[Wild Card] New York Jets vs Cincinnati Bengals

nflNew York Jets – Cincinnati Bengals 24-14
 
Dopo la partita della settimana scorsa, nella quale i Bengals avevano fatto giocare le riserve e i Jets avevano passeggiato conquistando l’accesso ai playoffs, ci si chiedeva quale potesse veramente essere la differenza tra le due formazioni. New York aveva staccato il biglietto per la postseason giocando le ultime due giornate di campionato contro squadre che avevano tenuto a riposo i titolari, mentre Cincinnati aveva dominato la difficile NFC North e sperava di vincere la prima partita di playoffs dopo 19 anni.
Si gioca al Paul Brown Stadium di Cincinnati, la temperatura è piuttosto rigida e anche il pubblico di casa non è che sia tra i più caldi, almeno questa è la sensazione che si avverte davanti al televisore.
I Bengals iniziano in attacco e grazie a un bellissimo ritorno di kickoff del rookie Bernard Scott si trovano sulle 36 dei Jets per iniziare il loro primo drive, che però finisce miseramente perchè l’ex Laveraunes Coles dopo aver ricevuto il pallone, non ne mantiene il possesso una volta caduto a terra ed è lesto Shaun Ellis a recuperare l’ovale.
I Jets non sono da meno, non perdono palla, ma il loro drive finisce abbastanza alla svelta con un punt di Jay Feely (che sarebbe il kicker, ma il punter Weatherford deve saltare la gara per problemi cardiaci e quindi gli tocca il doppio ruolo) che i Bengals trasformano nel giro di poche azioni nel primo TD della partita, un’ottima ricezione di Coles di 11 yards su passaggio di Carson Palmer. 
Il primo quarto vede poi le difese prevalere sugli attacchi, il fenomenale CB Darrelle Revis annulla totalmente Chad Ochocinco mentre Palmer è stranamente impreciso, e non di poco. Il rookie Mark Sanchez non forza, cercando soprattutto di non commettere quegli errori che hanno segnato parte della sua stagione.
A inizio secondo quarto i Bengals sono costretti al punt da posizione non favorevole e New York può quindi iniziare le successive operazioni dalle proprie 42; una corsa da 8 yards di Thomas Jones prepara la strada al touchdown di Shonn Greene da 39 yards, che sfrutta anche una bellissima finta di Sanchez che manda a ballare l’intero corpo di linebackers di Cincinnati. E’ pareggio.
Il drive seguente dei padroni di casa sembra uno di quelli solidi, Cedric Benson comincia a scaldare i motori, Palmer cerca poi Ochocinco sulla sideline, ma Revis capisce tutto e afferra il pallone, riportandolo per 20 yards fino alle proprie 43. I Jets capiscono che è il momento di affondare i colpi e Sanchez apre il fuoco con un pass per il tight end Dustin Keller, che riceve tutto solo, è bravissimo a rimanere in campo e terminare il gioco da 45 yards nell’angolino alto della endzone portando in vantaggio gli uomini di Rex Ryan.
New York inizia in attacco la ripresa, il drive stalla sulle 24 dei Bengals, entra in campo Feely per il FG ma due penalità offensive arretrano troppo la linea di scrimmage e quindi lo stesso Feely rimette gli abiti da punter e restituisce palla a Cincinnati.
Benson corre per 45 yards in cinque portate, ma i Bengals si devono accontentare di un calcio da tre punti che però Shayne Graham fallisce miseramente per la gioia di tutta la sideline biancoverde.
New York accetta il regalo e lo trasforma nuovamente in 7 punti d’oro, Sanchez e Greene sono ancora i protagonisti dell’ottimo drive da 75 yards, le ultime 9 corse dal veterano Jones che porta a sorpresa gli ospiti avanti 21-7 e totalmente in controllo della gara.
Piovono diversi fischi e boo dagli spalti nei confronti soprattutto di Palmer che ha scelto la giornata sbagliata per disputare una pessima partita, i Bengals non riescono a combinare granchè fino a metà del quarto quarto, quando Benson trova un buco sulla destra e si invola per 47 yards per il TD che avvicina a una segnatura i suoi, ridando un po’ di inerzia a Cincinnati.
I Jets però non si fanno intimorire, Sanchez trova ancora Keller per un grosso guadagno, Jones poi arriva fino alle 2 dei Bengals, però Ryan va col manuale e rimanda in campo Feely per il calcio che rimette a distanza di sicurezza New York e sposta tutta la pressione su Palmer e compagni.
Dopo 10 giochi le tigri si trovano sulle 11 di New York, Palmer lancia 3 incompleti e così Marvin Lewis manda in campo Graham per riportare a sette i punti di svantaggio e cercare con l’ultimo sforzo della difesa di riottenere il pallone per tentare il drive della disperazione. Ma il kicker che fa dalle 28? Sbaglia !!!
I Jets mangiano il cronometro, il successivo drive dei Bengals finisce nel vuoto e Sanchez finisce la partita inginocchiandosi e tenendosi stretto il pallone che vale la sa prima vittoria di playoffs dopo un’egregia prestazione (12 su 15, 186 yards, 1 TD e nessun intercetto o fumble).
Coach Ryan ha predetto che i Jets vinceranno il Super Bowl e il primo passo è stato fatto; di certo questa è una squadra difficile da affrontare, la difesa è uno dei punti forti ed ha acquistato sicurezza di partita in partita mentre l’attacco vive e muore con Sanchez, se il giovane QB da USC manterrà il controllo ed approfitterà del tempo che la sua linea generosamente gli concede allora i Colts o i Chargers dovranno stare molto attenti.
Per Cincinnati è un’uscita anticipata, in pochi avevano pronosticato i Bengals perdenti, ma fa specie vedere quanto la squadra abbia giocato sottotono, soprattutto Carson Palmer, senza contare i due calci piazzati dalla media distanza malamente sbagliati da Graham, che hanno vanificato parte del lavoro offensivo e abbattuto psicologicamente la squadra proprio nel momento della rimonta.
L’unica nota positiva sono state le 169 yards corse da Cedric Benson, che ha coronato l’anno della sua rinascita dopo gli anni bui a Chicago, ma siamo pronti a scommettere che la prossima stagione i Bengals saranno nuovamente competitivi, la squadra è giovane e in questa annata sono state diverse le vicissitudini negative che sono capitate: la morte della moglie del defensive coordinator Zimmer e la recente scomparsa del ricevitore Chris Henry, di sicuro i suoi compagni avrebbero voluto onorare meglio la sua memoria.
 
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