[NCAA] Riepilogo delle finali di Conference

Nello scorso weekend si è in pratica disputata l’ultima settimana di regular season del college football, manca infatti all’appello solo la classica sfida finale tra Army e Navy che si giocherà l’8 dicembre, ma non andrà ad inficiare il calendario della post season che è già stato reso noto dagli organizzatori.
Andiamo quindi a vedere cosa è successo in questo weekend, che è stato in pratica dedicato all’assegnazione dei titoli nelle varie conference.

Il primo incontro di cui andiamo ad occuparci è quello giocato giovedi sera tra Louisville e Rutgers che ha in pratica assegnato il titolo della Big East, e che è stato caratterizzato dell’impresa del QB di Louisville, Teddy Bridgewater, rimasto in panchina nella prima metà dell’incontro a causa di un precedente infortunio ad un polso, è stato “obbligato” ad entrare in campo perchè la situazione di punteggio era molto problematica per i suoi Cardinals, che si sono trovati sotto 14-3 all’inizio del terzo periodo di gioco. Risultato poi ribaltato da due TD pass di Bridgewater e dalla fondamentale trasformazione di un FG dalle 29 yds nei secondi finali, che assegna a Louisville il titolo della Big East e, per regolamento un posto di diritto ai BCS Bowls, ottenendo infatti l’invito al Sugar Bowl, mentre Rutgers deve ripiegare sul Russell Athletic Bowl.

Altri due titoli sono stati assegnati il giorno successivo. Il primo di cui ci occupiamo è il championship della MAC Conference tra Kent State e Northern Illinois, conference che di solito passa in secondo piano, e che invece quest’anno è stata seguita con più interesse grazie alle due squadre in buona posizione nel ranking BCS e con la vincitrice che avrebbe potuto ottenere un at-large invitation ai BCS Bowls.
L’incontro è stato spettacolare: Kent State passa in vantaggio per 10-0 ad inizio partita, subisce il forte recupero di Northern Illinois che si porta sul 27-13 nel terzo quarto, che però a loro volta si sono visti rimontare fino a giungere al punteggio di 34-34 sul quale si è concluso l’ultimo quarto di gioco.
Nel primo overtime entrambe le squadre hanno segnato un FG, e si è quindi passati al secondo tempo supplementare dove gli Huskies hanno raggiunto la end zone avversaria con solo due giochi, realizzando il TD del vantaggio con una corsa di 23 yards. Sul successivo possesso, Kent State non è riuscita ad andare oltre la linea delle 9 yards, dando cosi a Northern Illinois la vittoria per 44-37, in quella che è probabilmente stata il miglior championship game nella storia della MAC e che alla fine ha fruttato per gli Huskies l’invito all’Orange Bowl, mentre i Golden Flashes dovranno ripiegare su un bowl minore, il GoDaddy.com Bowl.

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Il secondo incontro del venerdi sera, era la finale della PAC 12 tra UCLA e Stanford, rivincita, se volete, dell’incontro disputato la settimana scorsa vinto agilmente da Stanford.
Di questo Championship game potete leggere la cronaca dettagliata scritta dal nostro corrispondente a Los Angeles, noi ci limitiamo a ricordare che l’incontro è stato più combattuto del previsto e che i Bruins sono andati molto vicini all’upset, mancando anche un FG allo scadere che li avrebbe portati a giocarsi l’overtime.
Con questa vittoria i Cardinal accedono al Rose Bowl, mentre i Bruins dovranno accontentarsi del meno prestigioso Holiday Bowl.

Arriviamo quindi alla giornata del sabato dove si sono giocate le rimanenti partite ed iniziamo a parlare del championship game della C-USA, tra Central Florida e Tulsa.
Incontro equilibrato deciso soltanto in overtime, quando il primo possesso di UCF si è concluso con un FG bloccato dallo special team di Tulsa. Una volta avuta la palla, i Golden Hurricanes non si sono fatti sfuggire l’occasione e con 5 consecutivi giochi di corsa hanno raggiunto la end zone avversaria, portandosi a casa l’incontro per 33-27, la vittoria della conference ed un posto al Liberty Bowl. Per UCF è stata l’ultima stagione in C-USA, migreranno infatti in Big East l’anno prossimo, e nemmeno l’ultimo anno sono riusciti a portarsi a casa il titolo di conference.
Secondo incontro a cui dedicare spazio è quello tra Boise State e Nevada per il titolo della Mountain West, vinto dai Broncos per 27-21, in una mini rivincita contro Nevada, che interruppe i sogni di gloria dei Broncos qualche anno fa con un rocambolesco upset in overtime. Purtroppo per Boise State i sogni di gloria quest’anno sono finiti subito, con la sconfitta all’opener contro Michigan State, che li ha relegati per tutta la stagione sul fondo del BCS ranking, e quindi dovranno accontentarsi solo del Las Vegas Bowl.

wisconsinAltro incontro decisivo era la finale della Big Ten tra Wisconsin e Nebraska, con i Cornhusker favoriti, visto anche il fatto che in realtà Wisconsin non ha vinto la propria division, come invece ha fatto Nebraska, ma le squalifiche di Ohio State, tra l’altro imbattuta in stagione, e di Penn State, fanno qualificare i Badgers a questa partita.
Il verdetto del campo è stato spietato, Nebraska letteralmente asfaltata. Il solo punteggio del primo tempo recitava 42-10 per Wisconsin, per poi chiudere con un imbarazzante 70-31. Con questa vittoria i Badgers conquistano di diritto il posto al Rose Bowl, mentre Nebraska ripiegherà sul Capital One Bowl.

Occupiamoci ora della Big 12, dove, non essendoci più 12 squadre ma solo 10, non si gioca più il championship game, ma le due partite disputate sabato sera hanno comunque deciso il destino di questa conference.
Iniziamo con l’incontro tra Oklahoma e TCU, terminato 24-17 per i Sooners, ma in realtà la partita non è mai stata in discussione, Oklahoma era di gran lunga superiore a TCU, arrivando a condurre per 21-7, e solo qualche errore di troppo ha tenuto i Frogs in corsa anche nei minuti finali.
Con questa vittoria i Sooners arrivano al titolo della Big 12, sebbene in condivisione, come vedremo tra poco, e lasciano al BCS Ranking ed a gli inviti degli organizzatori, decidere il proprio destino in postseason.
Il destino dei Sooners si intreccia direttamente con quello di Kansas State, che a lungo è stata la rivelazione della stagione, ed in un certo senso lo è ancora.
Dopo essere stati per una settimana al vertice della nazione, i Wildcats avevano davanti come ultimo ostacolo solamente i Longhorn di Texas e, per tutto il primo tempo, sembrava che l’impresa fosse in pericolo, avendo Texas preso il vantaggio al termine dei primi due quarti, per 10-7.
La situazione però viene rivoluzionata nel secondo tempo, di fronte al pubblico amico i Wildcats riescono nell’impresa storica, rimontando gli avversari e portando a casa la vittoria con il punteggio finale di 42-24.
Si tratta solo del terzo titolo di sempre in 117 anni di storia per Kansas State, il cui ranking BCS risultando migliore di quello di Oklahoma, ed avendo anche vinto lo scontro diretto contro i Sooners ad inizio stagione, garantisce loro il posto automatico ai BCS Bowl riservato alla Big 12, e saranno cosi impegnati nel prossimo Fiesta Bowl.
Per i Longhorns non è stata una stagione esaltante, nel post partita si sperava in un invito al Cotton Bowl dove avrebbero incontrato i rivali di Texas A&M, rinnovando la tradizione del loro scontro diretto, interrottasi quest’anno dopo che gli Aggies sono migrati in SEC, ma sarebbe stata una vera ingiustizia nei confronti dei Sooners, vista l’ottima stagione che hanno portato a termine.
Quindi, mentre Oklahoma andrà a giocarsi il Cotton Bowl, Texas si dovrà accontentare dell’Alamo Bowl.

Veniamo quindi al clou della giornata di sabato, ovvero la finale della SEC tra Alabama e Georgia che di fatto è stata una semifinale nazionale, visto che la squadra che ne è uscita vincente si è qualificata per la finale nazionale contro Notre Dame.
Alla vigilia dell’incontro i Crimson Tide erano dati per netti favoriti dagli esperti, ma l’andamento della partita ha mostrato tutt’altro che un netto predominio di Alabama, e solo la loro esperienza e capacita di gestire gli incontri ha permesso loro di uscirne comunque vincitori, nonostante l’ottima partita giocata dai Bulldogs.
La partita è stata inizialmente nelle mani di Georgia, e sembrava addirittura possibile l’upset quando nel terzo periodo di gioco, un FG di Alabama è stato bloccato e ritornato in TD dando ai Bulldogs un vantaggio di 21-10. Purtroppo per loro, i Crimson Tide non si sono arresi, riuscendo a recuperare e portandosi a condurre per 32-28. La partita era ormai data per chiusa, quando invece Georgia con un grande sforzo difensivo riusciva a recuperare il possesso dell’ovale e, pur senza timout, ha riportato in campo il proprio attacco. In questo minuto finale sono riusciti ad arrivare a ridosso dell’end zone di Alabama, ma sull’ultima azione, sono rimasti corti di 4 yards, ed hanno visto il tempo arrivare a zero, assieme alle loro speranze di titolo nazionale.
Un vero peccato perchè, come detto in precedenza, Alabama è stata tutt’altro che dominante, e Georgia avrebbe meritato un destino migliore, ma la legge del BCS è spietata, e questa sconfitta costa loro non solo la finale nazionale, ma anche il BCS Bowl, perchè nel ranking i Florida Gators li superano e si prendono il posto al Sugar Bowl, relegando Georgia al Capital One Bowl.

Siamo quindi giunti al termine della regular season, perchè come detto in precedenza, lo scontro tra Navy ed Army non avrà alcuno effetto sul calendario di postseason e sono stati definiti i BCS Bowl che vi andiamo qui ad indicare :

Rose Bowl: Stanford vs Wisconsin.
Orange Bowl: Florida State vs Northern Illinois.
Sugar Bowl: Florida vs Louisville.
Fiesta Bowl: Kansas State vs Oregon.
BCS National Championship: Notre Dame vs Alabama.

Per questa settimana è tutto, come tradizione, nei prossimi giorni entreremo più in dettaglio, fornendovi una esaustiva guida per potervi permettere di seguire tutti i bowls della postseason NCAA.

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Classifica BCS

1. Notre Dame
2. Alabama
3. Florida
4. Oregon
5. Kansas State
6. Stanford
7. Georgia
8. LSU
9. Texas A&M
10. South Carolina
11. Oklahoma
12. Florida State
13. Oregon State
14. Clemson
15. Northern Illinois
16. Nebraska
17. UCLA
18. Michigan
19. Boise State
20. Northwestern
21. Louisville
22. Utah State
23. Texas
24. San Jose State
25. Kent State

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Gabriele Garoldi

Appassionato di Sport USA, baseball e football in particolare, fin dai lontani anni '80, con tifo sfegatato per i nativi americani.

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