[Wild Card] Le pagelle

nflCon le wildcard dello scorso weekend si è aperta la post-season 2011 della NFL. Tutte e quattro le vincitrici giocavano in casa, evento raro nel football degli ultimi anni.
Abbiamo analizzato le partite e dato un voto ai protagonisti assegnando anche la palla della partita al migliore in campo:

bengals
Andy Dalton 5
Marvin Lewis gli nega un gioco di corsa credibile e la difesa dei Texans ha vita facile nel controllarlo. Non può rischiare, per scelte altrui, quando dovrebbe; rischia quando non dovrebbe. Prestazione sottotono.
Pubblicità

A.J. Green 6

Spalla malconcia. Essere un duro e voler giocare  nonostante tutto è un pregio. Incidere però risulta ovviamente più difficile.
 
Cedric Benson 6
Ancora di salvezza magari non lo sarebbe stato comunque. Lasciarlo in panchina per gran parte della wild card in ogni modo grida vendetta. Il suo touchdown da distanza ravvicinata non lo sbaglia.
 
Bernard Scott 4,5
Una battaglia persa. La sua velocità in campo aperto non si vede mai perché non riesce mai a superare le due yard iniziali. Brian Leonard è molto più utile alla causa.
 
Defense 5,5
Si fa macinare da Arian Foster. L’attacco però non l’aiuta minimamente.
 
Coach Marvin Lewis 4
Due inutili challenge buttati al vento nel primo tempo quando non ce n’era minimamente bisogno. Benson in panchina a guardare per tutta la partita. Scelte conservative quando occorrerebbe rischiare e temerarie quando sarebbe meglio essere prudenti. Dopo 9 anni alla guida delle tigri il decimo se ci sarà dovrà essere un crocevia.
Texans
Arian Foster 8,5 – Ball of the game
Dominatore. Corre sui Bengals e regala a Houston la seconda gioia di una stagione comunque da ricordare. Non sono tanto le statistiche a fare impressione, quanto il marchio Foster impresso a fuoco sulla partita così come quello dei Texans è stampato sulla testa del running back dal fantasioso barbiere di fiducia.
 
T.J. Yates 7
L’ospite a (quasi) sorpresa di questa wild card ha presente come si sta a tavola. Conosce il galateo, resta composto e infila una preziosa voce nel suo fresco curriculum. Schaub merita il posto e pare ancora un quarterback migliore. Dovesse continuare a infortunarsi con cadenza mensile però Yates sta dimostrando di essere pronto a prenderne il posto in pianta stabile.
 
Andre Johnson 6,5
Annata tormentata per Johnson. La regular season rovinata dagli infortuni si è trascinata anche nei playoff. Le sue 5 ricezioni per 90 yard e un td sono una giornata semplicemente normale per un talento come lui, specie se confrontata con quelle dei suoi “colleghi-rivali” Calvin Johnson e Hakeem Nicks. I Divisional playoff cadono a puntino per rimettere le cose a posto.
 
J.J. Watt 7
Uno per tutti. JJ Watt. Meno strombazzato di Mario Williams, si è rivelato però più utile e nel primo turno di playoff ha fatto vedere che razza di playmaker sia. Da menzionare anche Joseph e Manning.
 
Coach Gary Kubiak 7
Surclassa il dirimpettaio Marvin Lewis e corona nel migliore dei modi la prima corsa ai playoff da head coach. Protegge Yates con drive imbottiti di corse ma non esita a chiedergli qualcosa in più quando ne abbisogna. Aiuta  avere due superatleti come Foster e Johnson.
Lions
 
Calvin Johnson 7,5
Lui è inarrestabile. Fa quel che vuole. Sempre.
Il soprannome Megatron rischia di stargli stretto per quanto è superiore in campo. Il suo sforzo però non basta a evitare l’ennesima eliminazione dei Lions al primo turno.
 
Matthew Stafford 6,5
Un grandissimo primo tempo. Poi paga un briciolo d’inesperienza a questo livello e soprattutto il non avere un minimo di credibilità sulle corse. Trova anche un td in proprio che non è usualmente nel menu della casa.
 
Kevin Smith 4
Un fantasma. E’ vero che non poteva essere lui a vincere contro i Saints ma un minimo di contributo forse avrebbe dato qualche speranza in più a Detroit.
 
Defensive line 4
Avril, Suh e Vanden Bosch. Tre garanzie una in fila all’altra. Eppure Brees non ha quasi mai avuto problemi nel leggere con gran calma per parecchi secondi quale fosse l’opzione migliore, e i running back sono passati con troppa frequenza.
 
Secondarie e linebacker 4,5
Tenere a bada l’attacco dei “Santi” è affare complesso.
Lo sanno tutti nella Nfl. Lisciare i pochi palloni intercettabili però è delittuoso e costa l’inevitabile sconfitta.
Saints
 
Drew Brees 8,5 – Ball of the game
Una macchina da football. Sembra sempre vicino al patatrac per il suo modo frenetico di muoversi nella tasca. E invece sta solo esaminando quale sia il modo migliore per vivisezionare chi ha di fronte. Chirurgico nel pescare l’uomo più libero. Coraggioso nel volare sopra la montagna che si accalca sulla linea di scrimmage per ottenere quel poco che serve a chiudere il down. Qualche drop dei wr è quel che serve per evitare che la giornata diventi banale nella sua straordinarietà.
 
Offensive line 8
Se Brees può gestire con sopraffina perizia ogni pallone a disposizione lo deve principalmente ai cinque ragazzoni che gli stanno davanti prima di ogni azione e gli garantiscono una quantitativo di secondi tale da poter bere un caffè mentre i suoi ricevitori si liberano.
 
Pierre Thomas – Darren Sproles – Chris Ivory 7,5
Thomas è un animale da playoff. Quando si arriva alla post-season aumenta esponenzialmente la sua efficacia. Sproles invece rimane inafferrabile come lo era prima, nelle 16 gare di stagione regolare, negli schemi di Sean Payton, che gli calzano a pennello. In tutto questo ben figura Ivory, cui spetta puntare al cuore dei Lions. Senza giri di tackle.
 
Marques Colston-Devery Henderson-Robert Meachem-Jimmy Graham 6
Ognuno di loro commette qualche piccola sbavatura. Serve a rendere umano Brees ma sono accorgimenti che vanno sistemati se si vuole arrivare fino all’ultimo giro.
 
Jabari Greer 7
Punta di diamante in una difesa che si adegua bene ai Lions nell’intervallo dopo un primo tempo piuttosto sofferto. I due intercetti sono la ciliegina sulla torta.
Falcons

Matt Ryan 5
Doveva essere l’anno in cui spettava a lui trascinare i Falcons un po’ più in la. Per questo a Roddy White è stato aggiunto Julio Jones nel draft. La missione è fallita. Per ora, almeno. Ryan probabilmente merita un altro anno, ma se vuole diventare un qb di fascia altissima deve compiere dei passi avanti che nell’ultimo torneo non si sono visti. Wild card compresa.

Mike Turner 5,5
Brucia tutto quello che gli è rimasto nel serbatoio per tenere vivi i Falcons. Da solo però non può molto e la partita di Atlanta va a sud troppo in fretta perché le corse al centro contro la muraglia biancorossoblù possano tenere in piedi la baracca.

Julio Jones – Roddy White 5,5
A White magari scappa qualcosa ma se una delle coppie di ricevitori più temute della Nfl va appena oltre le 100 yard combinate, evidentemente è altro nell’attacco che non funziona.

Tony Gonzales 5,5
Risponde presente quando si ricordano di lui. Non è però un fattore in grado di mettere toppe a una coperta troppo fina per non strapparsi.

Defense 5,5
L’affare è complicato parecchio. Almeno un frangente del gioco però andrebbe limitato. I Giants colpiscono per terra e per aria. Gli va dato merito per aver evitato lo shut out mettendo sul tabellone gli unici punti dei Falcons.

Coach Mike Smith 5
Sputare su tre punti a inizio partita è folle. Intanto muovi il tabellone, insegna la saggezza popolare. Soprattutto dopo le palesi difficoltà mostrate nei primi tentativi di avanzare l’ovale. Sputare una seconda volta su altri tre punti, sempre per giocare quarti down tutt’altro che indispensabili quando la partita è di là dall’essere chiusa lascia molto perplessi. Colpe evidenti nel ko.

Giants
 
Hakeem Nicks 7,5 – Ball of the game
Quando sta bene diventa davvero complicato non inserirlo nei primi 5 ricevitori della lega. Oscura Victor Cruz a suon di numeri, confermandosi il prediletto di Eli Manning. Acchiappa tutto quel che vola nella sua fly zone.
 
Eli Manning 7
Annata superba per l’unico Manning 2011 in regia. Pochissime ombre e tante ottime gare, cui si è aggiunta la wild card. E’ stato all’altezza di Peyton nello sbriciolare Atlanta.
 
Brandon Jacobs 7
Jacobs è la metonimia dei Giants. Così come il loro running back di peso, arrestare i Gmen una volta che prendono velocità è davvero un grattacapo per gli avversari.Green Bay farà bene a tenerlo a mente. Segna e piazza un paio di corse da vedere e rivedere negli highlights.
 
Victor Cruz 5,5
Pomeriggio senza squilli per l’astro nascente di New York. Ha rifiutato il “Ballando con le stelle” americano per non distrarsi dalla palla lunga un piede, ma non ha trovato il modo di dar vita alle danze nella end zone dei Falcons.
 
Defensive line 7
Una quantità di talento spropositata. Che i Giants li allevino a Central Park i loro defensive lineman? Oltre a Pierre-Paul, Tuck e un ritrovato Umenyiora, anche Canty si è messo a fare la superstar, deviando palloni su palloni. Non si passa, anzi spesso davanti a loro si arretra.

 

Pubblicità
steelers
 
Ben Roethlisberger 6
Anche su una gamba sola e senza il centro titolare tiene vive le speranze degli Steelers di arrivare ai Divisional playoff.
Superato un primo tempo che sembra una tortura, nella ripresa stringe ulteriormente i denti e mette in riga la difesa dei Broncos.
Peccato non abbia la possibilità di giocarsi il passaggio del turno nel supplementare.
 
Defense 4
Sono mancati dove sembrava impossibile potessero mancare. Dove dovevano vincere, hanno perso.
La difesa di Pittsburgh è irriconoscibile, se non fosse per lo sporchissimo colpo di James Harrison che mette fuori causa Decker e per riuscire a contenere McGahee. E’ stata la fine di un ciclo?
 
Isaac Redman 6,5
Carbura lentamente prima di prendere il volo negli ultimi 30’ ed essere la degna spalla di Big Ben nella rimonta che porta all’over time.
Alla fine dei conti non fa rimpiangere Mendenhall.
 
Antonio Brown – Emmanuel Sanders 6
Sono il futuro della franchigia. Insieme a Roethlisberger possono far ben sperare Tomlin per quanto riguarda l’attacco.
 
Shaun Suisham 6,5
Ispira poca fiducia eppure fa passare tra i pali tutto quello che è chiamato a calciare.
 
Mike Wallace 6
Guadagna la sufficienza segnando su corsa, ma si vede troppo poco.
Broncos
 
Tim Tebow 8 – Ball of the game
Aveva sulle spalle tutta la pressione del mondo. Dato per morto dalla gran parte del globo terracqueo all’infuori del Colorado. Per resuscitare non ha aspettato molto. Quando hanno distribuito il carattere lui era in primissima fila. Volenti o nolenti scrive pagine di storia del gioco ogni volta che mette il piede in campo. A modo suo, certo, ma le scrive. Piaccia o no ha già fatto molto. Praticamente con un solo tipo di lancio.
 
Demaryius Thomas 8
Il complemento perfetto al fedele Tim. Gigantesco e veloce quanto basta. Scappa via a tutti nell’over time per chiudere in bellezza una giornata storica. Non male aver raggranellato oltre 100 yard già con le prime due ricezioni. Gioco più veloce della storia in un supplementare nei playoff.
 
Willis McGahee 5,5
Il cardine dell’attacco dei Broncos incoccia contro i gialloneri. Appannato. Può e deve fare di più.
 
Defense 6,5
Nel primo tempo impedisce a Roethlisberger di ragionare. Meno agevole ripetersi nella seconda metà dell’incontro. L’aiuto nel supplementare arriva da Demaryius. Contro i Patriots sarà un’altra musica. Meglio alzare subito il livello di concentrazione. La voglia di stupire c’è in grandi dosi.
 
Coach John Fox 6
Il voto positivo è per aver rinunciato all’idea balzana di schierare Brady Quinn nei terzi down. Tebow lo ripaga con una vittoria inattesa. Ma perché non trovare un tipo di gioco che metta l’inginocchiatore ancora più a suo agio? Più screen iniziali, meno sue corse quando non sono strettamente necessarie.
Merchandising Merchandising

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.