[NFL] Coaching Market

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una stagione nella stagione
Mentre tutta l’attenzione è naturalmente e doverosamente rivolta al prossimo Super Bowl che vedrà opposti Steelers e Packers, all’interno di molti teams già concentrati sulla prossima stagione molto è già cambiato a livello di coaching staff. A dimostrazione che gestione e programmazione di una franchigia non conoscono sosta e che la fondazione di successo o disastro parte dai personaggi che agiscono sulla sideline ancor più di quelli che si muovono sul campo.

Fatal Green Bay
Cowboys e Vikings hanno seguito un percorso molto simile. Entrambi dati in estate fra le papabili candidate a invadere il Cowboys Stadium per la Big Dance di febbraio, non solo i due teams sono stati fra i più deludenti del 2010, ma entrambi sono stati spinti a cambiare allenatore a stagione in corso, entrambi – ironia della sorte – dopo una sconfitta al Lambeau Field.
Prima il troppo soft Wade Phillips e poi il testardo Brad Childress, sommersi dalle critiche hanno salutato lasciando spazio a coach “ad interim” come Jason Garrett, arruolato da Jerry Jones nel 2007 proprio con l’obiettivo di farne un capo allenatore, e Leslie Frazier, defensive coordinator rispettato in tutta la lega per etica e carisma, poi confermati per il 2011 al termine della Regular Season dopo aver convinto i rispettivi owners grazie a un finale promettente dal punto di vista dei risultati e del team management.

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Dicembre
I cambiamenti a stagione in corso non hanno coinvolto soltanto Dallas e Minnesota, ma anche Denver, San Francisco e Kansas City.
Nel corso dell’ultimo mese dell’anno i Broncos si sono sbarazzati dell’intraprendente ma inesperto Josh McDaniels dopo circa due stagioni caratterizzate da discutibili mosse che, se da un lato hanno portato in Colorado una figura intrigante come quella di Tebow, dall’altra hanno contribuito più a smembrare che a edificare la franchigia.
Discorso non molto diverso per i Niners, con Singletary incapace di risolvere o indirizzare il problema-quarterback e soprattutto “vittima” del suo passato di linebacker determinato al limite della ferocia ma privo delle doti cerebrali e dialettiche necessarie per comprendere e comunicare schemi e idee.
Dopo essere arrivate al termine del campionato con headcoach “a tempo determinato” come Jim Tomsula, coach della linea difensiva in Colorado, ed Eric Studesville, coach dei runningbacks in California, entrambe le franchigie hanno iniziato la propria offseason in modo harbaugholtremodo aggressivo portando a segno quelli che, fino ad ora, sono probabilmente i “colpi” più ecclatanti: i 49ers sono infatti riusciti a convincere Jim Harbaugh (foto) ad abbandonare Stanford per passare fra i pro, mentre i Broncos, senza perdere troppo tempo in ricerche o esperimenti, hanno pescato l’esperto John Fox, tornato subito in sella dopo ben nove solide stagioni alla guida dei Carolina Panthers.
Ai Chiefs, invece è durata solo un anno l’avventura dell’offensive coordinator Charlie Weis: dopo aver contribuito all’approdo del team del Missouri alla vetta dell’AFC West e alla conquista di una storica wild-card trasformando un attacco anemico da anni in un meccanismo vincente e affidabile guidato da un Cassell tornato in grande spolvero, da un Bowe finalmente all’altezza del suo status di prima scelta nel Draft del 2007 e da un letale tandem di runner formato da Jamaal Charles e Thomas Jones, a poche settimane dalla fine della Regular Season Weis ha accettato di diventare nel 2011 l’allenatore dell’attacco dei Florida Gators (di fatto spezzando l’incantesimo e i sogni di gloria dei Chiefs, demoliti dai Raiders in Week 17 e dai Ravens nel Wild Card Game con un punteggio complessivo di 61-17).

Da 49ers e Broncos a Dolphins e Panthers
Il reclutamento di Harbaugh e Fox fra West Coast e Colorado hanno generato un’onda lunga che ha raggiunto il North Carolina e addirittura la Florida.
I Panthers, anzitutto, con l’idea di affidare la panchina a un altro defensive headcoach, senza troppi indugi hanno puntato e ottenuto le prestazioni di un debuttante, ovvero quel Ron Rivera che a San Diego è riuscito a fare della difesa “no name” dei Chargers la prima del campionato a livello statistico. Il management di Miami, invece, dopo aver fatto il diavolo a quattro per tentare di ingaggiare Harbaugh, alla fine s’è trovato costretto a compiere un doppio passo del gambero prima confermando e poi prolungando il contratto di un Tony Sparano ormai abbandonato da tutti e ora nella scomoda situazione di dover guidare una franchigia fino a ieri pronta a scaricarlo.

La terra trema a…
Come sempre accade, sono state numerose le panchine vacillanti dopo il fischio che ha chiuso la Regular Season. A Jacksonville, Jack Del Rio ha rischiato grosso dopo aver accarezzato l’idea di scalzare i Colts in testa all’AFC South finendo poi per vedersi con un pugno di mosche in mano, ma alla fine è stato graziato per il 2011 dopo essere stato obbligato a giurare sull’ingresso dei Jags nel prossimo tournament.
Confermati Gary Kubiak a Houston malgrado l’ennesima stagione dalle aspettative tradite e il flirt con i Broncos, Tom Coughlin a New York dopo aver visto la propria squadra falcidiata dagli infortuni e da un Eli Manning troppo pressato dall’esigenza di vincere le partite da solo, e Marvin Lewis a Cincinnati nonostante l’impalpabile annata seguita al titolo divisionale del 2009, mentre il “nero su bianco” sulla 17a stagione di Jeff Fisher a Tennessee è costato il posto in squadra al tumultuoso Vince Young, ora a spasso in cerca di sistemazione.

…e la panca salta a…
L’immediato post-campionato non è costato il lavoro soltanto a Fox, per il quale fra l’altro il destino era tracciato e annunciato da ben shurmurprima che si concludesse Week 17.
A Cleveland il presidente Mike Holmgren ha tagliato Mangini per sostituirlo con un altro hc esordiente, ovvero Pat Shurmur (foto), che a St. Louis in veste di quarterback coach era stato uno dei principali artefici dell’esplosione di Sam Bradford e ora sarà chiamato a reinventare l’anemico attacco del team dell’Ohio individuando anzitutto il nome di colui che guiderà l’huddle. A Oakland, invece, Al Davis ha compiuto gli stessi passi del petroliere Jerry Jones, facendo fuori Tom Cable per sostituirlo col proprio offensive coordinator, ovvero Hue Jackson.

Coordinators eccellenti
Lunga ed interessante da monitorare è la lista di nuovi o vecchi coordinators – o ex capo-allenatori riciclati come tali – che hanno cambiato team nell’arco di pochissimi giorni.

Ex coach
Wade Phillips è stato arruolato da Kubiak per dare solidità alla traballante difesa degli Houston Texans, verosimilmente installando una 3-4 ibrida che non snaturi troppo il talento di Mario Williams; Tom Cable è rimasto sulla West Coast, volando ai Seahawks per prendere in mano un’offensive line bisognosa di rinforzi intorno al LT Russell Okung; Josh McDaniels è stato ingaggiato dai Rams come coordinator di un attacco che, pur potendo ripartire da Bradford e Jackson, avrà bisogno di armi supplementari a livello di ricevitori e schemi; Mike Singletary ha raggiunto l’amico Leslie Frazier, con cui ha giocato ai tempi dei Bears campioni del mondo nel 1985 (Singletary ovviamente da linebacker e Frazier da cornerback), per diventare allenatore dei linebackers dei Minnesota Vikings; infine, Dave Wannstedt, in passato allenatore di Dolphins e Bears e nelle ultime sei stagioni capo allenatore per il team dell’University of Pittsburgh, torna nell’NFL per diventare assistente di Chan Gailey (e allenatore degli inside linebackers) ai Buffalo Bills.

Gli altri
I Baltimore Ravens hanno perso il defensive coordinator Greg Mattison, finito ad allenare la difesa dei Michigan Wolverines, saundersrimpiazzandolo con Chuck Pagano, precedentemente allenatore della secondaria, mentre l’offensive assistant Al Saunders (foto) è diventato allenatore dell’attacco degli Oakland Raiders; Rob Ryan, fratello di Rex, è passato dall’allenare la difesa dei Cleveland Browns a quella dei Dallas Cowboys, ma i Browns lo hanno già rimpiazzato ingaggiando l’esperto Dick Jauron, in passato head coach dei Buffalo Bills e allenatore della secondaria dei Philadelphia Eagles nel corso della stagione in via d’esaurimento, mentre ancora da sostituire è l’offensive coordinator Brian Daboll, destinato a reinventare l’attacco dei Miami Dolphins; Philadelphia ha perso Sean McDermott, che era subentrato al grande Jim Johnson come defensive coordinator e che nel 2011 avrà in mano le redini della difesa dei Carolina Panthers, ma ha a sua volta piazzato un grande colpo sottraendo il grande defensive line coach Jim Washburn ai Tennessee Titans; Mike Shula, figlio del grande Don, dopo quattro stagioni lascia la posizione di quarterback coach per i Jacksonville Jaguars per assumere lo stesso ruolo presso i Carolina Panthers; infine, dopo la sconfitta nel Divisional Round contro i Bears, i Seattle Seahawks si sono liberati dell’offensive coordinator Jeremy Bates rimpiazzandolo con Darrell Bevell, ormai ex allenatore dell’attacco dei Minnesota Vikings, che l’hanno sostituito arruolando Bill Musgrave, nell’ultima stagione quarterback coach degli Atlanta Falcons.

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Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

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