[W4] McNabb: la tua casa è qui…

I boooo del 1999 sono stati cancellati definitivamente. Donovan McNabb non fu accolto come in un sogno quando fu scelto dai Philadelphia Eagles. Non avevano fiducia nel quarterback di Syracuse. Avrebbero preferito quel Ricky Williams da Texas. Lui li ha fatti ricredere con 11 stagioni memorabili. Per carità, le difficoltà ci sono state. Le contestazioni anche. Dal 2005 al 2007 gli infortuni hanno inciso nel rendimento del quarterback numero 5 e nell’umore sugli spalti. A Philadelphia del resto non può che essere così. I tifosi degli Eagles sono un mondo a parte.
Domenica però quando hanno rivisto il “loro” McNabb presentarsi in città con la maglia dei Washington Redskins devono esser riaffiorati alla loro mente i ricordi delle cavalcate nei playoff, dei cinque Championship giocati, del Superbowl. E’ mancata la grande vittoria, il suggello definitivo, ma Donovan McNabb per 11 anni è stato gli Eagles. Praticamente da solo. Ha sorretto la franchigia. Si è identificato con la città. Philadelphia, McNabb, Iverson. Un trio indissolubile.
McNabbE così domenica scorsa l’accoglienza del Lincoln Financial Field è stata diametralmente opposta al 1999. All’ingresso sul terreno di gioco solo applausi a scena aperta. Standing ovation. Un riconoscimento meritato. L’amore e odio che ha caratterizzato la relazione aquile-McNabb però non è scomparso. Al primo gioco di Washington qualche boooo si è sentito. Poca cosa però…
Ma chissà cosa ha pensato McNabb durante la partita. Ascoltare i fischi a Kevin Kolb, il suo successore designato subito accantonato a inizio stagione per far posto a Michael Vick, l’ombra dell’ultima stagione vissuta in biancoverde, e tornato d’attualità dopo l’infortunio all’ex Atlanta Falcons. Deve aver ricordato subito, McNabb, quanto sono folli d’amore per i loro Eagles gli abitanti di Philadelphia. Quanto sono critici con la loro squadra e quanto pretendono dai loro giocatori.
Lui ha giocato al massimo per “regalare” un dispiacere alla città che l’ha lanciato. E non poteva essere altrimenti. Checché se ne sia detto McNabb è stato ed è un grande interprete del gioco. E’ arrivato nella lega con più gambe che abilità da quarterback. Si è trasformato negli anni. Completandosi. Nella vittoria dei Redskins su Philadelphia peraltro ha dimostrato di non aver perso le sue qualità d’inizio carriera. Ha usato tutto contro gli Eagles per centrare un successo che voleva ad ogni costo.
Il primo round se l’è preso McNabb. La contesa però resta aperta. Washington è tutto fuorché una corazzata e Philadelphia nonostante i problemi di infortuni può dire la sua, sempreché Kolb riesca a liberarsi dalle pressioni e giocare come aveva lasciato intravedere di poter fare l’anno scorso durante l’assenza di un tal Donovan McNabb.
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