[W1] Saints vs Packers

nflBack to football recita una sorta di mantra presente praticamente su tutte le pubblicazioni ed i siti della, o riguardanti, la NFL, quasi ad esorcizzare i fantasmi di un’ estate passata per molte settimane con la terribile spada di Damocle di un mancato accordo fra proprietari e giocatori che avrebbe cancellato la stagione del football professionistico.
Bene, non solo il football è tornato, ma Packers e Saints, vale a dire i due team che avevano l’onore di aprire la regular season, hanno completamente cancellato gli ultimi incubi con un match mostruoso, un 42-34 a favore del le “teste di formaggio” in cui si è visto veramente di tutto, compreso un finale vietato ai deboli di cuore.
Certo gli ingredienti per un grandissimo spettacolo c’erano tutti: la magia di uno stadio che è un pezzo di storia della NFL, le vincitrici degli ultimi due Superbowl con aspirazioni legittime a ripetersi quest’anno e i cui attacchi sono gli unici dell’intera NFL che nelle ultime cinque stagioni si sono sempre piazzati fra i primi dieci a livello di total offense. Però un conto sono le aspettative, un altro è la performance sul campo alla prima giornata di campionato.
Preparazione accorciata per la serrata? Ruggine da mancanza di ritmo gara? I due registi Rodgers e Brees hanno confermato di essere due alieni con i superpoteri visto che insieme hanno lanciato per 731 yards, sei touchdown e nessun intercetto.
cobbOltre alla performance stellare dei quarterback, la storia della partita l’hanno scritta anche due nuovi arrivati nei rispettivi team. Da una parte Darren Sproles, piccolo folletto tuttofare passato in estate dai Chargers ai Saints, che ha chiuso con sette ricezioni per 75 yards, meglio della miriade di ricevitori di New 
Orleans, e soprattutto ha riportato direttamente in meta con una galoppata di 72 yards degna del miglior Bolt, un punt a metà del secondo quarto.Dall’altra parte invece Randall Cobb, la seconda scelta dei Packers nel draft 2011, non si scorderà di certo per tutta la vita il suo esordio fra i professionisti in regular season.
Contraddicendo tutte le Cassandre che, per altro a ragione, vedevano un crollo pesantissimo del numero di kickoff riportati in meta a causa del nuovo regolamento (il calcio di inizio non si batte più dalla linea delle 30, ma da quelle delle 35 yards) e gli ordini del suo coach, Cobb ha ritornato in meta per 108 yards un kickoff dei Saints eguagliando il record NFL ed ha aggiunto, come ciliegina, una ricezione da 32 yards direttamente in touchdown.
Decisamente meno spettacolare invece l’esordio di una delle due prime scelte dei Saints, quel Mark Ingram che in tredici portate ha guadagnato soltanto 40 yards e soprattutto ha sulla coscienza (ma non solo lui ovviamente) il fallimento dell’azione che, partita sulla linea della 1 yarda dei Packers a tempo scaduto, poteva trascinare i Saints al pareggio e dunque all’overtime. Tutto il gruppo dei ricevitori ospiti ha comunque offerto il proprio contributo con Brees che ha distribuito con grande equilibrio il pallone (sei ricezioni di Henderson e Colston, cinque di Meachem e quattro del tight end Thomas), e soprattutto Henderson, forse il meno celebrato, ha tirato fuori una prestazione notevole con 100 yards guadagnate, un touchdown ed un match di pura velocità stravinto contro il povero cornerback Shields che ha disperatamente inseguito per tutto il campo il numero 19 in maglia bianca. saints
Fra i vincitori invece ottime prestazione di entrambi i runner, con Starks che ha chiuso con 57 yards in dodici portate più una meta, mentre Grant, al rientro dopo l’infortunio alla caviglia che gli aveva fatto saltare praticamente tutta la scorsa stagione, ha risposto da par suo con nove portate per 40 yards. Ben nove sono stati invece i bersagli colpiti da un Rodgers in stato di grazia (27 su 35 per 312 yards e tre mete per il prodotto da California), con Jenni ngs (7-89 1 td) e Jordi Nelson (6-77 e un’altra segnatura) su tutti. 

E le difese? Ehm si ecco, le difese sono… sì dunque le difese… erano qui un momento fa… insomma come avrete intuito entrambe le difese non sonopervenute. OK, gli attacchi erano di prim’ordine, però entrambi i reparti arretrati sono assolutamente da rivedere. La celebrata difesa dei Packers (che per la cronaca ha giocato quasi tutto il match con uno schieramento con due soli defensive linemen, quattro linebacker e cinque defensive backs) ha tenuto egregiamente contro la corsa, mentre sul passing game le safety hanno vissuto una giornata molto dura e peggio ancora hanno fatto i linebacker Walden e Hawk costantemente malmenati dagli offensive linemen ospiti e bruciati da Sproles e Pierre Thomas. I Saints hanno invece confermato la vulnerabilità di un pacchetto di linebackers troppo leggeri per contrastare il rushing game di Green Bay.
Non meglio di certo ha fatto il secondario, spesso in campo con cinque effettivi, che  è stato ripetutamente battuto, soprattutto la safety Harper ed il corner back Robinson, ma ha anche avuto scarsissimo aiuto dalle prime due linee difensive: vero che sono arrivati due sack e una dozzina di pressioni su Rodgers, ma la difesa dei “Santi” ha blizzato molto spesso con almeno due linebackers più il già citato Harper, dunque minimo risultato col massimo sforzo. 

Alla fine comunque pur avendo subito 477 yards (396 lanciate da Brees e 81 di corsa) è stata la difesa dei Packers ad avere l’ultima parola. In realtà un primo contributo Matthews e soci l’avevano dato sin da subito: sul 7-0 per Green Bay, nel primo drive dei Saints, la safety Collins placcava Colston subito dopo la ricezione facendogli perdere il pallone che veniva recuperato dal cornerback Williams. Questo turnover favoriva la meta di Nelson che affondava i Saints a -14, una buca da cui New Orleans non sarebbe più emersa.
In un elastico durato tutto il match gli uomini di Payton riusciranno infatti ad arrivare fino a -4 a metà del secondo quarto, ma mai ad operare il sorpasso. Poi in realtà l’ultima, ghiotta chance i Saints l’hanno avuta proprio allo scadere:  sotto di 8, sulle proprie 20 con appena 68 secondi da giocare, Brees iniziava un drive fantastico che dopo cinque completi su altrettanti passaggi tentati, portava i Saints sulle nove dei Packers. Brees  fermava il cronometro packerscon uno spike a tre secondi dalla fine, ma il gioco successivo, che faceva terminare il tempo, era un passaggio incompleto a Sproles. Sull’ex San Diego, Matthews commetteva però un fallo di pass interference che regalava un’ultima chance agli ospiti a tempo scaduto. 
Così, con la palla a una novantina di centimetri da quella meta che, se trasformata da due avrebbe regalato ai Saints un insperato overtime, Brees riceveva lo snap e metteva la palla nella pancia del rookie Thomas che cercava invano un buco nella linea di difesa dei padroni di casa e veniva poi definitivamente fermato ben prima di violare la linea di meta da un grande intervento della safety Burnett che spegneva l’ultimo, disperato assalto degli ospiti.                

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