[W6] Vikings e Cowboys: quando si può perdere in due
Vikes e Boyz sono gravi. Molto. Stanno peggio i secondi, incapaci di vincere un match decisamente ben indirizzato. Sempre avvezzi a rovinarsi con le proprie mani. Il catalogo è ricco: dalle penalità agli errori di un Tony Romo ormai perennemente con la maschera del bambino smarrito. Risollevarsi da 1-4 non sarà facile in una division competitiva come la Nfc East. Il posto di Wade Phillips ufficialmente non è in discussione. Nella realtà il suo regno è a un passo dal crollo. E mentre la competitività del raggruppamento è una sentenza di condanna per i Cowboys, il livellamento verso il basso della Nfc North potrebbe diventare l’ancora di salvezza dei Vikings.
In vetta ci sono i Chicago Bears. A sorpresa. Il mercato estivo scopiettante infatti non aveva ingannato nessuno. La favorita era Green Bay con Minnesota subito dietro. L’inizio della stagione ha confermato come gli “orsi” siano tutto fuorché una corazzata. Alle loro spalle chi schiacciasassi doveva essere, i Packers, si trova impantanato in una melma di radiografie e risonanze magnetiche. Gli infortuni stanno ridimensionando pesantemente le velleità di Aaron Rodgers e soci. Ecco allora che la banda di Brad Favre, cui i problemi “exta-curricolari” non servivano nella maniera più assoluta, potrebbe trovare un pertugio in cui infilarsi per scoprire di poter ancora dire la sua. Il Sunday Night di domenica proprio contro i Packers dirà se i Vikings hanno ancora qualche speranza di giocarsi fino in fondo l’ultimo anno del numero 4 o se viceversa dovranno iniziare a pensare al domani.
Cosa? Mancherà ancora molto dopo la gara di domenica? Verissimo, ma il colpo che riceverebbe Minnesota perdendo sarebbe durissimo e i Vikings invece hanno un bisogno impellente di uscire dal reparto e provare a iniziare a camminare spediti.