[W5] 49ers: miglior ‘rebuilding year’ di sempre

nflI San Francisco 49ers stanno ricostruendo. Il nuovo head coach, Jim Harbaugh, è chiamato a dare una identità alla squadra, iniziando col valutare le immense scorte di talento di un team che negli anni passati ha draftato come pochi ma i cui risultati sul campo non hanno riflesso la qualità delle sue scelte. Dal 2002 i niners hanno solo sognato i Playoff, in una division, la NFC West, almeno abbordabile. 
Nel 2005 San Francisco sceglie Alex Smith, quarterback da Utah, alla prima assoluta. I risultati non arrivano, e l’anno seguente si ritrovano a scegliere alla sesta assoluta. Arriva Vernon Davis, tight end da Maryland. L’anno seguente, con la 11, Patrick Willis. Nel 2005 era arrivato anche Frank Gore, runningback con un pedigree impressionante a livello collegiale ma con problemi alle ginocchia. In tre anni, quindi, i niners avevano draftato il migliore linebacker degli ultimi anni, un cavallo da tiro come Gore ed un tight end unico in Davis. 
I risultati non sono comunque arrivati. La disperazione del management ha portato a vari cambi in panchina, con Mike Nolan a lasciare il posto al fumantino Mike Singletary, i cui due anni in carica sono costellati di episodi tragicomici che conoscete bene. Nemmeno Mike Martz, ingaggiato come offensive coordinator nel 2008, riuscì a tirare fuori il campione che è in Smith, che ricordiamo era stato preferito ad Aaron Rogers in fase di draft.

49ers

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Harbaugh, fratello d’arte del parigrado di Baltimore, arriva nel 2011, dopo aver guidato Stanford a risultati inaspettati (1-11 nel 2006, 12-1 nel 2010) edaver sviluppato il potenziale di Andrew Luck oltre che quello di tutta una squadra che nemmeno il grande Bill Walsh era riuscito a rendere così vincente decenni prima. La carriera del 47enne di Toledo è semplicemente senza macchia, e ciò si sta confermando anche quest’anno. La squadra che vedemmo a Londra l’anno passato guidata da Singletary era qualcosa di incredibilmente disordinato che pesava sulle spalle di Gore in modo evidente, per la frustrazione della loro star che vedeva la sua carriera accorciarsi ad ogni portata. E che infatti finì la stagione stessa in injury reserve. 
Era una squadra senza punti forti, con le due linee, difensiva ed offensiva, deboli. L’assenza dei Broncos nel secondo tempo favorì la vittoria della squadra guidata sul campo da Troy Smith, che sostituiva l’omonimo Alex preda dell’ennesimo problema fisico della sua giovane carriera.

Un po’ per caso, in off season SF rifirma Alex Smith, rendendolo il suo quarterback titolare e proteggendo il ruolo di backup draftando Colin Kaepernick al secondo round. E’ probabilmente la durata del contratto, annuale, a dare la definitiva spinta a Smith per eccellere. A week 5, un solo intercetto per lui, che vorrebbe dire 4 a fine anno qualora giocasse tutte le partite; è un dato in fantastica controtendenza rispetto agli anni scorsi, in cui ne lanciava sempre più di 10, così come la percentuali di completi, quinta nella nazione dietro le quattro squadre che schierano i quattro migliori QB della nazione rimasti (Brady, Brees, Rivers, Rodgers).
Indicativo ancora di più è che ciò accada con un linea offensiva ancora non perfetta, che concede molti sack alle retroguardie avversarie.

Altra aggiunta all’attacco è arrivata dal draft, con Kendall Hunter, runningback da Oklahoma State complemento ideale di Gore, che finalmente si vedrà sgravato di qualche portata dopo aver fatto tutto da solo per anni.
In difesa, Harbaugh è riuscito a mantenere l’ottima difesa sulle corse, già tra le migliori l’anno passato, tentando anche di limitare le big plays concesse, e per ora vi sta riuscendo, con al massimo 65 yard concesse al runningback avversario in una partita.

I risultati a livello di record sono sotto gli occhi di tutti, dopo la vittoria casalinga sui Buccaneers, squadra che solo un anno fa avrebbe stracciato i niners.49ers Un 48 a 3 con 3 TD da parte di Smith, di cui due per Vernon Davis, forse nella migliore forma della sua carriera che sta limitando i difetti di un receiving corp senza un vero e proprio playmaker, ed ora orfano anche del suo migliore elemento Josh Morgan, che si è rotto una gamba proprio nell’ultimo vittorioso impegno.
Le cose in classifica si mettono per il meglio con il tracollo verticale dei Rams senza vittorie, i Cardinals inconsistenti, i Seahawks che sono già a 2 partite di distanza. 50 punti fatti più delle rivali e 35 subiti in meno. Un dominio che molti pronosticavano per il 2010, e che sta arrivando quest’anno grazie al nuovo coach. Sapremo di più sulle reali speranze dei nuovi 49ers settimana prossima quando visiteranno il Ford Field degli imbattuti Lions, nella sfida più appetibile della sesta settimana.

Tenendo i suoi campioni, individuando i propri punti forti e preservandoli, senza perdere la calma, sembra che il management di una delle squadre più blasonate della NFL abbia fatto centro. Se Alex Smith si confermerà, dovrebbero avere anche ritrovato il giocatore per guidarli. Osservazione da confermare, ovviamente, in sede di Playoff.
Già il fatto che se ne parli ora, non è proprio male per una squadra che sta ricostruendo.

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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