[W13] Neanche i G-Men fermano i Packers

nflNell’ultima giornata del torneo 2007, i New York Giants affrontarono i New England Patriots con questi ultimi ad un passo da un traguardo incredibile: terminare la regular season senza sconfitte. Ebbene, New York giocò un match strepitoso ma alla fine perse 38-35 e gli uomini di Belichick chiusero la stagione “undefeated”. Poi, credo tutti voi conosciate il seguito: Patriots e Giants si incontrarono nuovamente al Superbowl dove i G-men piegarono gli annichiliti avversari 17-14, infliggendo l’unica, letale  sconfitta ai Patriots. 
Ora quasi quattro anni dopo, la storia sembra ripetersi: a New York arriva un altro team imbattuto alla ricerca della perfect season: i Green Bay Packers, e qual è il punteggio finale ? Giusto: 38-35 per i verdi del Wisconsin che proseguono dunque il loro cammino apparentemente inarrestabile. No, non me ne vogliano i tifosi di Green Bay, non sto “gufando” contro il loro team: nel 2007 si era all’ultimo turno, stavolta mancano ancora ben quattro match. packersInoltre, ovviamente,  i Giants non possono incontrare in un eventuale Superbowl i loro beniamini, ma certo la vicenda è curiosa. Detto questo, chapeau a questi Packers che espugnando il MetLife Stadium hanno conquistato con un mese di anticipo il titolo della NFC North, sono giunti alla diciottesima vittoria consecutiva, contando anche i playoff, e per la prima volta nella storia del glorioso team gialloverde sono 12-0. 
Il tutto in una giornata in cui onestamente Green Bay non ha brillato: in attacco il rushing game è stato latitante, come e forse più del solito (però a parziale attenuante mancava il leading rusher Starks), la linea offensiva ha faticato terribilmente a tenere i pass rusher lontano da Rodgers, e la difesa ha confermato i grandissimi problemi nel fermare i quarterback avversari. Leggermente meglio la difesa ha fatto sul rushing game, con il rientrante Bradshaw contenuto tutto sommato egregiamente, mentre molti più danni ha fatto Jacobs anche se con un numero limitato di portate, ma quando hai un Rodgers come quello di quest’anno ti puoi permettere quasi tutto: il regista da California messo sotto pressione soprattutto da un indemoniato Pierre-Paul, è sembrato quasi un essere umano per alcuni tratti, ed anzi l’intercetto subito ad opera del linebacker Blackburn è stato il risultato di un pessimo lancio. 
Però quando il match si trovava in bilico, sul 35-35 a 58 secondi dal termine, Rodgers ha semplicemente cambiato marcia: tre completi, a Finley per 24, a Nelson per 27 ed a Jennings per 18 yards hanno permesso a Green Bay di arrivare a tre secondi dal termine sulle 12 dei Giants da dove Crosby non poteva certamente sbagliare il field goal della vittoria. Come sempre la lista di compagni serviti del regista californiano è lunghissima (stavolta sono stati 8 i giocatori dei Packers con almeno una ricezione), anche se spiccano  Finley con 6 ricezioni per 87 yards ed una meta, e Nelson con 4 palle catturate per 94 yards (tra l’altro se non avete visto la partita e posso darvi un consiglio, andatevi a guardare su sito della NFL l’incredibile ricezione proprio di Nelson vicino alla sideline a quattro minuti dal termine). Discorso a parte invece per un Jennings in giornata poco felice: il numero 85 ha sì ricevuto 7 palloni per 94 yards ed un touchdown ma è stato l’obiettivo di Rodgers ben quattordici volte. Ancora da sottolineare per l’attacco delle “cheeseheads” le due mete del grande vecchio Donald Driver, e le quattro ricezioni del runnergiants rookie Saine che dopo aver sorpreso molti durante gli allenamenti per le capacità di bloccatore e ricevitore, sta confermando queste sue ottime qualità anche in partita. 
In difesa invece Green Bay ha fatto registrare un deciso passo indietro rispetto alle ultime, buone prestazioni. La palma del peggiore va questa volta ad unmostro sacro come Woodson, deludente soprattutto in copertura, ma anche il defensive tackle Raji, solitamente un baluardo contro la corsa, ha faticato non poco. Unica eccezione in una giornata come detto nel complesso grigia è stata quella di un Clay Matthews apparso in forma strepitosa stile stagione 2010. Non solo il linebacker ha riportato in meta un intercetto conquistato saltando davanti a Bradshaw con un tempismo ed una lettura del gioco perfetti, ma ha anche messo a segno un sack, tre pressioni su Manning e tre colpi allo stesso regista newyorkese. 
I Giants erano invece reduci da tre k.o. consecutivi e soprattutto arrivavano dalla scoppola subita a New Orleans e in effetti hanno tentato di reagire al momento poco felice con alcune prestazioni pregevoli, ma alla fine hanno dovuto inchinarsi ad un “disumano” Rodgers. Pierre-Paul ha dominato la sfida con il tackle offensivo Newhouse ed è stato una spina nel fianco di Rodgers per tutto il match, mentre il suo “compagno di banco” Linval ha reso la vita difficile ai runner ospiti che tentavano di avventurarsi nella parte sinistra della difesa di casa. In attacco Manning ha subito un intercetto sanguinoso, ma ha chiuso 23 su 40 per 347 yards e tre mete. Fra i ricevitori Cruz ha confermato di essere una delle sorprese stagionali più belle in casa Giants con sette ricezioni per 119 yards, le stesse palle catturare da Nicks che ha guadagnato “solo” 88 yards ma ha anche segnato due touchdown. Così così invece il ritorno di Bradshaw (11 portate, 38 yards), ma dopo un mese di inattività qualche passo falso ci sta, mentre ha giocato decisamente bene Jacobs che in sole otto portate ha conquistato 59 yards ed ha segnato una meta. 
Proprio la settimana scorsa, commentando la sfida Giants-Saints, avevo sottolineato come dal secondario dei Giants era lecito attendersi un rendimento migliore: ora è vero che affrontare Rodgers ed il suo gruppo di ricevitori non è facile per nessuno, però ancora una volta soprattutto la coppia Ross-Rolle non è stata certo irreprensibile: entrambi hanno sbagliato in occasione del primo touchdown di Driver, mentre Ross ha “ciccato” il placcaggio ed ha consentito a Jennings di guadagnare yards decisive per il calcio in tutta sicurezza di Crosby che ha deciso il match (e questo solo per sottolineare gli errori più grossolani). 
Nel complesso comunque un grosso applauso deve andare anche ai Giants, che dopo una partenza bruciante (td pass da Manning a Beckum per 67 yards al terzo gioco del match), si sono poi trovati sotto 28-17 a metà del terzo quarto, ma non si sono scomposti, hanno impattato sul 35 pari a 58 secondi dal termine, poi sono stati battuti da un signore che dopo 12 partite ha completato il 70% dei passaggi tentati segnando 37 touchdown e subendo appena 5 intercetti. I Giants comunque nonostante i  quattro stop consecutivi, sono ancora in lizza per un posto nella post season: i contemporanei stop di Dallas (unico team NFL che riesce ad avere come bestia nera i Cardinals…), Chicago e Atlanta tengono i newyorkesi ad appena una vittoria dai playoff con quattro turni da giocare e soprattutto alla vigilia di un “monumentale” Cowboys-Giants
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