[NFL] La crisi dei Patriots


nflAll’origine del record di 5-3 di New England paiono esserci le tre sconfitte di misura ed una difesa sui passaggi molto generosa, la peggiore della lega. 
Se però bastasse prendere questi dati macroscopici e giustificarli per descrivere il momento dei Pats, questo articolo sarebbe troppo facile oltre che approssimativo. C’è qualcosa che sfugge ai numeri, che risiede nella storia di successi recenti della franchigia e che quest’anno è venuta meno.
Un esempio più di mille parole: Albert Haynesworth. Un giocatore che da una posizione intoccabile nei Titans era diventato il più pagato difensore della lega nella free agency che lo portò ai Redskins, per poi perdersi ed essere decisamente sacrificabile per i capitolini. Era finito poi ai Patriots, con Chad Ochocinco, all’inizio di questa stagione.
Se l’avesse firmato qualsiasi altra compagine, sarebbe stato un errore, ma eravamo fiduciosi. Quanti giocatori finiti ha recuperato Bill Belichik, quanti dalla via del tramonto erano passati alla passerella del SuperBowl? Un esempio è Junior Seau, che visse una terza età sportiva stellare, arrendendosi nella amara notte del 42esimo grande ballo, quando Eli Manning e Plaxico Burress gettarono gambe all’aria la stagione perfetta dei bostoniani.
Pur essendo un “pelandrone” che una volta avuto il contratto della carriera si era seduto sugli allori (o sui dollari) era lecito aspettarsi un grosso apporto da lui ad inizio stagione, per guidare un reparto molto giovane ma di sicuro talento. Che invece è peggiorato, che domenica ha osservato il gigante della sua linea patriotssparire dal gioco, proprio contro i Giants, ed arrendersi alla terza sconfitta stagionale, la seconda consecutiva. 
Haynesworth, nei waiver, ha trovato una nuova casa a Tampa, gli unici ad offrire per i suoi servigi, vista l’emergenza in quel settore.

Il fallimento di questo giocatore è sintomatico del fatto che molto non sta andando come dovrebbe a New England, che forse qualcosa sta cambiando nel rapporto tra “il felpa” ed i suoi, che le 3 L non saranno le ultime in una division proibitiva.
Vediamo infatti gli ultimi impegni: Philadelphia ed i Jets in trasferta, poi Indianapolis, Kansas City, Miami e Buffalo in casa, oltre a due trasferte con Washington e Detroit. A parte i Dolphins e i Redskins, messi molto male nel gioco aereo, le altre possono tutte dire la loro e costringere i campioni della AFC East in carica ad un record mediocre, non in linea con la loro storia.
Specialmente Eagles, Jets e Broncos, per ragioni diverse, ci sembrano avere matchup favorevoli. E le secondarie di New England sono ancora più smagrite senza Patrick Chung, e gli infortuni di Jerod Mayo e Brandon Spikes, che diminuiscono anche l’impatto difensivo contro le corse. Il primo degli incontri, questa domenica, è contro i Jets di Rex Ryan, che ha già una decina di idee su come mettere in crisi i suoi arcirivali.

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Un dato sinistro per le speranze dei grigioblu arriva proprio dalle corse.
Quando una squadra corre di più di loro, tenendo più palla come conseguenza, la sconfitta è inevitabile. E non ci dice solo di quanto la difesa sia traballante, ma anche di quanto l’attacco abbia bisogno di molte chance per giungere a buoni risultati. La percentuale di terzi down convertiti è alta (47.9) ma il 16esimo posto sulle corse non ci garantisce che essi vengano convertiti ancora così bene in futuro. In più, Tom Brady ha lanciato molti intercetti figli di deviazioni, cosa che indica quanto non ci si debba preoccupare di lui ma bensì di un attacco che non offre troppe alternative e spinge gli avversari ad affollare la zona dei front 7. Questa era una delle chiavi per sconfiggerli che vi riportammo l’anno scorso quando i Packers misero in difficoltà dei Patriots lanciatissimi verso il miglior record della NFL.
Un’altra era, in attacco, usare formazioni con due runningback per forzare la linea difensiva ad aprirsi, forti del fatto che non arrivando troppa pressione dai linebacker si poteva guadagnare di più che con formazioni che alludessero ad un passaggio. Infatti le intenzioni di Belichik ad inizio stagione erano di portare Mayo più a ridosso della linea e di farlo blitzare di più. Ma il fenomenale difensore si è fatto male e sta rientrando solo adesso.

5 volte su 8 i Patriots hanno segnato meno nel secondo tempo rispetto al primo, come  nelle sconfitte con Buffalo e Pittsburgh, dato inusuale per una squadra di vertice, che non ha dominato come in passato. L’efficacia difensiva l’anno passato era al 16esimo posto della lega, ed ancora più inusuale è il fatto che il management ed il coaching staff non abbiano posto rimedio a tale situazione, e ci chiediamo quanto sia stato saggio riempire i giri medi del draft di runningback o con Ryan Mallett quando si era draftato un solo difensore, poi messo in IR a fine ottobre. Questa volta il conto potrebbe essere salato per una squadra dirigenziale fantastica che spesso ha messo a segno colpi geniali. Come Wes Welker, che sta provvedendo a dare vittorie su vittorie ai suoi patriotscandidandosi a miglior receiver, almeno statisticamente, della NFL. Non basterà se, come domenica scorsa, Brady sarà tenuto a sole 4.7 yarde a tentativo. Notiamo inoltre come la dipendenza dall’MVP 2010 sia molto più sviluppata questa stagione.
Analizzando i dati del numero 12 sull’efficacia dei suoi passaggi in situazioni “clutch”, cioè di importanza per il risultato della partita, si vede infatti come l’unica vittoria giunta con una efficienza bassa di Brady sia quella contro Dallas, mentre in tutte le altre di questo 2011 tale statistica era stata stellare. Ovviamente, le tre sconfitte vedono questo dato essere molto inferiore rispetto alle altre 4 W.

Cosa ci sarà scritto sulla lavagna di Rex Ryan oggi, a poche ore dalla sfida?
Che i Pats senza Brady non sono nulla, che basta sackarlo un paio di volte per minarne le prestazioni, che Welker è inarresatbile ma che metterci Darrelle Revis è comunque una buona idea, che in attacco si può iniziare lanciando, guadagnare qualcosa, magari un vantaggio, e poi correre per tutto il secondo tempo, che bisogna tenere la palla ed intasare lo spazio tra i tackle.
Fossimo in lui saremmo fiduciosi, ma eviteremmo facili entusiasmi. D’accordo che i Patriots sono in crisi, ma darli per morti sarebbe una leggerezza letale.
Il Veteran Day, la festa che celebra tutti i patrioti statunitensi, potrebbe vedere la rinascita della squadra che almeno nominalmente li rappresenta. O la sua caduta finale.

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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