[W5] Il fattore 13

afcLa quinta settimana vede in calendario all’Alameda County Coliseum una delle sfide divisionali più vecchie della AFC: Raiders-Chargers non si vedono per niente di buon occhio e soprattutto nell’era Tomlinson San Diego ha fatto sudare lacrime amare ai predoni, vincendo le ultime 13 sfide, molte delle quali piuttosto nettamente.
Il numero 21 in maglia Bolt adesso è a New York dopo essere stato scaricato, ma i Chargers sono la squadra favorita per la vittoria divisionale, nonostante la partenza sprint dei Chiefs, una delle sorprese del primo quarto di stagione.
I Raiders vengono da due sconfitte consecutive, la prima evitabilissima contro i Cardinals (grazie anche a tre field goal sbagliati di Janikowski, l’ultimo un calcio di rigore senza portiere), la seconda contro i Texans che però hanno dominato la linea di scrimmage, il gioco di corsa e causando turnover nei punti cruciali della gara.
pubblico a OaklandNon c’è lo stadio pieno, ma in California sembra ormai una triste consuetudine in questa stagione, forse la NFL dovrebbe prestare più attenzione a questo trend che riguarda diverse franchigie e rendere gli impianti più accessibili.
Non sempre i numeri dicono la verità e la storia di una partita, non sempre una gara quasi perfetta di un QB porta automaticamente alla vittoria, non sempre passare le 500 yards di produzione offensiva garantisce successo.
La storia di Raiders-Chargers la fanno gli episodi, quasi tutti a vantaggio dei padroni di casa, che portano a casa una partita nella maniera più anti-Raiders possibile: di solito sono i Raiders a farsi fregare dagli special teams, di solito sono i Raiders a perdere palloni cruciali nella redzone avversaria, di solito sono i Raiders ad avere l’ultimo drive e non riuscire a rimontare per vincere.
Questa volta è San Diego a commettere gli errori peggiori: primi due drive, primi due punt, entrambi bloccati. Il primo esce dalla endzone e dà due punti a Oakland, sul free kick successivo Janikowski da 50 yds calcia il FG del 5-0; il secondo viene raccolto da Hiram Eugene e portato in meta per il 12-0 parziale. Il drive d’attacco dei Chargers dura 14 giochi, 79 yards e frana sulla yard col fumble di Tolbert. Palla ai predoni.
A inizio secondo quarto l’intesa Rivers-Gates porta San Diego sotto 7-12, il simpaticissimo QB dei Chargers è inarrestabile, calmo nella tasca e preciso, il secondo drive porta al TD di Tolbert su corsa dalle 4. Sul finire del tempo le squadre si scambiano due field goal e lo score è 17-15 per gli ospiti, ma Rivers è a 290 (DUECENTONOVANTA) yards lanciate, 153 delle quali verso Malcom Floyd che sta vivendo la partita della vita.
Nel frattempo per Oakland il “regista” è Zuppa Campbell, perche Gradkowski ha subìto un infortunio e non rientrerà.
A metà terzo quarto Floyd si mangia la secondaria per la lunga e Rivers lo trova da 41 yards per il 24-15 che sembra spaccare in due la gara; i Raiders stranamente non crollano e Campbell orchestra un drive da 97 yards che culmina col passaggio verso la Banca Zach Miller. Siamo 24-22.
bushInizia il quarto periodo e San Diego allunga 27-22 con un calcio di Kaeding, ma un altro possente drive di Campbell da 73 yards manda avanti i padroni di casa con la corsa di Michael Bush (al rientro dall’infortunio, 102 yards per lui) che entra in endzone dalle 4. La trasformazione da due non va a buon fine e un solo punticino separa le compagini: 28-27 e 3:36 sul cronometro…un’enormità.
Infatti Rivers non perde tempo e arriva sulle 33 dei Raiders, quando però un blitz mette pressione e causa un fumble che viene ricoperto da Michael Huff che lo riporta in touchdown dop 64 yards di volata quasi solitaria. Turner tenta il challenge, ma le zebre confermano il responso del campo: TD Raiders.
Con un minuto sul cronometro parte l’ultimo assalto, ma dopo 5 giochi i Chargers si devono arrendere e dare a Oakland una vittoria dopo 7 anni di batoste.
San Diego rimane squadra più forte, ma oggi c’è voluto dell’altro per vincere: maroni, grinta e rifiuto di perdere, e per una volta sono state caratteristiche infilate sotto le maglie nere e i pantaloni argento.
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