[W12] Thanksgiving football

nflIl Thanksgiving Day non è soltanto il giorno del tacchino e dei festeggiamenti (civili e religiosi), ma è il giorno del football con un tripleheader che accompagna gli appassionati per dodici ore a partire da mezzogiorno, ora della costa est degli Stati Uniti.
Quest’anno il menù prevedeva gli imbattuti Packers fare un giro a Detroit dai Lions, Dallas ospitare i redividi Dolphins e il cosiddetto Harb-Bowl tra Ravens e Niners.
 
Green Bay Packers – Detroit Lions
 
Rodgers e compagni vogliono continuare la striscia e puntare alla residenza di Perfectville, Stafford e soci vogliono invece una wild card per sugellare un’ottima stagione.
Primo quarto noioso con i Packers che sembrano svogliati e un Rodgers che punta a svolgere il compitino e niente di più come se fosse scontato vincere. I 

packers

Lions ci mettono più impegno, non riuscendo mai a concretizzare le yards conquistate. Come sempre, quando un attacco non funziona ci pensa la difesa a tenere in piedi la baracca ed è proprio un intercetto di Matthews sulle 20 di Detroit a consegnare un pallone d’oro ai compagni. La connection Rodgers-Jennings mette a frutto il cambio di possesso con i primi sette punti della partita che arrivano a poco dall’intervallo.
Fine primo tempo 7-0 Packers e Lions quantomeno in partita contro i Campioni in carica. Dai, dai, dai, che si può pensare all’upset. 
Primo drive Packers alla ripresa: Kuhn, corsa da una yard e 14-0 dopo un drive lungo lungo e con un Rodgers ritornato al comando delle operazioni
Durante questo drive Suh, il poderoso defensive tackle dei Lions, si fa beccare dagli arbitri mentre cerca di saltare su un uomo di linea avversario: 15 yards di fallo e soprattutto espulsione!
Secondo drive Packers (dopo intercetto di Francois): Rodgers finta di corsa, pass a Jones in post che riceve sulle 40 e attraversa tutto il campo per il touchdown del 21-0. Prima del terzo drive dei Packers non possiamo non mettere in evidenza il terzo intercetto di Stafford e tutte e tre le volte il passaggio era inteso per Pettigrew.
Terzo drive dei Packers: solo un fied goal stavolta a causa di un sack con fumble (recuperato), filed goal di Crosby e 24-0.
15 minuti di tempo semi-effettivo sono sufficienti ai Packers per chiudere la partita senza particolari patemi.
L’ultimo quarto permette ai Lions di ridurre le distanze prima con una bella corsa di Williams e dopo una ricezione di Calvin Johnson dopo due bei drive orchestrati da Stafford che però non possono cancellare il disastro dei primi tre tempi di gioco. 27-15 il punteggio finale che permette ai Packers di volare a 11-0 con i Giants alla porta e lascia comunque inalterate le possibilità di post-season ai Detroit Lions.
 
Miami Dolphins – Dallas Cowboys
 
8 sconfitte consecutive per iniziare la stagione, 3 vittorie consecutive per proseguirla con la scoperta di Matt Moore, questi sono i Dolphins che viaggiano verso il Texas. Ad attenderli una squadra in salute con tre vittorie nelle ultime tre partite e il primo posto nella NFC East. 
Partita magari non bella, ma assolutamente combattuta ad Arlington con Miami che approfitta di un primo quarto di studio e di qualche errore di troppo di Romo per portarsi in vantaggio di tre punti grazie ad un field goal di Graham. I primi 15 minuti del qb di casa sono disastrosi: due intercetti che grazie alla difesa portano poco alla cassa dei Dolphins.
cowboysIl secondo quarto non è molto meglio per i Cowboys; Romo fatica a scegliere/trovare ricevitiori liberi e tutto il peso dell’attacco è su Demarco Murray che non può sempre inventarsi partite pluricentenarie (in yards). Ad un errore da 47 yards di Graham risponde un field goal buono di Bailey per il pareggio a metà quarto. Matt Moore vuole la luce dei riflettori, ma ahilui sceglie il modo sbagliato: snap in shotgun, palla non controllata  dal qb e raccolta da Ware che permette così a Romo, nell’azione successiva, di trovare Robinson in end zone con un passaggio corto per il vantaggio dei vaqueros.
Il primo tempo si chiude con il terzo tentativo di field goal di Graham, buono e 10-6 all’intervallo e come nella partita precedente abbiamo una partita aperta.
Si riprende come si era concluso, Graham porta il suo record odierno 3 su 4 e la insacca dalle 27 dopo che 70 yards di drive si fermano a ridosso dell’end zone dei Cowboys. Back to back incomplete per Romo, su un secondo e terzo che restituisce la palla ai Dolphins che stavolta non si accontentano dei tre punti. Gli ospiti prima convertono un terzo e luuuungo con un pass da Moore ad Hartline e poi segnano con un lancio sulla destra che Brandon Marshall riceve con cornerback attaccato al collo!! 16-10 Dolphins e sconcerto tra i tifosi dei Cowboys.
Il drive successivo dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, che tipo di giocatore è Tony Romo. Dopo praticamente tre quarti senza mostrare una scintilla, senza mai mostrare la voglia di caricarsi la squadra sulle spalle, il qb ”texano” inanella un 7 su 7 con ciliegina finale la ricezione di Robinson in end zone. L’extra point è buono e Dallas si porta sopra di uno con un quarto da giocare.
Il drive successivo è il vero turning point (detto a posteriori) della partita. Miami inizia dalle proprie 19 e miscelando lanci e corse arriva sulle tre di Dallas con un primo e goal. Corsa negativa di Bush e due incompleti di Moore lasciano spazio al quarto field goal di Graham che porta si in vantaggio i Dolphins ma lascia l’amaro in bocca per i quattro punti lasciati per strada.
L’ultimo drive dei Cowboys inizia bene grazie al bel ritorno di punt di Dez Bryant e poi ci pensa Demarco Murray a mettere la palla in cassaforte e avvicinando la squadra ai goal post avversari. A tre secondi dalla fine sarà il field goal facile facile di Bailey a consegnare “i tre punti” ai Dallas Cowboys e tanta amarezza ai Miami Dolphins.
Dallas esulta per la vittoria, ma non può certo pensare che giocando così si possa vincere la division o trovare un posto libero nella wild card. Romo deve essere molto più costante soprattutto adesso che ha un running game serio e una difesa che riesce a contenere gli avversari.
Miami è triste per come ha perso, ma dopo le sconfitte iniziali perdere così contro i Cowboys può essere un duro colpo, ma dimostra che una luce in fondo al tunnel sembra esserci.
 
San Francisco 49ers – Baltimore Ravens
 
La giornata festiva si chiude con un partitone, almeno sulla carta: due squadre con un ottimo record e soprattutto la battaglia tra fratelli; per la prima volta nella storia NFL due fratelli si sfidano con la qualifica di head coach.
John, il più vecchio, e Jim, il più giovane, si sfidano con due squadre simili come filosofia: difesa rocciosa e attacco che deve capitalizzare con l’offense di casa sicuramente più produttiva sin’ora di quella degli ospiti. Dobbiamo dirlo subito: la partita è stata brutta e dominata dalle difese e ha vinto chi ha saputo concretizzare meglio le poche opportunità avute.
harbaughIl primo quarto si chiude sul 3-3 con partita che si svolge essenzialmente a centrocampo e senza che nessuno dei dua attacchi riesca a sfondare.
Primo lampo ad inizio secondo quarto quando Smith pesca Ginn che riceve con fortuna sulle 35 e si invola in end zone, ma un chop block (blocco effettuato da due giocatori che vanno rispettivamente basso e alto sull’avversario) annulla la prodezza del wr dei 49ers. Dall’altra parte Flacco non è al meglio e per fortuna che un’interenza annulla un intercetto di Brown, il drive resta vivo e Cundiff segna il secondo field goal che porta le squadre al riposo sul 6-3 Ravens.
Per farvi capire il dominio delle difese nei primi due quarti il total offense delle due squadre arriva a fatica a 200 yards.
Il terzo quarto è diviso a metà, nel senso che ci saranno solo due drive all’interno dei 15 minuti. Il primo di San Francisco vede uno Smith in buona forma, che riesce ad avere il tempo di smistare palloni ai propri ricevitori almeno fino all’ennesimo sack che ferma la progressione dell’attacco e permette ad Akers di segnare il secondo field goal e di pareggiare il match.
La metà quarto dei Ravens è più produttiva. L’attacco si sveglia e seppure con fatica, ben tre chiusure di terzo down consecutive, riesce a percorrere il campo grazie alle corse di Rice e al plateau di ricevitori sempre diversi pescati da Flacco azione dopo azione. La degna conclusione è di Pitta che riceve in tuffo in endzone per il touchdown del 13-6.
Nel quarto quarto ogni tentativo di rimonta dei 49ers viene frustrato dai sack che puntuali arrivano drive dopo drive e rendono impossibile avvicinarsi non dico alla red zone, ma neanche a metà campo. Dall’altra parte i Ravens cercano solo di mantenere palla e consumare tempo portando a casa anche tre punti. Finale 16-6 Ravens che salgono a 8-3 e sono primi nella division grazie agli scontri diretti contro gli Steelers.
La squadra di Baltimora può contare su una super difesa, nonostante l’assenza di Ray Lewis, che permette all’attaco di prendersi delle pause senza pagarne dazio.
I 49ers rimangono la seconda squadra della lega come record, 9-2, ma mettono in mostra tutti i loro limiti in attacco, limiti che fino ad adesso erano coperti dalle vittorie. La difesa non ha concesso il td su corsa e ha contenuto nei limiti del possibile Flacco e Rice che chiudono con solo 253 yards di total offense all’attivo, ma non è sufficiente per puntare quantomeno al championship game della NFC.
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Giovanni Ganci

Sports Editor si direbbe al di la dell'oceano, qui più semplicemente il coordinatore di tutta la baracca. Tifoso accanito dei San Francisco 49ers, amante del college football e al di fuori dello "sferoide prolato"© forza Boston Red Sox.

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