[NFL] Week 14: Newton ferma i Falcons

Ci avevano già provato la prima volta che si erano incontrate, ma un paio di ingenuità dei Panthers avevano permesso loro di vincere il match. Stavolta, per essere sicuri, hanno preferito andare sotto 0-23 poi tentare una rimonta che, ovviamente, in appena un quarto e mezzo non è riuscita. Così gli Atlanta Falcons hanno subito la seconda sconfitta stagionale, 30-20 sul campo dei Carolina Panthers.
In realtà gli uomini di Mike Smith oltre ad essere il primo team della NFC già ufficialmente ai playoff, conservano sempre una partita e mezza di vantaggio sui San Francico 49ers nella lotta per la testa di serie numero 1, ma questo stop con i Panthers è un nuovo campanello di allarme per un team che da oltre un mese, pur continuando a vincere, non sta certo incantando. Dopo la bella vittoria in casa degli Eagles, Atlanta ha infatti infilato una faticosa e non del tutto meritata vittoria con Dallas, poi è andata k.o. con New Orleans, quindi ha battuto a stento i Cardinals in una gara per lunghi tratti inguardabile. Una settimana dopo è arrivato il faticosissimo successo con i Buccaneers, seguito da quello più largo con i Saints e poi questa sconfitta.
Certo, caratteristica delle grandi squadre è quella di vincere anche giocando malino, ed il regista Ryan ha assicurato nel post gara che con i Panthers si è trattato solo di un incidente di percorso, ma il numero delle prestazioni sotto tono dei Falcons inizia ad essere sospetto.

Panthers

Detto questo, diamo a Cesare quel che è di Cesare, nel senso che i Panthers hanno meritato in pieno la vittoria giocando meglio in tutte le fasi della partita. “Questo dimostra quello di cui siamo capaci” sono state le parole del’head coach di Carolina Ron Rivera “e queste sono le prestazioni che ci servono per portare a casa le partite. Ci è voluto un po’ per mettere tutte le cose a posto, ma mi piace pensare di aver trovato la formula giusta”. Una nota di merito va senza dubbio al quarterback dei Panthers Cam Newton; l’ex prodotto di Auburn, nato e cresciuto proprio ad Atlanta, ha sfoderato una grande prestazione non solo a livello di numeri (23 su 35 per 287 yards e due touchdown come quarterback, più 116 yards ed un’altra meta come runner) ma guidando la squadra con la sicurezza di un veterano, lui che invece è solo al secondo anno nella lega maggiore.
Emblematiche a questo riguardo l’entusiasmante galoppata da 72 yards che in avvio di terzo quarto ha permesso ai Panthers di andare a +23, e la corsa, ancora nel primo tempo, in cui Newton, che ormai sembrava saccato da Peters, riusciva invece a fuggire ed a chiudere un terzo e 11. “E’ stata una prestazione spettacolare” sono ancora le parole di Rivera a proposito del suo quarterback “la gara con i Falcons ha un significato particolare per lui, essendo nato laggiù; ecco perché la sconfitta di Atlanta era stata cosìdifficile da digerire. Però il modo in cui ha giocato oggi… ha mostrato che tipo di giocatore può diventare. In queste ultime cinque settimane Newton è sembrato trasformato: la tecnica, lo stile, il feeling della partita… è stato grande”.Terminale preferito del regista col numero uno è stato il solito Steve Smith, autore di sette ricezioni per 109 yards, oltre ad essere decisivo con i suoi blocchi nel touchdown segnato da Newton con la corsa chilometrica. Da non sottovalutare però anche l’apporto nel passing game del tight end Olsen. L’ex Chicago Bears ha mostrato le solite mani sicure portando a casa 55 yards in quattro ricezioni, ma soprattutto ha sfoderato una presa acrobatica sul primo touchdown: un pass da 25 yards di Newton catturato con il difensore dei Falcons addosso, oltre a tutto in situazione di terzo down.
Da rivedere invece un rushing game che, magie di Newton a parte, non ha mai dato l’impressione di poter offrire un minimo di continuità contro una difesa non certo impermeabile al gioco di corsa. DeAngelo Williams ha infatti guadagnato appena 56 yards in diciassette tentativi, e l’apporto principale il runner col numero 34 l’ha offerto nel passing game, ricevendo uno screen da Netwon a metà campo e trasformandolo nella meta che a quattro minuti dalla fine ha spento ogni velleità di rimonta dei Falcons. Le difficoltà di Williams non possono certamente essere imputate al lato di sinistra della linea offensiva: il tandem Gross-Silatolu ha lavorato alla grande sia nel rushing che nel passing game, e molte delle yards guadagnate da Newton, galoppata da 72 yards compresa, sono arrivate grazie ai loro blocchi.
Nonostante la grande prestazione di Newton, la palla della partita è però andata al linebacker Thomas Davis: non tanto per la sua prestazione in generale ma perché suo è stato l’intercetto che a metà dell’ultimo quarto ha fermato un drive di Atlanta che in caso di segnatura si sarebbe portata a -3. L’importanza del riconoscimento a Davis è soprattutto dal lato emozionale: il linebacker è tornato a giocare quest’anno dopo aver subito la bellezza di tre operazioni allo stesso ginocchio per la rottura del legamento crociato. E in questo 2012 il suo ruolo doveva essere soprattutto quello di prima riserva: invece con i tanti infortuni sta giocando con continuità e piuttosto bene. “E’ stato un momento speciale” ha spiegato lo stesso Davis raccontando di quando ha ricevuto la palla del match “dopo tutto quello che ho passato negli ultimi due anni e mezzo, tornare a competere ed avere un impatto sulla partita. E’ una grande cosa. Era dal 2009 che non intercettavo un passaggio…”
Se l’intercetto di Davis ha quasi messo il sigillo alla partita, sono state le prestazioni di Hardy e del rookie Kuechly che hanno permesso ai Panthers di conquistare il successo. Il defensive end ha chiuso con un sack, e cinque pressioni sul regista avversario Ryan, mentre Kuechly ha totalizzato la bellezza di 15 placcaggi, di cui 4 per perdita di terreno, confermandosi già ora fra i migliori inside linebacker nel fermare le corse.

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FalconsAtlanta invece ha completamente sprecato i primi 30 minuti di gioco in cui ha guadagnato 35 yards chiudendo due primi down, una prestazione degna dei migliori Cardinals di questo 2012. Poi nell’intervallo coach Smith deve aver fatto fuoco e fiamme, perché nel secondo tempo i Falcons sono entrati con ben altro atteggiamento: dopo una prima serie inconcludente, Atlanta ha segnato nei due drive successivi, poi Ryan è stato intercettato nella serie che poteva riaprire totalmente la partita.
Privo di due titolari: Samuel e Moore, il secondario di Atlanta ha trovato un’ottima prestazione dalla riserva Chris Owens ma anche l’altro cornerback MClain, allineato sullo slot receiver avversario, se l’è cavata piuttosto bene. Quello che invece è completamente mancata ai Falcons è stata una pass rush degna di questo nome, con un Abraham insolitamente inefficace ed un Biermann che ha difeso bene sul rushing game (anche se un movimento sbagliato sulla corsa di Newton ha dato il là alla clamorosa galoppata del numero uno di casa) mentre a livello di pressione sul QB ha fatto segnare un non pervenuto.
I due linebacker esterni Nicholas e Weatherspoon hanno tenuto bene contro Williams ma si sono fatti ma si sono fatti trovare impreparati ogni volta che Newton ha deciso di mettere in moto le sue leve, con il primo che almeno si è salvatLa prestazione dell’attacco andrebbe invece divisa in due parti: inguardabile per 30 minuti, il gruppo guidato dal regista Ryan ha invece disputato un secondo tempo pregevole, in cui è andato a segno in tre dei cinque drive giocati, e senza quell’intercetto di Ryan sarebbe riuscito sicuramente a riaprire i giochi. L’MVP dell’attacco Falcons è stato di gran lunga il receiver Roddy White, autore di nove ricezioni per 117 yards ed una meta, il tutto tenendo in costante apprensione la difesa di casa.
L’altro gioiello di casa, Julio Jones, ha invece vissuto una giornata opaca (cinque ricezioni, 66 yards) nobilitata dal touchdown che a poco più di 11 minuti da giocare è sembrato riaprire il match. Anche il futuro Hall of Famer Gonzalez è stato ben contenuto dalla difesa in azzurro, anche se ha comunque portato a casa otto ricezioni per 66 yards. Il regista ospite Ryan ha invece vissuto una giornata in chiaro-scuro: le statistiche, che dicono 34 su 49 (quasi il 70% di completi) per 342 yards due mete ed un intercetto, farebbero pensare ad una performance di grande livello, ma Matty Ice non è riuscito togliere l’attacco dal pantano in cui si è cacciato nel primo tempo e anche nel secondo non ha mai dato l’impressione di avere la consistenza necessaria per completare la rimonta.
Sulla prestazione del rushing game ospite è meglio invece stendere un velo pietoso: 35 yards in 11 portate è stato il bottino della coppia Turner-Rodgers, con il secondo che almeno si è confermato giocatore versatile visto che ha chiuso la partita con sei ricezioni per 43 yards. “Naturalmente non siamo riusciti ad avere la prestazione che volevamo” è stato il commento a fine gara dell’head coach Mike Smith “siamo stati nettamente al di sotto del nostro standard soprattutto nei terzi down, sia in attacco che in difesa; è questa è la fase in cui abbiamo deluso di più”. Ancor più impietosa è l’analisi del linebacker Witherspoon “se giochiamo in questo modo non battiamo nessuno in questa lega. Nel secondo tempo siamo entrati con la giusta intensità anche se abbiamo concesso quella corsa lunga. Poi siamo riusciti a rientrare in partita ma oggi non è bastato”.

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