[Divisional] Ravens vs Steelers

afc“E’ la partita che tutti vogliono vedere”. Con queste lapidarie parole Terrell Suggs, outside linebacker dei Baltimore Ravens, presentava la sfida di divisional playoff fra la sua squadra ed i Pittsburgh Steelers, due team divisi da una rivalità esplosa negli ultimi anni ed ora fra le più sentite della NFL. Non bastasse il fatto che le due compagini si incontrano due volte all’anno in regular season, aggiungete che nelle ultime sei sfide di stagione regolare lo scarto massimo è stato di quattro punti e che da un decennio a questa parte il marchio di fabbrica delle due franchigie è soprattutto una difesa fortissima che ama colpire duro ed avrete tutti gli ingredienti per una grande sfida.
E stavolta, pur se in trasferta, Baltimore sperava di sovvertire la tradizione negativa: Steelers e Ravens  si erano infatti già incontrate due volte nella post season ed aveva sempre vinto Pittsburgh. Non solo, ma gli stessi giallo-neri erano 8-0 nelle sfide di playoff contro le altre rappresentanti della AFC North.  Ed invece i soliti noti, cioè proprio gli Steelers, sono usciti vincenti dalla sfida col punteggio di 31-24 e, grazie alla sconfitta dei favoriti New steelersEngland Patriots in casa contro i Jets, si giocheranno fra le mura amiche il Championship della AFC, il terzo negli ultimi sei anni.
Non fatevi però trarre in inganno dal punteggio finale: nella sfida dell’Heinz Field ventotto dei cinquantacinque punti segnati sono arrivati al termine di drive brevi o brevissimi iniziati dopo turnover commessi dai rispettivi attacchi che hanno faticato non poco. Anzi, gran parte del demerito per l’eliminazione dei Corvi dalla post season è sicuramente da attribuire al reparto offensivo del team di coach Harbaugh: lento, impreciso e decisivo nel lanciare la rimonta di Pittsburgh.
Poi, non fraintendetemi, la gara è stata combattuta, con molti capovolgimenti di fronte ed incerta fino all’ultimo, però è vissuta più sugli errori degli attacchi (qualcuno ha parlato di grandi giocate delle difese che, sicuramente, ci sono state, ma onestamente sono per la prima ipotesi) che non sulla loro effettiva efficacia. E pensare che oltre a tutto a metà partita il pallino era decisamente in mano ai Ravens andati negli spogliatoi avanti 21-7. Sì perché dopo aver trovato subito il vantaggio con la corsa da una yard di Mendenhall, Pittsburgh si addormentava e consentiva la fuga di Baltimore. Sul drive seguente alla meta degli Steelers, Rice riportava i suoi in parità grazie ad una ficcante corsa da 14 yards al termine di un drive tenuto però in vita da una penalità di pass interference da 37 yards fischiata al cornerback Madison. Quindi due azioni dopo si viveva una situazione surreale: Roethlisberger veniva placcato prima di lanciare il pallone da uno scatenato Suggs e lo stesso quarterback in giallo nero perdeva la palla che rotolava per terra. A quel punto tutti i giocatori si fermavano convinti che fosse un lancio incompleto e gli unici ad accorgersi che in realtà l’arbitro non aveva fischiato avendo giustamente giudicato l’azione un fumble, erano tre difensori dei Ravens: Wilson, Reed e Redding, con quest’ultimo che raccoglieva la palla e correva ravensindisturbato le 13 yards che lo separavano dall’area di meta avversaria.
Dopo un paio di punt, l’attacco di Pittsburgh ne combinava un’altra: stavolta era Mendenhall che placcato dal linebacker Ellerbe perdeva l’ovale sulle proprie 16, e una mezza dozzina di azioni dopo Flacco trovava il tight end Heap in end zone per il 21-7 con cui si andava all’intervallo anche perchè allo scadere il kicker degli Steelers Suisham sbagliava un field goal da 43 yards. Così dopo 30 minuti di football i Ravens, pur essendo avanti di due mete, avevano tenuto la palla meno tempo degli avversari ed avevano guadagnato un minor numero di yards (114-98) soprattutto a causa di un rushing game che, segnatura a parte, aveva portato a casa sette yards in otto portate.
Il terzo quarto sembrava ricalcare l’andamento del primo tempo con gli Steelers che iniziavano chiudendo un down ma poi erano costretti a calciare a causa del quarto sack subito da Roethlisberger in 35 minuti di football. Baltimore riprendeva la palla, ma proprio su questo possesso il match cambiava completamente: su un terzo e quindici, Flacco serviva Rice che però sulla linea delle proprie 23 veniva placcato e perdeva il pallone recuperato dal linebacker Woodley. Da qui gli Steelers si riportavano a -7 in due azioni grazie alla meta segnata su passaggio al tight end Miller. Nel tre possessi successivi i Ravens totalizzavano un punt, un intercetto ed un fumble, che prontamente gli Steelers tramutavano in diciassette punti. Pittsburgh si trovava così avanti 24-21 ad una dozzina di minuti dalla fine con i Ravens che in attacco non avevano ancora raggiunto le 100 yards di guadagno.
A sette minuti dalla fine del match, gli Steelers avevano nuovamente il possesso della palla ma venivano fermati sulle loro 15, e qui la partita sembrava cambiare nuovamente padrone: il punt di Kapinos veniva infatti riportato in meta dopo una spettacolare galoppata da 55 yards da Lardarius Webb, ma la sua grande giocata veniva vanificata da un fallo di holding. I Ravens avevano comunque palla sulle 29 di Pittsburgh e riuscivano ad arrivare sulle 6, steelersma sul terzo down Boldin mancava una ricezione non certo impossibile che avrebbe dato la meta del +4 ai Ravens che invece dovevano accontentarsi del field goal di Cundiff. 
Roetlisberger rimetteva in moto il suo attacco, ma poco prima del two minutes warning subiva un sack che costringeva il team di casa a giocarsi un terzo e diciannove. Qui però Big Ben tirava fuori dal cappello a cilindro la giocata del fuoriclasse: il regista numero 7 sparava un proiettile che permetteva al ricevitore Brown di guadagnare in tutto 54 yards e di arrivare sulla linea delle 4 ospiti con Mendenhall che si incaricava poco dopo di segnare la meta del 31-24 con una corsa da due yards.
Il kickoff seguente, battuto sulla linea delle 15 yards per un fallo personale dell’offensive lineman Kemoeatu sull’azione del touchdown, veniva ripotato da McClain fino sulle 48 di Pittsburgh e, pur con poco meno di novanta secondi da giocare, per Baltimore c’era ancora speranza. Flacco iniziava il drive con due incompleti, poi veniva “saccato” da Hood, però sul quarto e 19 trovava il ricevitore Houshmandzadeh che sembrava poter agevolmente chiudere il down ma perdeva il controllo dell’ovale che cadeva sul terreno facendo esplodere di gioia l’Heinz Field.
Come dicevo le due difese hanno giocato sicuramente un match all’altezza della loro fama e l’attacco degli Steelers pur con molti alti e bassi ha prodotto da par suo. Viceversa il reparto offensivo dei Ravens è parso assolutamente non all’altezza: Flacco ha completato solo il 50% dei passaggi tentati per appena 125 yards ed è stato placcato con palla in mano cinque volte. A questo bisogna aggiungere le misere 35 yards del rushing game guidato da un Rice non in perfette condizioni per problemi allo stomaco, e con queste statistiche pensare di vincere una partita conto gli Steelers è una pura illusione. Alla fine comunque a “tradire” i Ravens sono stati proprio i due uomini chiamati alla corte di coach Harbaugh per far fare il salto di qualità al passing game, cioè Houshmandzadeh e Boldin, con quest’ultimo che ha confermato di faticare nei match che contano e che probabilmente i Cardinals non hanno avuto tutti i torti nel preferirgli un tal Larry Fitzgerald.                        

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