[NFL] Caro Tom

Caro Tom Brady,

prima di tutto, mi presento. Sono un tifoso Dolphins… ahia – dirai – cominciamo bene. No, non ti preoccupare, non è una lettera cattiva. In effetti, ti sto scrivendo per farti i complimenti.
La vostra stagione è stata sensazionale. E già a questo punto dirai ‘Grazie, ma il merito non è mica solo mio’. Lo so, però ad esempio al tuo allenatore non scrivo: lui sì, mi sta un po’ antipatico. Ok, non è una cosa bella da dire, e poi so anche che è bravo, accidenti se è bravo, però non riesco a trovarlo simpatico. Sarà la felpa, sarà la storiaccia dei video, sarà che avete vinto a sufficienza e chi vince diventa comunque antipatico, sarà quello che sarà, magari conoscendolo come lo conosci tu sarà anche di compagnia, ma non ce la faccio proprio. Sono pur sempre un tifoso Dolphins, capiscimi. Quindi, all’allenatore non potevo proprio scrivere.
bradyD’altro canto non potevo nemmeno scrivere a tutta la squadra. A parte che non so tutti i nomi, sarebbe stato lungo. Certo, non che non se lo sarebbero meritato, quest’anno sono stati tutti bravissimi. E la cosa incredibile è che sono tutti ragazzi! Mi sembra di aver letto che 25 giocatori della squadra sono al primo o al secondo anno: cioè quasi mezza squadra. Ma dove li avete trovati tutti insieme? Avete fatto lo stesso draft con gli altri o avete scelto voi prima tutti quelli buoni lasciando poi il resto alle altre squadre? E il prossimo anno farete il pieno un’altra volta, se non sbaglio avete 6 scelte nei primi 3 giri e 3 nei primi 33 posti. Cioè, riassumendo, siete bravi a scegliere i giocatori al draft, siete bravi a trovare i giocatori negli scarti delle altre squadre (ah-ehm… Wes Welker), siete bravi a cambiare i pezzi in corsa (la storia di Randy Moss è stata un capolavoro)… ci credo che poi avete una squadra con i fiocchi!
Però, Tom, io volevo proprio scrivere a te. Sai, nemmeno tu all’inizio mi stavi molto simpatico. Un po’ ha pesato il fatto che giochi in una squadra rivale, un po’ il fatto che Drew Bledsoe mi era invece simpatico e non ho mai digerito come è andata la storia che lui si è infortunato, sei spuntato tu, avete iniziato a vincere, lui non ha più visto il posto eccetera, anche se non è stata poi colpa tua. E un po’, diciamocelo, mentre voi vincevate a raffica noi a Miami abbiamo passato anni atroci vagabondando senza risultato da un quarterback all’altro.
Questa cosa è durata parecchio, poi avete smesso un po’ di vincere e siete tornati un po’ umani. E io ho iniziato a guardarti con più obiettività e ad accorgermi di quale giocatore eri diventato. Fino a quest’anno.
Quest’anno, Tom, credo che tu abbia superato te stesso. L’anno in cui avete sfiorato la perfect season (gnè gnè gnè… ehm, scusa è stato più forte di me…) il vostro attacco ne ha fatte di tutti i colori e tu e Moss avete frantumato ogni record. Ma quello che hai fatto quest’anno, per me, è ancora più impressionante.
Quest’anno – e non sono l’unico a dirlo – tu sei stato la differenza fra una squadra normale e una squadra che ha chiuso 14-2; credo che avrebbero potuto metterti in una qualsiasi squadra di medio livello (ah-ehm… Miami?) e l’avresti portata più o meno agli stessi livelli. E questo, in uno sport così di squadra come il football, penso sia un complimento enorme.
Vedo le tue statistiche dell’anno: 3.900 yards passate, 36 touchdown, 4 intercetti. Quattro! In 16 partite! Vuol dire 9 touchdown per ogni intercetto. Lo sai, vero, che nessun altro quarterback nella storia della NFL ha mai avuto un rapporto migliore di 6-1?E tu hai chiuso a 9-1. E un rating finale di 111.
Ho in mente ad esempio la partita del 12 dicembre a Chicago, sotto la neve. Lì sei stato pazzesco, sembrava che per te la neve non ci fosse. Hai lanciato 369 yards e 2 touchdown sbagliando solo 13 passaggi su 40, e di fronte avevi la terza difesa della lega, in casa propria.
Ma tutte questa cose spariscono di fronte ad una: 335 passaggi consecutivi senza lanciare un intercetto. Solo la cifra fa restare senza bradyparole. In un gioco come quello di oggi, in cui tutto si sviluppa in pochi secondi e ogni decisione deve essere rapidissima, il fatto che tu non lanci un intercetto da metà ottobre è stupefacente. Magari – dirai sempre tu – è anche merito del fatto che i tuoi ricevitori sono bravi: Welker, Branch (a proposito, bel ritorno il suo), quei due meravigliosi tight end giovanissimi che avete pescato chissà dove. Ma sappiamo entrambi che alla fine il merito è tuo, come sarebbe tua la colpa se gli intercetti li avessi lanciati.
E adesso, iniziate i playoffs. Mi pare di aver letto che a Boston c’è la neve (sai che è il verso di una canzone italiana?) e che potrebbe esserci anche domenica. Magari contro i Jets salta fuori un’altra partita come quella contro i Raiders… pensa che conosco persone ancora convinte che quello era fumble. Vabbè, questa è un’altra storia.
Volevo dire che i playoffs sono un po’ il tuo elemento, e poi adesso che sono usciti Drew Brees e Peyton Manning sei rimasto solo tu a rappresentare i quarterback “nobili”. Contro i Jets sarà la solita battaglia, ma tanto nella AFC East (mi metto in mezzo anch’io) ci siamo abituati. Io, te lo dico subito, non farò il tifo per nessuno, e penso che tu mi capisca. Però, se vincete voi, quasi quasi sarei più contento: come non si fa ad avere in simpatia una squadra che in pieno rinnovamento generazionale vince 14 partite? È un po’ la squadra che ogni tifoso vorrebbe fosse la propria. E poi, chi non vorrebbe come proprio quarterback uno che – dai, ormai è certo – 5 anni dopo l’ultima partita finirà dritto nella Hall of Fame?
A proposito, Tom… non è che prima di andare in pensione verresti a passare un po’ di tempo a Miami? Sì, lo so che proprio quest’anno hai firmato il rinnovo fino al 2014, che ti hanno ricoperto sotto una montagna di soldi, che stai bene a Boston eccetera. Ma vuoi dire che a Miami non si sta bene? Caldo, spiagge, sole, belle donne. Ah sì, certo, tu sei già a posto, eccome se sei a posto. Però anche Gisele, da buona brasiliana, sarebbe contenta di passare un annetto a Miami. E magari è la volta che anche noi si riesce a vincere qualcosa. Dai, pensaci.
Intanto, tu che puoi, concentrati sul vincere quest’anno, che mi sa che ce la potete fare.  

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In bocca al lupo per i playoff, Tom. Good luck.

Mauro

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Mauro Rizzotto

Più vecchio di quello che sembra, continua a sentirsi più giovane di quello che è. Fra una partita della sua Juve e una dei suoi Miami Dolphins sceglie la seconda. Fra una partita dei Dolphins e la famiglia... sceglie sempre la seconda. Vabbè, quasi sempre. Sennò il tempo per scrivere su Huddle dove lo trova?

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