[W6] I Giants all’ultimo contro i Bills

nflLa sfida sul campo dei New York Giants rappresentava una sorta di prova di maturità per i Buffalo Bills edizione 2011. Dopo l’avvio folgorante, le incredibili rimonte su Raiders e soprattutto Patriots, l’inatteso k.o. con Cincinnati e la bella quanto sudata vittoria con Philadelphia, la trasferta nella grande mela contro un team che pur non in forma strepitosa guidava comunque la NFC East, era un banco di prova significativo per il team rossoblù.
E gli uomini di Gailey ce l’hanno messa tutta per superarlo, ma alla fine è prevalsa la grande solidità dei Giants aiutati però da alcune ingenuità di una Buffalo che, nonostante il k.o.,  ha confermato di essere una bella realtà di questa stagione. Anzi a quattro minuti dal termine del match sembrava che i Bills avessero quasi la partita in mano: sul 24 pari gli ospiti erano infatti sulle 27 dei Giants e stavano marciando con grande regolarità, ma a quel punto un lancio a ridosso della end zone di Fitzpatrick a Steve Johnson veniva intercettato da Webster sulla linea delle quatto yards.
giants Oltre a tutto lo stesso Johnson cercando di fermare subito Webster lo prendeva per il casco, risultato: anziché partire dalle quattro New York iniziava il suo drive dalle diciannove. Qui prima l’eroe di giornata Bradshaw in due corse guadagnava quarantuno yards, poi un pessimo Florence veniva punto due volte per pass interference e i Giants arrivavano così fino ad una yarda dalla meta con 105 secondi da giocare. Qui la difesa di Buffalo compiva un mezzo miracolo, prima respingendo ancora Bradshaw con una perdita di 4 yards poi costringendo Eli Manning ad un incompleto.
Tynes metteva in mezzo ai pali il calcio del 27-24 ma Buffalo aveva palla in mano con un minuto e mezzo ancora da giocare. I Bills però avevano finito la benzina, soprattutto nervosa, così una penalità di Pears li costringeva a giocare un primo e quindici e nei quattro tentativi seguenti ben tre cadevano incompleti e l’unica eccezione era la ricezione di Johnson che guadagnava solo 10 yards. Anche da questo finale si capisce che il match poteva tranquillamente prendere un’altra piega  e che forse un team con più esperienza sarebbe uscito indenne dal MetLife Stadium, però come si diceva, Buffalo non esce certo ridimensionata dal k.o.
L’attacco ha faticato un po’ più del solito ma ha confezionato due splendidi big plays, il primo con una corsa da 80 yards di Jackson che apriva le danze  e poi con un passaggio da 60 yards di Fitzpatrick a Roosevelt il quale segnava il primo touchdown della sua carriera e riportava avanti i Bills 14-7. Lo stesso Fitzpatrick è stato intercettato due volte, ma per il resto è stato sicuramente efficace con 21 completi su 30 tentati per 244 yards.  Questa volta Steve Johnson è stato meno letale del solito con appena 39 yards guadagnate, così ci hanno pensato i running back a sobbarcarsi anche il peso del passing game: fra Jackson e Spiller sono arrivare infatti ben dieci ricezioni per 86 yards. Anzi Jackson ha quasi giocato meglio come ricevitore che non come runner, visto che a parte l’entusiasmante galoppata da 80 yards, nelle restanti 15 portate ha guadagnato appena una quarantina di yards.
Notevole scusante per tutto il reparto offensivo c’è però da ricordare i problemi di infortunio di una linea che si sta peraltro confermando assolutamente solida: all’assenza del tackle Bell si aggiungeva durante il match il k.o. del suo sostituto Hairston. Gailey spostava così la guardia Levitre nel delicatissimo ruolo di left tackle e il prodotto di Oregon State se la cavava alla grande, però contro quegli assatanati di Pierre-Paul, Umenyiora e Kiwanuka, Buffalo concedeva tre sack dopo averne subiti appena quattro nella prime cinque partite. Altra nota di merito in attacco va alla guardia Urbik, che dopo essersi “perso” in quel di Pittsburgh (in due anni con gli Steelers non aveva mai visto il campo) si sta invece rivelando una assoluta e graditissima sorpresa.
Contro un attacco che fatica sul rushing game ma che ha molte armi per far male, Buffalo ha confermato di avere una difesa non certo impermeabile concedendo alla fine 414 yards, ma soprattutto un reparto che aveva fatto dell’opportunismo uno dei suoi marchi di fabbrica (i Bills arrivavano alla sfida di New York con 16 palle recuperate, di gran lunga leader nella NFL), non è riuscito stavolta a “rubare” neppure un pallone.  Nel complesso comunque il rookie Dareus ha confermato i notevoli progressi in tutti gli aspetti del gioco (e quando rientrerà il forte tackle Williams lì in mezzo saranno dolori per tutti) , mentre il corneback Florence è andato incontro ad una giornata nerissima fra le tre penalità di pass interference e le 6 ricezioni per 129 yards concesse. Un dato credo sia significativo per confermare le difficoltà di un reparto che pur essendo migliorato rispetto all’anno scorso deve assolutamente fare il salto di qualità: i tre principali placcatori del match contro i Giants sono stati tre defensive backs. E allora o la squadra avversaria ha quasi solo passato (e non è certo stato il caso di New York), o il front seven deve cambiare registro.
New York ha invece avuto il grande merito di avere pazienza: da quella messa nel recuperare dopo le mazzate psicologiche dei due big plays di Jackson e Roosevelt,  a quella avuta nel continuare a credere in un gioco di corsa che nel primo tempo aveva sì fruttato due mete ma che in 15 portate aveva portato a casa appena 42 yards e, se vogliamo, a quella avuta nell’aspettare che Buffalo si suicidasse con l’ultimo intercetto di Fitzpatrick. bills
Eli Manning è stato il solito… Eli Manning, efficiente (21 su 32 per 292 yards senza intercetti) ma non certo spettacolare (zero touchdown). Accanto ai ricevitori titolari Nicks (quattro ricezioni per 96 yards) e Manningham (5 per 56), New York sembra trovare ogni settimana un nuovo protagonista: due turni fa Cruz sembrava il nuovo Randy Moss, spentosi lui (2 ricezioni per 12 yards contro Buffalo) ecco Jake Ballard, ventitreenne tight end che sembra pronto per prendere il posto di Boss passato in estate ai Raiders, che contro i BIlls ha portato a casa 5 ricezioni per 81 yards.  Curiosa invece la prestazione di un Bradshaw privo del “gemello” Jacobs appiedato da un problema al ginocchio: impacciato nel primo tempo, con l’eccezione delle due mete arrivate però entrambe con corse da una yarda, devastante nel secondo in cui ha aggiunto 62 yards in 11 portate, oltre alla solita efficacia nel pass blocking.
La difesa, ancora priva di Tuck, ha invece contenuto egregiamente uno dei migliori attacchi del torneo:  dopo il big play iniziale Jackson è stato infatti contrastato molto bene e Fitzpatrick con l’eccezione della palla a Roosevelt che ha sorpreso al centro la difesa dei Giants, non è mai riuscito a mettere palla per aria per guadagni consistenti. In più sono arrivati due intercetti e ben tre sack, e infatti la coppia di cornerback Webster-Ross ha praticamente annullato i ricevitori ospiti, mentre la linea è riuscita a mettere sotto costante pressione Fitzpatrick e soprattutto Kiwanuka ha imperversato sia sul passing che sul running game.  Grazie a questo successo i Giants si sono isolati in vetta alla NFC East e dopo la bye avranno un match sicuramente abbordabile contro i Dolphins prima di una seconda metà di stagione terribile con partite contro Dallas (2 volte), New England, New Orleans, San Francisco, Green Bay, Philadelphia e i Jets.
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