[NFL] Week 5: gli Steelers e i fumble di Vick

Vick-timized titolava uno dei siti specializzati in statistiche sulla NFL riguardo il “derby” della Pennsylvania; un gioco di parole quasi proponibile  anche in italiano: vick-timizzati…
Ovviamente il riferimento è ai Philadelphia Eagles che domenica hanno perso 15-14 la delicata sfida sul terreno dei Pittsburgh Steelers soprattutto a causa delle due palle perse dal loro quarterback Michael Vick, che ha sempre avuto una certa tendenza al fumble, ma quest’anno sta veramente raggiungendo livelli da mal di testa per i suoi coach (nella stagione corrente fra intercetti e fumble sono già undici le palle regalate agli avversari dal n°7).
In realtà però i problemi dell’attacco delle Aquile, di solito uno dei più devastanti dell’intera NFL ma quest’anno ancorato al trentunesimo posto per punti segnati su trentadue squadre,  non sono solo quelli riferiti alle mani di burro del loro regista. Gli special teams ad esempio, ventottesimi a livello di punt return e trentesimi per il kickoff return,  non riescono a dare al loro attacco una posizione di campo decente e a riprova di questo degli otto touchdown segnati finora dai verdi, in ben sei occasioni il drive ha percorso più di 70 yards. In più le difese avversarie hanno imparato come togliere agli Eagles i big plays, uno dei marchi di fabbrica del team di coach Andy Reid.  E questo trend è stato confermato anche all’Heinz Field con Vick che ha completato solo tre passaggi con la palla che ha viaggiato per più di dieci yards.
Michael VickLa causa del team con le ali sul casco non è certo aiutata dalla mala sorte che ha già tolto i due uomini migliori della linea offensiva insieme a Herremans, vale a dire il tackle Peters che quest’anno non ha giocato neppure un down, ed il promettente centro Kelce, k.o. nella seconda settimana contro i Ravens. Le difficoltà della linea offensiva si ribaltano naturalmente pure sul resto dell’attacco, anche perché quest’anno, a differenza delle scorse stagioni, il buon Vick è decisamente più in difficoltà quando viene messo sotto pressione. Però  senza le sue guardie del corpo, anche un portatore di palla formidabile come McCoy stenta a trovare ritmo:  ad esempio contro gli Steelers, Shady come è soprannominato il runner col numero 25, ha messo insieme appena 53 yards in sedici tentativi.
Cambiando lato della palla le cose, almeno all’Heinz Field, non sono state poi tanto meglio:  contro una Pittsburgh che ha palesato tutti i suoi problemi in attacco, anche la difesa degli Eagles non ha certo brillato. Per la seconda settimana consecutiva la difesa di coach Castillo non ha messo a segno neppure un sack, mentre la coppia Asomugha-Rodgers Cromartie è rimasta ancora all’asciutto in fatto di intercetti  ed in stagione uno dei tandem fra i più forti dell’intera Lega ha pizzicato il QB avversario solo una volta. Ma i problemi non si sono fermati lì: dopo una serie di buone partite, stavolta il linebacker rookie Kendricks ha largamente deluso sia contro la corsa che contro il passaggio, mentre il suo collega Chaney, in campo al posto del’infortunato Jordan, è uscito sempre sconfitto dal duello col centro di casa Pouncey.
Per contro Pittsburgh, arrivata al centesimo successo contro team della NFC, ha estratto dal cappello a cilindro una prova non esaltante ma tutta cuore, ottenendo un successo preziosissimo, anche perchè un eventuale k.o. avrebbe fatto precipitare i ragazzi di coach Tomlin a -3 dalla capolista Baltimore con un record di 1-3. Si era parlato molto in settimana del rientro delle due superstar difensive Polamalu e James Harrison, ma contro i “cugini” a brillare particolarmente è stato Timmons, assolutamente dominante con otto placcaggi, quattro hurries ed un fumble forzato. Ancora da segnalare la prestazione del veterano Ryan Clark, bravo in copertura e decisivo per l’esito finale finale. Suo infatti il fumble forzato sulla linea della una yard agli sgoccioli del primo quarto: un elemento che pur essendo arrivato con molto tempo ancora da giocare, si rivelerà fondamentale. E a proposito di ritorni, gli Steelers hanno festeggiato anche quello del runner Mendenhall, reduce da una annata 2011 rovinata da un grave infortunio al ginocchio proprio nell’ultimo turno, non a caso il recupero di Mendenhall è coinciso con importanti segnali di vita di un rushing game stagnante nelle prime giornate: il numero 34 non ha perso tempo a dimostrare che può ancora dire la sua in NFL totalizzando 14 corse per 81 yards.
Strumentale alla buona prestazione del runner è stata una linea di attacco normalmente molto chiacchierata e criticata, Steelersma che contro gli Eagles ha sfoderato una prestazione brillante con la coppia Colon e Pouncey particolarmente efficace.  Il regista nero-oro Roethlisberger ha confermato nel match dell’Heinz Field tutte le sue principali caratteristiche: il regista di origini svizzere non è mai molto appariscente, ma sa come vincere le partite ed il suo fantastico rendimento nel drive conclusosi col field goal decisivo di Suisham è lì a dimostrarlo. In una giornata in cui il funambolico receiver Wallace è stato ben contenuto dai difensori dgli Eagles, ci ha pensato l’altro wideout Brown a mettere in crisi il secondario delle Aquile con sette ricezioni per 86 yards.
Lo svolgimento del match è stato, soprattutto per gli Eagles, in decisa controtendenza rispetto al resto di questa stagione 2012: i ragazzi di coach Reed avevano abituato i loro tifosi a grandi rimonte nel finale, mentre stavolta la rimonta l’hanno subita. Il vero “peccato” degli ospiti è stato quello di non colpire subito in avvio, quando l’attacco degli Steelers sembrava già in letargo. Nel  primo quarto infatti la storia della partita è stata semplice: gli Eagles macinavano yards in modo inconcludente, mentre Pittsburgh faticava tremendamente in attacco ma teneva in difesa. Emblematico a questo proposito il secondo drive degli Eagles: una penalità di pass interference portava Philadelphia sulle tredici di Pittsburgh e da qui Vick trovava Maclin per una ricezione da 10 yards. Sul primo e goal dalla linea delle tre, il regista ospite guadagnava due yards ma veniva placcato da Ryan a pochi centimetri dalla end zone con conseguente perdita dell’ovale recuperato da Foote: frittata n°1.
Ma gli Steelers del primo quarto del possesso palla non sapevano onestamente cosa farsene, e così dopo ben ben cinque penalità sul groppone nella stessa serie, i padroni di casa restituivano palla agli Eagles. Sul drive seguente Vick dimostrava di non aver capito la lezione: uscendo in scramble su un secondo e dieci, il quarterback di Philadelphia veniva atterato da Timmons perdendo nuovamente il pallone recuperato ancora dall’uomo della Provvidenza, cioè Foote: frittata n°2.
L’occasione era ghiotta, il drive iniziava dalle 34 ospiti, ma l’attacco di Pittsburgh continuava a far segnare non pervenuto e confezionava un altro “tre e fuori”. Quindi, dopo una serie inconcludente anche per Philadelphia, improvvisamente le cose cambiavano: Roethlisberger completava sei passaggi su sette per 52 yards, una dozzina di metri li conquistava grazie alle sue gambe, e coronava il tutto con un bel lancio a Mendenhall per la meta del 7-0. Prima dell’intervallo Pittsburgh allungava ancora: a suon di passaggi completati Roethlisberger trascinava i suoi fino a due yards dal touchdown. A questo punto però mancavano solo dodici secondi, così c’era tempo solo per un tentativo di lancio, incompleto per Wallace, e per il field goal di Suisham del 10-0.
SteelersGli Steelers avevano il primo possesso del secondo tempo, ma non ne ricavavano nulla a differenza degli Eagles che finalmente mettevano punti sul tabellone grazie anche ad un bell’aiuto della difesa locale: due penalità per fallo personale aiutavano Vick e compagni ad arrivare sulle 15 avversarie da dove il regista ospite trovava con un lancio corto il runner McCoy bravo poi ad infilarsi nella difesa di casa per la prima segnatura ospite.
Le emozioni che tutto sommato erano state piuttosto scarse per tre quarti, arrivavano finalmente negli ultimi quindici minuti di football. Pittsburgh allungava ancora grazie al field goal di Suisham, ma gli Eagles reagivano da grande squadra: 17 giochi, 79 yards, due quarti down e uno chiusi ed un grande lancio di Vick a Jackson per 24 yards, portavano la Aquile sulle 2 avversarie da dove ancora Vick trovava Celek per la meta del sorpasso. Con le spalle al muro però anche Pittsburgh dava il meglio di sé: in un altro drive lunghissimo Roethlisberger chiudeva due terzi down cruciali grazie alle ricezioni di Brown e Sanders e si arrivava così sulle 31 degli Eagles al two minutes warning.
Qui il ritorno di Mendenhall si rivelava decisivo: con due corse il runner chiudeva il down facendo trascorrere molti secondi. Gli Eagles a questo punto non avevano più timeout e gli Steelers lasciavano trascorrere il tempo fino a tre secondi dalla fine con Suisham che faceva esplodere l’Heinz Field mettendo tra i pali un comodo field goal da 33 yards.

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