[W9] Rodgers da favola per i Packers

Si dice comunemente che “gli assenti hanno sempre torto”: bene questa regola ha avuto una ulteriore conferma in quel di San Diego dove domenica un migliaio di tifosi dei Chargers non hanno voluto (o potuto) assistere alla sfida fra il team di casa e i campioni in carica NFL dei Green Bay Packers, tutt’ora imbattuti in questo 2011, ed hanno perso una delle più belle partite dell’anno.
Gli spettatori di fede gialloblù presenti devono invece aver pensato “va bene l’ospitalità ma non esageriamo” visto che nella di solito soleggiata e calda San Diego la faceva invece da padrona una fastidiosa pioggia ma soprattutto il termometro segnava undici gradi e mezzo, meno cioè di quanti ce n’erano nella solitamente fredda (o freddissima) Green Bay nello stesso momento. E alla fine sono stati proprio i Packers ad avere la meglio, confermandosi assoluta bestia nera dei Chargers che contro le “teste di formaggio” hanno perso ora otto dei nove match disputati. Non solo ma Green Bay ha portato a 14 il computo dei match vinti consecutivamente, playoff compresi (record assoluto di franchigia) ed è 8-0 per la prima vota dal 1962.
Nelle rispettive classifiche di division, Green Bay ha così allungato su Detroit, che riposava, mentre San Diego è rimasta in vetta alla AFC West seppur in coabitazione con Raiders e Chiefs, grazie ai due clamorosi tonfi casalinghi di Oakland contro Denver e di Kansas City travolta da Miami che ha ottenuto così il primo successo stagionale.
packersIl punteggio finale di 45-38 per i Packers può magari far storcere il naso agli amanti del football tradizionale, e in effetti le difese hanno patito non poco concedendo più di 820 yards complessivamente, però erano anche di scena due signori attacchi per cui qualche scusante la si può concedere. Poi in realtà proprio una difesa, quella di Green Bay se da un lato ha concesso una marea di terreno ai locali, sotto forma di 460 yards, dall’altra ha riportato due intercetti in meta con Peprah e Tramon Williams già nel primo quarto, costringendo così San Diego ad una affannosa rincorsa che non si è mai concretizzata fino in fondo.
E qui naturalmente viene tirata in ballo la strana stagione del regista di San Diego Philip Rivers la cui bravura, voglia di vincere e carisma non sono assolutamente in discussione, ma che sta avendo un rendimento in questo 2011 sicuramente sotto media. E anche la prestazione contro i Packers non ha fatto eccezione: vero sono arrivate 385 yards e quattro mete, per altro contro una delle peggiori difese sul passing game del torneo, ma il rovescio della medaglia è rappresentato da tre intercetti, due dei quali trasformati in 14 punti dai rivali ed uno, arrivato ad una manciata di secondi dalla fine del match, che ha fatto svanire i sogni di una clamorosa rimonta ed è frutto di una scelta assolutamente mal consigliata.
I Chargers continuano a sostenere che Rivers non abbia alcun problema fisico, però per la prima volta nella sua carriera NFL il rendimento è a dir poco altalenante, e dopo otto turni questo  è ormai un dato di fatto.  E a questo proposito è emblematico il primo quarto giocato da Rivers contro Green Bay: nel primo drive tre completi su altrettanti tentativi, tutti a Jackson, per 57 yards e una meta. Poi nelle due serie seguenti quattro lanci, con un completo, un incompleto e due intercetti. Il bersaglio preferito da Rivers, soprattutto nel primo tempo, è stato Vincent Jackson che al riposo vantava già cinque ricezioni per 107 yards e che chiuderà con sette palle catturate per 141 yards echargers soprattutto tre segnature.
Molto bene hanno fatto anche un Gates che seppur non al meglio ha fatto ammattire le safety ospiti e alla fine ha contributo alla causa con otto ricezioni per 96 yards, e Brown una delle rivelazioni di giornata con quattro ricezioni per 79 yards. Con l’infortunio del titolare Mathews, il gioco sulla terra dei californiani è stato soltanto Tolbert che ha avuto il grande merito di guadagnare terreno con costanza contro una difesa tutt’altro che vulnerabile contro la corsa. Diciannove portate per 83 yards e una meta è stato il bottino finale del potente runner.
La linea offensiva, priva della forte guardia Dielman, ha giocato un buon match concedendo appena due sack, uno ad opera di Bishop ed uno ad opera di quello che è una delle rivelazioni di questo inizio stagione l’outside linbacker Walden che sembra sia finalmente la risposta dei Packers a quanti da tempo chiedono un altro giocatore che possa dare la caccia al regista avversario oltre a Clay Matthews che sarà anche un grandissimo giocatore ma certo non può reggere il peso della pass rush da solo.
La difesa di casa che in tre partite casalinghe aveva concesso appena 43 punti totali, ha invece conosciuto la durissima legge di Rodgers. Spikes e compagni  hanno sì inflitto ben quattro sack al regista ospite, due dei quali di un Barnes che ha quando è stato promosso titolare due settimane fa ha veramente fatto il salto di qualità, però nel complesso è stata “brutalizzata” da un Rodgers in forma sovrumana. Non bastasse il 21 su 26 per 247 yards e quattro mete, il buon Aaron ci ha aggiunto otto corse per 52 yards.
Dall’altra parte della barricata, cioè in casa Packers, già detto di Rodgers, c’è da sottolineare la buona prestazione del runner Starks, decisivo nel gioco sulla terra con tredici portate per 66 yards. Fra i ricevitori, stranamente tranquillo Jennings (6 ricezioni, 46 yard), è salito in cattedra Nelson che chiuso il match con cinque ricezioni per 105 yards.
Discorso a parte merita invece la difesa di Green Bay: da un lato i ragazzi del Wisconsin hanno confermato tutte le perplessità che c’erano sul loro conto fra una pass rush in difficoltà, due safety tutt’altro che infallibili e una linea che a partire da Raji non sta certo brillando nel rushing game (e infatti a fine gara coach McCarty ha riconosciuto che c’è molto da lavorare e da migliorare), dall’altro però Matthews e soci sono stati decisivi nel conquistare un importante vantaggio e poi con il secondo intercetto di giornata di Peprah hanno sigillato il successo.
Una piccola curiosità statistica: nel match di domenica andava in scena il duello a distanza fra Woodson e Weddle, vale a dire i due leader degli intercetti della NFL con cinque a testa, sfida terminata però in parità visto che stavolta i due sono rimasti all’asciutto.
La cronaca del match ha visto una partenza fulminea dei Chargers, subito a segno dopo neppure cinque minuti di gioco, poi la somma di un grande Rodgers ed un inguardabile Rivers, ha prodotto 21 punti consecutivi per Green Bay. E qui proprio Rivers ed i Chargers sono stati bravi a non mollare; dopo la seconda meta difensiva, il quarterback californiano completava un gran lancio a Jackson per 38 yards poi uno a Tolbert  per 11, con lo stesso runner che poco dopo varcava la meta avversaria.
packersCon un vantaggio ridotto a quattro punti, Rodgers estraeva dal cappello a cilindro un paio di giocate da urlo come la corsa da 25 yards su un terzo e nove e il passaggio a Jennings da 13 yards su un terzo e 11. Il touchdown su ricezione di Nelson con appena 16 secondi da giocare nel primo tempo completava un drive da manuale.
Nel terzo quarto Green Bay allungava ancora grazie ad un field goal di Crosby, cui rispondeva la meta di Gates che coronava una serie tenuta in vita dalle stesso tight end che in collaborazione con Rivers chiudeva con una ricezione un terzo e 16. In avvio di ultima frazione però Green Bay colpiva due volta nel giro di due minuti e mezzo e sul 45-24 con dieci minuti da giocare sembrava che il destino del match fosse segnato. E invece un Rivers mai domo, riportava San Diego in partita: lancio in meta a Jackson, poi il susseguente onside kick veniva recuperato dagli stessi Chargers e Rivers con un impressionante tre su tre per 55 yards riportava a -7 i padroni di casa.
Qui la partita si complicava per Green Bay perché un attacco fin lì inarrestabile scendeva decisamente di rendimento, forse pensando di aver già chiuso il match, ed un tre e fuori regalava il pallone a San Diego a metà campo. Buon per i Packers che invece la difesa, che aveva  molto da farsi perdonare, non mollava e prima costringeva i Chargers al punt, poi sull’ultimo disperato drive, spegneva i residui sogni di recupero con l’intercetto di Peprah sulle proprie 17 ad una trentina di secondi dal termine.
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