[Divisional] Brady troppo forte per Tebow


nflLa settimana di Patriots e Broncos era stata concitata sotto molti aspetti. I primi avevano ri-assunto Josh McDaniels, figliol prodigo con un passato proprio a Denver, dove aveva draftato Tim Tebow con una mossa a sorpresa due anni fa.
Questi è stato il personaggio della settimana a livello mondiale, con molti ad interrogarsi se davvero il prodotto di Florida sarebbe stato una forza in NFL, dopo aver sconfitto gli Steelers domenica scorsa.
Il tebowing (genuflettersi e tenersi la testa in posizione di preghiera) ha fatto il giro della Terra. Le foto di sconosciuti, bambini, donne, uomini, altri atleti che prendono in giro questa particolare posa hanno otturato i social network, dando visibilità ad un giocatore difficile da interpretare ma talmente particolare da mettere in difficoltà tutti. Tranne proprio i Patriots.
patriotsIl primo drive è scontato. Passaggi corti di Tom Brady per i suoi receiver, il suo runningback, il suo formidabile tight end Rob Gronkowski. 7 a 0 con il passaggio per Wes Welker. 80 yard in meno di due minuti. E qui già` si può` contestatre l’idea malsana di John Fox, allenatore di Denver, che lascia la palla agli avversari dopo aver vinto il lancio della monetina. Ma la nottata dei Broncos è talmente buia da non farci accanire per questa piccolezza.
Passa in attacco Denver, col suo baldanzoso QB che dispensa complimenti agli avversari come è solito fare, e che sin da subito ha difficoltà a giocare come vuole. Incredibile come New England senta la option offense e risponda di conseguenza, raddoppiando sugli esterni chiudendo la prima opzione di Tebow e placcandolo quando tenta di correre. Oltre a questo, blitz sistematici li favoriscono, ed è principalmente questa la differenza con gli Steelers di settimana scorsa. Tebow dapprima scappa dalle avide mani dei d-linemen in grigioblu come nemmeno un protagonista di un film di Romero farebbe dagli zombie, ma sul primo dei sei sack della serata di Foxboro concede il fumble e la palla ai Pats. Che ne approfittano con un lancio ancora per Gronkowski, che metterà a segno un dubbissimo TD e darà il via ad una serata da record.
Sul 14 a 0 Brady commette in sintesi l’unico errore di una partita giocata dalla sedia del suo ufficio, lanciando malissimo per l’intercetto di Quinton Carter, e dando l’opportunità a Willis McGahee di segnare il 7 a 14. Rimarrà l’ultimo TD dei Broncos, mentre lo show dei casalinghi Patriots è appena iniziato. Ancora Gronkowski liberissimo per il 21 a 7, poi marce alte per archiviare primo tempo e partita. Passaggione per Deion Branch (Brady è abbastanza in controllo da evitare Champ Bailey tutta sera) di 61 yarde e 28 a 7. Poi, con un minuto scarso sul cronometro, drive da 58 yard concluso ancora per il TE da Arizona, per il 35 a 7 che chiude l’incontro. Il secondo tempo fila via tranquillo, con qualche sack in più per Tebow e qualche completo in più per la sua controparte avversaria.
Il 45 a 10 finale è paradossalmente una misura scarsa delle differenze in campo. I Broncos non ci hanno capito nulla, mentre i Patriots tutto. Una partitabroncos stravinta in fase di preparazione, magari anche grazie all’insider McDaniels, e stravinta sul campo. Un nuovo tassello nella storia di una squadra vincente e senza scrupoli, che non ha bisogno di draftare fenomeno per renderli tali. Nella notte di Foxboro diventa grande anche Aaron Hernandez, l’altro tight end, che corre per 61 yarde in 5 portate, come nemmeno i migliori runningback farebbero. Diventa leggendario Gronkowski, i cui tre TD sono un record per un qualsiasi ricevitore nella storia dei Playoff, così come sono un record i 6 TD Pass di Tom Brady, messo nella condizione di nuocere dal gameplan e da una linea offensiva che fa imbarazzare quella degli Steelers che settimana scorsa aveva sofferto le pene dell’inferno contro la three men rush di Denver.
La difesa dei Broncos fa quindi qualche passo indietro, dimostrando di essere ancora immatura, che se qualcosa non va bene, nella fattispecie proprio la pass rush, soffre. La frustrazione sale a dismisura nel finale quando un rabbuiato Von Miller mette le mani addoso ad un avversario.
Come biasimarlo quando ha appena visto Brady puntare?
Ecco che arriviamo quindi a quello che probabilmente è stato l’unico difetto del Divisional da parte dei padroni di casa: la supponenza. Passi mandare Hernandez nel backfield e farlo correre al posto di Stevan Ridley o di Green-Ellis per tre o quattro volte, ma sul 45 a 10 a 3 minuti dal termine far puntare il tuo hall of famer su un terzo e 10 avendo anche dichiarato un uomo di linea eleggibile a ricevere, ci sembra uno “smacco” anche troppo evidente.
Chiaramente, si credono troppi forti. Chiunque li affronterà al Championship o al SuperBowl, impari da questo e cerchi di girarlo a suo favore, così come i Pats hanno fatto con le lezioni impartite lo scorso weekend dalla prestazione opaca di Pittsburgh.
Un attacco più “classico” di quello di Tebow ci sembra più adatto ad affrontare questa difesa, ricordiamo la peggiore della NFL sui passaggi.
Probabilmente non esiste però difesa adatta ad affrontare la macchina da touchdown guidata dal numero 12, che da ormai dieci anni ha rivali solamente occasionali. Figuriamoci se poi sa tutto degli avversari di turno.
A proposito di questi ultimi, ci si prepara ad una off-season interessante. Serve un runningback perchè McGahee sarà anche eterno ma la trentina l’ha superata, serve insegnare a Tebow a lanciare il pallone perchè se la option rimane la sua filosofia i Playoff li rivedrà sempre dal divano, in generale serve migliorare una squadra che ha tutto il diritto di essere confusa dopo essere stata in paradiso e all’inferno più volte, fino ad aver trovato la fine nella impotente notte del Gillette Stadium.
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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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