NFL 2011: il Preview

nflLa off-season, fatta di scioperi e free agency impazzita, ci ha consegnato una nuova stagione di difficile lettura, con un numero di volti nuovi impressionante in ogni franchigia. Ci sono due squadre che sembrano essersi rinforzate per fare il salto di qualità decisivo, una per conference, ed altre che sono rimaste sostanzialmente invariate nel roster ma non nelle aspirazioni di vittoria, mentre almeno un altro paio di team si ritrovano in una situazione mai sperimentata prima e che potrebbe rivelarsi foriera di sorprese in positivo.
Quindi il numero finale di “contenders” è salito sensibilmente, regalandoci una stagione che già da ora sembra combattutissima e di difficile pronostico. Il tutto mentre perdiamo una storica squadra che ha dominato la precedente decade, in regular season almeno, a causa del difficile infortunio del suo quarterback.

Quando la free agency si è aperta, svariati mesi dopo il solito, due telefoni hanno squillato più di altri. Sono quelli dei Philadelphia Eagles e dei New York Jets, intenzionati a firmare ogni free agent di prima fascia venisse loro in mente. Il risultato sono due veri e propri mostri: Philly ha firmato Nnamdi Asomugha, il miglior defensive back disponibile, due uomini di linea di primissimo livello come Jason Babin e Cullen Jenkins, il quarterback di riserva Vince Young ed il running back da Miami Ronnie Brown. La difesa è migliorata quindi senza ombra di dubbio, mentre l’attacco ha acquisito la profondità richiesta per la corsa al Superbowl, in una squadra già da ora denominata “dream team”.
La differenza con altri team denominati allo stesso modo e che sicuramente ricorderete a Barcelona ’92 è che nel football ci vuole un attimo di fortuna nell’evitare gli infortuni, un pizzico in più se ti chiami Michael Vick, sei poco tutelato dagli arbitri e dalla prigione sei uscito un po’ più delicato di quando ci sei entrato. Se Vick rimane in piedi, il dream team va a Indianapolis in inverno, altrimenti le aspettative saranno più alte dei risultati ottenuti.
Discorso diverso per i Jets, che hanno ri-firmato Antonio Cromartie, dato una chance a Plaxico Burress e a Derrick Mason, firmato Santonio Holmes per farlo stare nelle Meadowlands. Il corpo ricevitori, ora pieno di esperienza e talento, potrebbe supportare un QB, Mark Sanchez, non impeccabile ma dalle cui giocate la squadra è spesso dipesa la sorte della franchigia nell’anno passato. Basterà a togliere i Patriots dal trono della AFC East?

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Passiamo così alle squadre solide che dovrebbero ripetersi sugli standard dell’anno scorso. Prima di tutti gli stessi Patriots, che con le acquisizioni di Albert Haynsworth in linea difensiva e di Chad Ocho Cinco in attacco ammassano talento sulla macchina perfetta di Bill Belichik. Data dagli esperti come più probabile vincitrice del SuperBowl, New England non avrà più le falle difensive che ne avevano minato il rendimento contro le corse l’anno passato, decisive nella partita persa contro New York ai Playoff.
Poi, ci sono i campioni in carica dei Green Bay Packers, con i soliti problemi nel backfield ma un corpo ricevitori di profondità addirittura storica, se ci passate il termine. Insieme a loro chi ha dato vita questa notte al primo kick off, i New Orleans Saints, reduci da una stagione post-SuperBowl deludente soprattutto nel suo epilogo, ma con ben salde le caratteristiche che li hanno portati al Vince Lombardi due anni or sono. Nella lotta anche Pittsburgh e Baltimore, agguerrite come sempre in difesa e rispettabili in attacco. Baltimore ha preso dai Bills Lee Evans per avere un’arma potente per Joe Flacco, ed aggiunto Ricky Williams ai suoi running back. Scontro diretto già alla prima giornata, ci sarà da divertirsi.

Alle spalle di questi c’è un posto particolare per Atlanta: i Falcons al draft day sono andati a prendersi il loro pass per la post season con Julio Jones, rookie wide receiver da affiancare a Roddy White in un attacco che aveva bisogno di tale alternativa. La squadra è forte, giovane, esplosiva anche se Michael Turner sembra non essere quello di un paio di anni or sono. Inisidieranno New Orleans per la division ed hanno tutta la possibilità di qualificarsi per i Playoff.

Tra le ultime candidate a far bene anche i Rams di Sam Bradford ed i Lions di Matt Stafford. Proprio dal confronto tra i due QB potrebbe celarsi la chiave di lettura per stabilire quale nuova sorpresa NfL potremmo vedere quest’anno. Bradford è in salute, ha avuto un anno da rookie da incorniciare, ma sembra mancare di leadership, come nello spareggio dell’anno passato con i Seahawks all’ultima di regular season. Stafford ha anche troppa leadership, ma la strategia di Detroit al draft (prendere lui e solo poi proteggerlo) gli ha reso la spalla un colabrodo e minato le sue speranze di essere un grande. Oltre al talento, queste due franchigie hanno solidità, forse per la prima volta da anni, e non ci stupiremmo di vederle brillare anche contro avversario molto più abituati a vincere.
Stesso discorso per Tampa Bay, che però deve giocare 4 volte contro Atlanta o New Orleans e quindi ha tremende atte da pelare all’interno della propria division.

Tutte le altre franchigie ci sembrano avere meno possibilità di queste elencate. Prima di tutte Chicago, finalista di conference l’anno scorso ma in balìa di un sistema offesivo spregiudicato quanto poco stabile, soprattutto con attori come Jay Cutler o Johnny Knox ad interpretarlo. La difesa dovrebbe riconfermarsi su ottimi livelli, ma con la crescita di Philadelphia, quella di Lions e Rams, oltre che alla presenza dei campioni in carica degli ultimi due SuperBowl nella stessa conference, il loro destino pare segnato.
In AFC il loro ruolo potrebbe essere preso dai San Diego Chargers. Con Vincent Jackson e Ryan Matthews al ritorno, dovrebbero essere una squadra migliore, ma essendo abituati durante le stagioni precedenti a scivolare su bucce di banana, non si può essere sicuri sul loro rendimento. Probabilmente in AFC hanno più possibilità di qualificarsi per la post season quest’anno, grazie al loro attacco esplosivo. Rimane comunque una certa distanza con Pats, Jets e le due della AFC North.

Le molte altre squadre non descritte in precedenza non hanno alcuna chance.
Texans, Cowboys, Giants e Chiefs non sono affidabili e non c’è nessun motivo per aspettarsi troppa continuità da parte loro. I Browns sono i Lions del futuro, ma per ora non fanno troppa paura, mentre i Dolphins non hanno un QB affidabile ed il loro rookie RB ha deluso in pre-season. Alle loro spalle, i Pathers di Cam Newton, quantomeno interessanti da guardare, così come i Jaguars di Blaine Gabbert. Vedremo cosa i 49ers tireranno fuori dal cilindro con Frank Gore slla via del declino e molte indecisione nel ruolo di quarterback e se la cura John Fox avrà fatto bene ai Broncos. Bills e Bengals chiudono un power ranking decisamente spezzato a metà.
Un ultimo pensiero per i Colts: la seconda operazione per Peyton Manning inizia a far nascere rumor su una sua probabile assenza per tutta la stagione. Anche se dovesse solo saltare 7/8 partite, Indy i playoff (ed il SuperBowl nel suo stadio) se li sogna. E probabilmente anche un record positivo, con tutta la simpatia ed il rispetto per un grande vecchio come Kerry Collins che si trova a sostituire il quattro volte MVP.

Power rankings

  1. Packers
  2. Patriots
  3. Eagles
  4. Jets
  5. Saints
  6. Steelers
  7. Ravens
  8. Falcons
  9. Chargers
  10. Rams
  11. Lions
  12. Bears
  13. Texans
  14. Buccaneers
  15. Cowboys
  16. Colts
  17. Giants
  18. Chiefs
  19. Jaguars
  20. Dolphins
  21. Cardinals
  22. 49Ers
  23. Titans
  24. Vikings
  25. Browns
  26. Redskins
  27. Panthers
  28. Broncos
  29. Raiders
  30. Seahawks
  31. Bills
  32. Bengals
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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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