[NFL] Week 8: Luck il nuovo Manning?

“Vivi in modo semplice per i primi due anni e resta concentrato su quello che devi fare sul campo da gioco”. E’ stato questo il semplice consiglio che Oliver Luck, ex quarterback con un breve passato nella NFL ed ora direttore atletico a West Virginia, ha suggerito al figlio, quell’Andrew Luck che da aprile si trova in una posizione quantomeno scomoda. Non fosse abbastanza l’essere stato la prima scelta assoluta nel draft 2012, all’ex stella di Stanford è anche capitato l’ingrato compito di non far rimpiangere uno dei più forti registi di tutti i tempi nella NFL: quel Peyton Manning che dopo i grossi problemi fisici al collo è stato scaricato dagli Indianapolis Colts (proprio in previsioni dell’arrivo di Luck) e si è accasato a Denver.
E, nonostante la terrificante pressione, il ragazzo nativo di Washington sta rapidamente bruciando le tappe: in appena sette gare disputate nella Lega maggiore, Luck ha infatti passato tre volte per oltre 300 yards, ha condotto i Colts ad una fantastica rimonta da -18 contro Green Bay nella quarta settimana e soprattutto, trascinando i suoi alla vittoria in overtime domenica scorsa sul terreno dei Tennessee Titans, ha portato Indianapolis ad un record sopra il 50% (4-3 per l’esattezza) per la prima volta dall’ultimo turno della regular season 2010.
Non solo, nella sfida dell’LP Field, Luck ha confermato una freddezza da veterano: sotto 13-6 a dieci minuti dal termine, l’ex Cardinal ha orchestrato un drive da 80 yards capitalizzato con un breve corsa di Donald Brown che regalava il pareggio agli ospiti. Poi, ai tempi supplementari, altra serie da 80 yards culminata stavolta con il lancio al running back Ballard che violava l’area di meta dei Titans in volo… rovesciato, visto che non solo il runner si tuffava per segnare il touchdown, ma lo faceva girato a pancia in su.
Il successo è il terzo in quattro partite per il coach Bruce Arians che sta sostituendo egregiamente l’head coach Chuck Pagano, assente purtroppo perché in fase di cura per una forma di leucemia (ed è toccante ricordare che la luce all’interno dell’ufficio di Pagano resterà accesa fino al suo ritorno al lavoro). Riguardo Luck però, a questo punto inizia a venire spontaneo un paragone con la stagione da rookie del suo illustrissimo predecessore, e qui i numeri del buon Andrew sono impressionanti: dopo sette gare sono 1971 le yards lanciate dall’ex Cardinal contro le 1595 di Manning, con 8 touchdown e altrettanti intercetti, mentre Manning aveva un parziale di 9 segnature e 14 intercetti. Il tutto è per altro un contorno alla statistica più importante: dopo sette partite i Colts di Luck sono appunto 4-3, quelli di Manning erano 1-6 e, onestamente, il supporting cast di allora non era di secondo ordine, visto che in quel 1998 giocavano per l’attacco biancoblù personaggi come Marvin Harrison, Marshall Faulk, il tight end Dilger e il potente tackle Tarik Glenn.
Tornando al match di domenica, prodezze pirotecniche a parte, nella sfida tutta interna alla AFC South i Colts hanno vinto in maniera cinica una partita che più volte hanno rischiato di perdere, e solo l’incapacità dell’attacco dei Titans nella red zone ha permesso agli ospiti di restare aggrappati al match prima dei due exploit finali di Luck e soci. Il veterano regista dei Titans Hasselbeck, sempre in campo al posto dell’infortunato Locker, ha giocato un match solidissimo, completando 22 passaggi sui 29 tentati per 236 yards ed una meta. Unico neo, a dire il vero però piuttosto evidente, è rappresentato dalla crisi dell’ultimo drive dei tempi regolamentari, allor quando Hasselbeck ha dapprima “ciccato” un facile passaggio al tight end Cook, che si sarebbe molto probabilmente trasformato nei sei punti che avrebbero definitivamente spento le speranze dei Colts e poi sul passaggio dopo ha rischiato un clamoroso intercetto.
Per altro, pur nella sconfitta, per i tifosi dei Titans c’è una buona notizia: per la terza settimana consecutiva prestazione da circoletto rosso per il runner Chris Johnson, che ha chiuso con 99 yards in 21 portate, ma soprattutto è sembrato tornare a colpire i varchi aperti dalla linea offensiva con la decisione e la potenza che tre anni fa ne aveva fatto un corridore da oltre 2000 yards. E la prova di Johnson assume ancora maggior spessore tenendo conto dell’assenza del forte tackle Roos, appiedato per una operazione di appendicite. Il compito di Roos è stato per altro svolto con efficienza dal sostituto Mike Otto, bravissimo anche a neutralizzare un temibile pass rusher come Freeney. A livello di rushing game si è soprattutto distinto il centro Velasco, dominante contro una linea difensiva dei Colts che ha invece mostrato ancora una volta tutti i suoi limiti sia nel tackle titolare Antonio Johnson che della sua riserva Tevaseu.
Fra i ricevitori buona prova di Washington (5 ricezioni per 69 yards) e del rookie Kendall Wright che ha terminato la partita con 4 palle catturare per 47 yards e una meta. In difesa si è finalmente rivista, dopo molte settimane di assenza, una pass rush pungente soprattutto grazie ai due end Morgan e Wimbley e al linebacker Ayers. Anche da questo lato della palla, come già per i Colts, prestazione da dimenticare per la parte centrale della linea con Casey, Marks e la riserva Martin nettamente sotto tono (e soprattutto per il primo si è trattato della prima vera giornata no di tutta la stagione 2012).
A livello di secondario, ottimi i due cornerback Verner e McCourty, ma ancora meglio ha fatto la safety Griffin che dopo aver giocato una prima parte della stagione ampiamente insufficiente per un atleta del suo calibro, ha sfoderato contro i Colts una prestazione notevole culminata con un field goal bloccato ed un intercetto in tuffo su un passaggio direttamente in end zone di Luck. Per altro non tutto è filato liscio nel secondario dei Titans visto che il nickel corner Mouton è stato “vittimizzato” spesso e volentieri dallo stesso Luck che con lui in copertura ha completato tutti e sette i passaggi tentati per quasi cento yards. Cambiando versante, c’è da sottolineare che nonostante gli appena 13 punti subiti, la difesa di Indianapolis non ha brillato: non solo i Colts hanno faticato a livello di defensive tackle ma anche Nevis e Redding non sono riusciti ad incidere sul match. Così a tappare le numerose falle ci ha dovuto pensare il linebacker Freeman sicuramente l’mvp difensivo per gli ospiti.
Decisamente meglio invece è andata per un attacco che, con il centro McGlynn e la guardia Linkenbach ad aprire corridoi per i runner, ha guadagnato ben 177 yards, 81 delle quali grazie a Donald Brown e 55 ad opera di un Ballard che ha aggiunto la fantastica “planata” che in overtime ha regalato il successo ai Colts. Luck ha rischiato di mettere la firma su 3 palloni persi, ma il recupero di fumble del tackle Castonzo e le mani di pietra del linebacker di Tennessee McCarthy, hanno limitato i turnover ad opera del rookie ad uno solo, l’intercetto di Griffin. Per il resto Luck (le cui statistiche “dicono” 26 su 38 per 297 yards) è stato preciso come al solito e soprattutto ha guidato da consumato veterano il drive del pareggio e poi quello della vittoria.
Ancora una volta il regista dei Colts si è affidato soprattutto alle mani sicure dell’esperto Wayne (7 ricezioni per 91 yards), mentre c’è da registrare l’ascesa del tight end rookie Dwayne Allen che contro i Titans ha catturato tutti e quattro i palloni lanciati dalla sua parte per 56 yards.
La cronaca del match, soprattutto nel primo tempo, racconta di lunghi drive terminati con field goal o punt soprattutto a causa di una lunga serie di penalità. L’unico vero sussulto lo regalavano i Titans che all’interno del two minutes warning riuscivano a chiudere un terzo e undici con un gran lancio da 23 yards di Hasselbeck al rookie Wright che siglava il primo touchdown della giornata fissando il punteggio sul 10-3. Questo era anche il risultato con cui si andava all’intervallo, perché all’ultimo secondo della prima frazione Griffin bloccava un field goal piuttosto semplice di Vinatieri dalle 19.
Il terzo quarto si apriva col field goal del 6-10 ancora ad opera di Vinatieri, poi a dieci minuti dalla fine Bironas riportava i suoi a +7 centrando i pali dalla linea delle 12 dei Colts. Quindi andava in scena il primo atto del Luck show: sei passaggi completati su otto per 62 yards e palla sulle 8 dei Titans da dove con due corse Donald Brown faceva riguadagnare la parità ai suoi.
Si arrivava così ai tempi supplementari e stavolta nell’attacco dei Colts le parti si invertivano: Donald Brown svolgeva gran parte del lavoro, correndo per 42 yards in cinque portate. Poi su un secondo e cinque alla sesta corsa consecutiva, Brown veniva fermato da McCarthy per una perdita di 3 yards. Terzo e otto cruciale ? Niente panico e secondo atto del Luck show: il quarterback col numero 12 trovava Wayne con un gran lancio nel mezzo per 20 yards, poi lo screen pass catturato dietro la line of scrimmage da Ballard che lo trasformava nei sei punti decisivi.
Il successo interrompe una terribile serie di dieci sconfitte esterne consecutive per Indianapolis e fa entrare di diritto i Colts fra le pretendenti ad un posto per i playoff, mentre i Titans, ora con un record di 3-5, hanno sciupato una ghiotta occasione di riguadagnare la parità fra vittorie e sconfitte e potrebbero rimpiangere nel prosieguo della stagione le tante occasioni mancate.

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