[NFL] Il punto a metà stagione

nflAbbiamo appena passato la soglia di metà stagione e non potevamo esimerci da un’analisi approfondita, conference per conference, di come sono andate le prime nove partite di stagione regolare.
Rispetto al nostro preview di inizio anno ci sono state sorprese e delusioni, rookie in evidenza e veterani in decadenza, squadre in lotta per la post-season e altre in lotta per il qb del (teorico) futuro.
Buona lettura.
 
AFC East
 
E così, Tom Brady e i New England Patriots sono tornati sul trono. Con una bella vittoria nel secondo tempo del Sunday Night, hanno rifilato l’ennesima L ai New York Jets, ed hanno il tie breaker per chi sarà il vincitore della division. Pur essendo i Jets più solidi, i Pats trovano, come l’anno scorso, sempre il modo di imporsi, facendo affidamento sul loro quarterback, di cui settimana scorsa abbiamo spiegato l’importanza.
I biancoverdi vedono il loro attacco sulle corse passare dal primo al 24esimo posto in una sola stagione, ed i loro receiver invecchiare e non dare troppe possibilità ad un Mark Sanchez come sempre preciso ma poco verticale. La difesa resiste, ma si esprime molto meglio contro squadre che hanno il problema turnover. Questo potrebbe rivelarsi un pregio in un calendario che li vede contrapposti a squadre come Kansas City, Buffalo, Miami. Per quanto riguarda i Playoff, però, dubbi ce ne devono essere in una AFC che non ha una forza dominante ma molte squadre che possono costituire brutte mine vaganti sul cammino verso il SuperBowl, come sempre garantito da Rex Ryan. 
Dietro la coppiata di testa i Buffalo Bills, sorpresa della stagione che potrebbero non  chiuderla però con un record positivo. Ryan Fitzpatrick ha alti e bassi, la squadra è già stanca ed ora deve fare a meno del suo miglior uomo di linea Eric Wood, la cui stagione è finita. Fred Jackson è il miglior runningback della lega in quanto a yarde percorse, ma l’attacco crea troppi turnover, diminuendo le possibilità di vittoria dei suoi. Il futuro è roseo, con una difesa piena di talento, ma per il presente non vediamo i Bills troppo lontani dalla decima posizione al prossimo draft.
I Miami Dolphins chiudono. Reduci da due vittorie contro squadre messe molto peggio di loro, hanno trovato in Reggie Bush un leader offensivo dopo aver perso il loro QB titolare per tutta la stagione, forse la sua ultima in riva all’Atlantico. Durante le prime sfortunate settimane la squadra ha trovato unacoesione, ed anche se il licenziamento di Sparano a fine stagione sembra inevitabile, il gruppo si sta creando attorno a Cameron Wake e Jake Long, in attesa di un playcaller decente da maggio in poi per dare la palla a Brandon Marshall. Dovrebbero scegliere molto vicino ai primi 5 
giocatori al draft, con Andrew Luck chiaro obiettivo ed un QB, in ogni caso, come ovvia scelta al primo giro.
patriots
Quindi, New England è favorita nella AFC East. La vittoria di domenica ha dato un vantaggio importante nel breve, in attesa di un altro avvincente incontro in Post Season con i Jets, che dovrebbero arrivare al secondo posto e ad una Wild Card, nonostante la sconfitta di stanotte contro i Broncos.
 
AFC South
 
L’infortunio di Peyton Manning, assente da inizio stagione, ha trasformato una contendere nella squadra che, a 0-10, chiude qualsiasi classifica. Il sostituto del suo sostituto per gli Indianapolis Colts lancia 9 intercetti e nemmeno un TD nelle ultime uscite nella disperazione del timido Jim Caldwell, che a trasformarsi in un coach NFL non riesce proprio. Non riesce a motivare una
squadra che ha un roster superiore a molte altre, ma che senza il suo decennale condottiero è persa. Peggior difesa per punti concessi, e per distacco, e 30esimo attacco aereo. Sconfitte e umiliazioni (i 62 punti presi dai Saints) a profusione attendendo lo scontro con i Panthers dopo il bye o l’ultima trasferta a casa dei Jaguars per mettere sul tabellino una misera W. Intanto,
dalla sideline, Manning adotta la tattica “fate quello che volete” e dichiara che non ci sono problemi se Indy vuole draftare un QB ad aprile con la prima assoluta o che gli sta bene prendere un po’ di meno per rifirmare Joseph Addai, come ha fatto in preseason. Insomma, si parla solo di lui, di quando tornerà, se forse giocherà in questo 2011 o se ripartirà l’anno prossimo con un fido
scudiero da svezzare, forse quell’Andrew Luck che con la sua supervisione diventerebbe una macchina infernale.
A guidare la AFC South i fortissimi Houston Texans. Ora purtroppo orfani di Matt Schaub per il resto della stagione, saranno condotti alla vittoria divisionale (si pensa) da Matt Leinart, ma soprattutto dal running game, il più utilizzato della lega. Il record divisionale intonso, figlio della nuova difesa temibilissima contro i passaggi, assicura loro il primato ed il posto, per la
prima volta, ai Playoff.
I Tennessee Titans avevano iniziato molto bene, salvo poi perdersi dietro al loro gioco troppo elementare che diventa facile da capire se studiato dettagliatamente. Matt Hasselbeck è al canto del cigno di una buona carriera, ma probabilmente non riuscirà nell’intento di portare i suoi alla Post Season, mentre Chris Johnson continua a deludere. Molti problemi sulla linea difensiva e la perdita di Stephen Tulloch in free agency hanno minato il rendimento di una difesa da sempre ostica, ma quest’anno che è per loro di rinascita sotto un nuovo head coach si può considerare finora buono.
In Florida, invece, sono più i dubbi che le certezze. I Jacksonville Jaguars, guidati da Blaine Gabbert da tutta la stagione, non hanno potuto fare affidamento sul loro rookie QB, che è uno dei meno produttivi della lega, costringendo per l’ennesima volta in carriera Maurice Jones-Drew agli straordinari. Quest’ultimo sembra ridotto all’osso ma la sua encomiabile abnegazione ha garntito qualche vittoria, e ad aprile i Jags non dovrebbero scegliere troppo in alto. Gli investimenti in difesa con Paul Posluszny e Clint
Session hanno pagato buoni dividendi per la quinta difesa della nazione sui passaggi, che tiene a galla una squadra che offensivamente ha molto da perfezionare.
texans
Houston ai Playoff qui con il secondo record della AFC, Leinart permettendo. Dovesse fallire il prodotto di USC, ci sarebbe T.J Yates pronto a sostituirlo. 
Insomma, questa è una squadra da seguire da vicino, la loro difesa può davvero permettergli di arrivare fino in fondo.
 
AFC West
 
Unica division senza nemmeno una squadra sopra il .500  a week 9, la AFC West vede squadre incompiute e senza identità combattere per il dominio divisionale.
I più accreditati alla vigilia, i San Diego Chargers, hanno dimostrato di essere un grande mistero della NFL. Un ottimo QB, un WR rientrante, un backfield giovane e completo, e una difesa veloce ne facevano una grande favorita al ballo finale di Indianapolis. Le cose invece sono andate diversamente, con Philip Rivers molto impreciso che lancia più intercetti che touchdown (15 a 13), con Ryan Mathews sempre infotunato che mette da parte ben poche portate ed una linea offensiva che concede più sack di tutte le altre
compagini del gruppo.
I loro avversari di giovedì scorso, gli Oakland Raiders, potrebbero invece portare i Playoff in california dopo anni di vacche magre. Carson Palmer ha ripreso un po’ dello spolvero delle sue migliori stagioni a Cincinnati ed ha l’apporto di un running game stellare, che vede Darren McFadden e Michael Bush dividersi di settimana in settimana il titolo di miglior corridore della lega.
Il secondo attacco sulle corse non può però contare su una buona difesa, la 27esima in NFL proprio contro i RB avversari, cosa che spesso, come contro Denver e Kansas City, ha significato dimenticarsi del pallone e subire cocenti sconfitte.
A proposito dei Kansas City Chiefs, l’infortunio di Jamaal Charles ha diminuito le loro possibilità. Manca chi porta a casa i punti necessari a rimanere in partita, che può sopperire segnando ai difetti du una difesa che statisticamente non sembra scarsa ma che concede comunque sempre troppo palla a terra. Matt Cassel è una delusione proprio in red zone, con statistiche piatte che non risentono né del campo né di quanto la squadra abbia bisogno di lui. Il numero di completi è infatti lo stesso nelle vittorie e nelle sconfitte, ma il numero di TD è molto più alto nelle prime. Dexter McCluster non è il runningback polifunzionale che si sperava in sede di draft due anni fa, o almeno non ancora, ed i difetti della squadra sono molti più dei pregi.
Cosa dire invece dei Denver Broncos, capaci di vittorie improbabili sulle spalle di Tim Tebow, come quella di Miami, oppure di cappotti miseri come con Detroit. L’era del prodotto di Florida è lenta ad aprirsi, e dipende dalla voglia tattica di adottare la option offense estensivamente. Cosa mai avvenuta in NFL, potrebbe anche andare bene all’interno della AFC West stessa, ma non ci sarebbe verso di rendere la squadra competitiva a livello nazionale, tranne se si scegliessero i giocatori proprio in base a questa esigenza, in un progetto in cui c’è più da perdere che da guadagnare. A smentirci, la vittoria odierna sui Jets, che testimonia quanto oggi i Broncos siano impronosticabili. 
raiders 
Con la vittoria sui Chargers, i Raiders devono essere favoriti per la division. San Diego ha però gli strumenti per riprendersi la testa della classifica, mentre Kansas City e Denver avranno il loro da fare per evitare l’onta dell’ultimo posto. Data la struttura del calendario che oppone spesso questi team, non ci aspettiamo scelgano troppo in alto nel prossimo draft.
 
AFC North
 
A causa delle lacune dei Baltimore Ravens, sembra che in questa division le redini siano in mano ai soliti Pittsburgh Steelers. Essi hanno finalmente trovato un gioco aereo convincente sulle spalle dei due giovani receiver Mike Wallace ed Antonio Brown, oltre a poter contare sulla buon vecchia difesa. Appunto l’età dei difensori gialloneri ed una linea offensiva ormai storicamente debole sono le motivazioni che non ci fanno pronosticare gli Steelers al SuperBowl, anche in una AFC senza troppi avversari.
I Ravens pagano l’altalenanza di Joe Flacco che pur non avendo troppi infortuni sulla sua strada continua ad essere impreciso e far registrare alla sua squadra sconfitte come quella di domenica a Seattle, che si somma alle incredibili L con Jaguars e Titans, squadre del tutto inferiori. Le superprestazioni di Ray Rice non possono riscattare gli errori del suo QB, e troviamo difficoltà a pronosticare il destino di una squadra debole con le piccole e forte con le grandi, come appunto Pittsburgh già battuta due volte
in stagione.
Con una vittoria di Baltimore domenica prossima, le due rivali si ritroverebbero appaiate, ma diamo il vantaggio a Pittsburgh. La seconda Wild Card della AFC va comunque ad una delle due, sperando anche qui che convergano nel classico rival game ai Playoff.
Con lo stesso record di Baltimore ci sono i sorprendenti Cincinnati Bengals dei rookie Andy Dalton e A.J. Green. Se sul rendimento del secondo non vi erano dubbi, il primo ha fatto girare un po’ di teste con pochi errori e buona leadership. Pur essendo una squadra giovane dimostra di poter sopravvivere in una division competitiva e di poter piazzare lo scatto vincente una volta che le prime due si saranno sgonfiate. Per ora, nonostante aver dimostrato domenica contro gli Steelers quanto siano solidi non arrendendosi mai, non possono ambire ai Playoff anche a causa dell’infortunio di Leon Hall, leader di una difesa sui passaggi che dipendeva da lui. La franchigia ha quindi fatto il salto di qualità rispetto al disastroso anno passato ed il futuro sembra nelle sue mani.
Chiamati alla conferma, i giovani dei Cleveland Browns non hanno però entusiasmato. Prima fra tutti Colt McCoy, incapace di diventare il franchise QB che tutti si aspettavano ed a corto di giocatori a cui affidarsi nel gioco aereo. Buona notizia, la prima difesa sui passaggi della NFL, figlia di una buona pass rush ma anche della facilità con cui gli avversari corrono la palla. Se questo difetto sarà smussato, anche McCoy trovare più tempo per lanciare ed essere decisivo, altrimenti il fine campionato diverrà una tortura poco utile. 
steelers
Quindi Steelers campioni e Ravens ai Playoff, entrambe senza troppe speranze di titolo, a testimonianza di una AFC in calo. Browns che potrebbero scegliere con una scelta molto buona, entro la quinta assoluta, con un WR, forse Justin Blackmon, nel mirino.

 
NFC East
 
Iniziata sotto i migliori auspici e con una free agency di qualità invidiabile, la stagione dei Philadelphia Eagles finirà probabilmente nella vergogna di un record incapace di portarli ai Playoff. I nuovi arrivi si dimostrano ottimi giocatori, ma manca quella unità che nel football è vitale. Per esempio, Nmandi Asomugha non è usato a dovere dal defensive coordinator, che lo manda poco in copertura diminuendo il suo potenziale. Oppure il caso DeSean Jackson, il cui impegno è questionato da più fronti, voci a cui il giocatore e la società non riescono a dare un taglio, sulla scorta di una discussione sul nuovo contratto non ancora avviata.
In aggiunta ad una gestione mai così scellerata nell’era Reid, le condizioni fisiche di Michael Vick, che domenica si è rotto due costole contro Arizona. I problemi alla cassa toracica sono cronici, e letali per uno che gioca come lui. Noi lo riposeremmo per l’anno prossimo, viste le speranze nulla di post season dei suoi.
Infatti, ben saldi in cima alla classifica ci sono a 6-3 i New York Giants, la squadra con più sack della lega, che la scorsa domenica ha fatto un’ottima figura a San Francisco fermandosi a 7 punti, e ad un paio di intercetti di troppo di Eli Manning, dalla vittoria. In attacco stanno trovando all’occasione qualcuno che corra la palla, ed hanno in Victor Cruz uno slot receiver di buon livello. 
Solidità e costanza di cui i Dallas Cowboys sono come sempre alla ricerca. Pur avendo un parco ricevitori fantastico è dovuto essere il runningback di riserva DeMarco Murray a salvarli, con 150 yarde di media da quando è titolare, guidandoli a facili vittorie. La difesa di Rob Ryan resiste, e ci sembrano avere più forze di molte altre compagini ed anche se è sempre un azzardo ipotizzare risultati finali con Tony Romo in cabina di regia, siamo fiduciosi che possano spuntare una Wild Card, magari l’ultima disponibile in NFC.
A chiudere un quadretto definito con New York campioni e Dallas alla ricerca di un pass per i Playoff, ci sono i Washington Redskins di Mike Shanahan. Dopo aver iniziato bene con due vittorie, essi si sono persi dietro i guai fisici di Rex Grossman e quelli tecnici di John Beck, mettendo in evidenza la necessità impellente di un QB. Buone notizie dalla difesa, con la coppiata Orakpo-Kerrigan tra le migliori e più giovani della lega, mentre l’infermieria si affolla ogni domenica.
Un po’ smorzate le speranze di altri giovani come il runningback Roy Helu, costantemente messo in discussione da un coach che in realtà dovrebbe essere quello ideale a renderlo un campione, che spesso gli preferisce ancora Ryan Torain. Gli infortuni di Leonard Hankerson e Santana Moss diminiuscono ancora di più le possibilità del gioco aereo, come se uno dei più ridicoli dualismi della stagione sotto il centro non bastasse.
Washington avrà una scelta abbastanza buona al draft per poter girare il suo futuro l’anno venturo, posto che Shanahan imponga il famoso gioco di corsa che tante soddisfazioni regalò ai tempi di Denver.
giants
Dopo aver cominciato male, la squadra di Coughlin è la principale candidata alla terza piazza della NFC nei Playoff, oltre ad aver ipotecato la vittoria divisionale non tanto per il record ma per la solidità della difesa.
 
 NFC South
 
Con uno degli attacchi migliori della NFL, secondo per punti segnati, i New Orleans Saints dovrebbero conquistare il titolo della NFC South, division che ha subito un piccolo downgrade dalla ssorza stagione. Gli uomini di Drew Brees e l’infortunato coach Sean Payton hanno, con la vittoria su Atlanta di settimana scorsa, messo una grossa ipoteca sul primo posto.
Pur non avendo un running game solido tra i tackle hanno trovato un giocatore duttile in Darren Sproles, proprio ciò che mancava dalle prime due stagioni di Reggie Bush in Louisiana. Purtroppo per loro la difesa non è alla stessa stregua, provvedendo a sole 9 palle recuperate ed in questo modo fallendo nel supportare un attacco che fisiologicamente prende dei rischi. Abbastanza allarmante la situazione sulle corse, con la squadra in costante difficoltà contro corridori fisici, come dimostrano le difficoltà con gli stessi Falcons e la sconfitta contro gli apatici Rams.
Al secondo posto, in netta ripresa dopo un inizio di campionato problematico, ci sono gli Atlanta Falcons di Matt Ryan e Michael Turner. Forti della terza difesa NFL sulle corse, le loro sconfitte, specialmente quella in overtime contro i rivali Saints, hanno un peso specifico molto più alto del normale. Rimangono una mina vagante per tutti, e le loro prestazioni dovrebbero continuare a migliorare.
Deludenti fino a questo momento i Tampa Bay Buccaneers, i cui progressi dovevano essere scontati e si stanno rivelando invece molto lenti. Una delle ultime difese della lega deve anche fare a meno ora di Gerald McCoy fermati da un ennesimo problema al tricipite. Altri due virgulti come il QB Josh Freeman e il runningback LeGarrette Blount deludono per l’imprecisione del primo (9 TD – 13 INT) e la poca incisività del secondo (62 yard a partita), che una volta perso Earnest Graham come compare è meno performante. Stessa storia per Mike Williams, ormai raddoppiato da tutti e reso inoffensivo, e per Arrelious Benn, mai veramente sbocciato.
Ci vuole pazienza, raccogliere quello che la stagione può dare (un record in positivo ad esempio) e continuare a costruire su fondamenta che l’anno scorso sembravano più solide di così.
A chiudere una delle squadre che meno concretizza nella lega, i Carolina Panthers, guidati dal rookie dell’anno Cam Newton, prima scelta al draft che oltre ad essere lo scrambler che conoscevamo, ha dimostrato buone qualità anche nel trovare i ricevitori, uno su tutti Steve Smith. Brandon LaFell purtroppo non è usato con costanza, ma se recuperano il prodotto di LSU, questi Panthers l’anno prossimo potrebbero avere un record vincente. Per ora si devono accontentare di una scelta alta al draft, ancora, vista la complessità della schedule ed il drastico calo di una difesa debole sulle corse.
saints
Sarà una bella battaglia, ma la spunteranno i New Orleans Saints ancora una volta davanti agli Atlanta Falcons, in lotta per un posto in Post Season.
 
NFC West
 
Bistrattata da tutti, la NFC West è stata negli anni scorsi facile terreno di conquista per le altre franchigie. Quest’anno, a dimostrazione il fatto che domenica tutte e 4 le squadre abbiano vinto per la prima volta da quando sono co-gironiste, le cose sembrano in fase di assestamento.
Innanzitutto, la maturazione dei San Francisco 49ers in una contender si è finalmente  avverata. Guidati dalla prima difesa contro le corse, capeggiata dal fenomeno Willis e dal giovane prodotto di Penn State Navorro Bowman, i niners hanno avuto una sola sconfitta nelle prime nove giocate, e si preparano ad una vittoria divisionale facile. Le due mosse decisive sono state l’acquisizione di Carlos Rogers e la rinascita sotto coach Harbaugh di Alex Smith, che non sarà diventato un fenomeno ma che perlomeno evita brutti errori.
L’invidiabile profondità del backfield e del parco ricevitori fa il resto per un team seriamente destinato ad essere lo sfidante degli invincibili Packers in NFC.
Dietro, in pieno rinnovamento, ci sono i Seattle Seahawks a 3-6. E’ perfettamente normale che portino a casa qualche ottima vittoria sulle spalle dei singoli come il runningback Marshawn Lynch e poi perdano miseramente con Cleveland o Cincinnati in casa. Le altisonanti vittorie contro Giants e Ravens tengono alto il morale per una squadra giovane che ha decisamente bisogno di un QB al prossimo draft ma che può contare su uno stadio unico pieno di entusiasmo e di alcuni talenti, come Sidney Rice, pronti a riportare la franchigia ai fasti di poco tempo fa.
La risurrezione delle ultime due partite vinte dagli Arizona Cardinals potrebbe trarre in inganno. Nel deserto invece ci sono molti più problemi di quanto sembri. Kevin Kolb è forse uno dei più sopravvalutati quarterback dell’anno e l’investimento di cap in lui sembra poco giustificato visto che John Skelton sta vincendo le partite per loro. Sulle corse la situazione è tragica, anche a causa dei molti infortuni, così come in difesa. La linea offensiva ha buchi da tutte le parti, e concede un numero di sack altissimo, il secondo più alto della conference, alle spalle dei soli Saint Louis Rams che chiudono classifica e recap divisionale.
Il problema di questi ultimi, dopo aver costruito due buone linee attraverso il draft, sembra la pochezza di alternative in attacco. Sam Bradford è forte ma non può fare molto senza avere un go-to-guy o qualcuno che dimezzi il suo carico portando la palla. Non a caso è il solito Stephen Jackson a tirare avanti la squadra, che a onor del vero ha dovuto misurarsi con un calendario difficilmente approcciabile nell eprime partite. 
49ers
Nessuna sorpresa nei pronostici. SF vince facile, forse anche col secondo record di conference ed avrà il bye week nei Playoff. Le altre li vedranno da casa, ma, almeno per Seattle e Saint Louis, il futuro non sembra così nero.
 
 NFC North
 
Poche difficoltà per i campioni in carica dei Green Bay Packers nella NFC North. Quella che l’anno scorso era stata una mezza sorpresa si è rivelata nel 2011 un’armata impossibile da impensierire, con qualità da entrambi le parti della palla e pochi punti deboli. Essi sono da ricercare in un atteggiamento che facilita i recuperi delle squadre che li inseguono, come spesso succede a chi ha un attacco esplosivo. Il 9-0 nel record è solamente l’inizio di un trend che probabilmente li porterà ad un record quasi perfetto, con la trasferta contro i Giants a rappresentare un ostacolo molto arduo visto che New York ha la migliore pass rush ed i Packs subiscono molti sack (23 in 9 partite). E’ vero che il calendario prevede anche il doppio scontro contro Detroit e quello contro una Chicago in ripresa, ma se il record finale fosse anche solo di 14-2 ci stupiremmo.
Venendo proprio ai Chicago Bears, sembra che abbiano trovato il modo di stare davanti ai Lions, di cui parleremo tra poco. Dopo le prime tre sconfitte in cinque partite, la difesa si è rifatta ed ora domina il campo con Brian Urlacher risorto e Julius Peppers irresistibile come al solito. Il terzo posto nella classifica del differenziale tra palle perse e recuperate, nonostante i ben 11 turnover, la dice lunga sulle potenzialità di una squadra che ritroviamo allo standard dell’anno passato, quando si arrese solo nella finale della sua conference. Si giocheranno proprio con i Giants il ruolo di terza forza nella NFC, a patto che Jay Cutler (2 soli intercetti nelle ultime 5) non ritorni ad essere incostante e Matt Forte eviti cali come frequentemente successo in
passato.
Cali a cui i Detroit Lions sono ormai sovraesposti. Matthew Stafford ha aggravato il dito rotto nell’ultimo impegno fallimentare proprio contro i Bears, lanciando malissimo per tutta la partita. Calvin Johnson ha una commozione cerebrale dopo aver iniziato la stagione in maniera addirittura storica battendo record su record. Jahvid Best è fuori da settimane, Mikel Leshoure, seconda scelta, la stagione non l’ha nemmeno iniziata. Con colpi di questo genere anche un attacco così performante è destinato a perire. In difesa, Stephen Tulloch si è dimostrato un’eccellente acquisizione, ma il suo contratto annuale lascia a desiderare in quanto a prospettiva. Quindi, al prossimo draft Detroit potrebbe avere troppe falle da coprire, diventando una franchigia disfunzionale. Per il momento si trova costretta a metterci una pezza e portare a casa un record vincente totalmente alla portata anche se il calendario riserva ora (come non succede ad esempio ai Bears) gli impegni più difficili.
A chiudere i Minnesota Vikings del buon Christian Ponder, autore di una buona prova nella vittoria contro Carolina ma ancora acerbo in situazioni più difficile. E’ il secondo miglior rookie QB dell’anno dietro Newton e può dire la sua in prospettiva. I Vikes sono una squadra che ha bisogno di certezze. Ad inizio stagione ha perso partita incredibili a tratti dominate basandosi sul quinto gioco su corse della Nazione, venendo meno alla distanza. Un nuovo franchise QB farà la sua parte nella resurrezione di una squadra che si ritrova in una division proibitiva, forse la migliore di tutta la NFL. Guardando il calendario, non dovrebbero scegliere troppo lontani dalla decima assoluta ad aprile.
packers
Green Bay ha già in testa la division, e punta dritta al SuperBowl di Indianapolis. Sarebbe il primo “double” dal 2005, una eventualità che sembra davvero vicina in questo momento. Chissà che i Bears non si ritrovino sul passo del già MVP Aaron Rodgers (130 di rating) in Post Season…
 
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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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