionali.

Andre Johnson 5,5

Anni migliori alle spalle? Probabile. Ed è un peccato che il top di Andre sia passato negli anni bui. Ma la ricezione mancata in endzone nel secondo quarto grida ugualmente vendetta. Qualcosa non va. I Texans hanno bisogno di un Johnson diverso per poter ambire a qualcosa di più che una vittoria sui Bengals nella post-season. Troppo in disparte.

Shayne Graham 7

L’altro ex è implacabile. Quattro su quattro e tutti a casa. Houston stenta nella “zona rossa”, il suo piede rimedia.

Gary Kubiak 6,5

Mezzo punto in meno per aver capito troppo tardi che l’unico modo di segnare era affidarsi a Foster. Se aveva portato Houston fino alla red zone era giusto dargli prima la possibilità di segnare. Ora servirà mostrare qualcosa di più originale contro Bill Belichick.

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