[W16] Oakland Raiders vs Cleveland Browns
Oakland Raiders – Cleveland Browns 9-23
I Cleveland Browns vincono la terza partita consecutiva e lo fanno affidandosi ancora alle gambe di Jerome Harrison (39 corse per 148 yards e 1 TD) e ad una opportunistica difesa che intercetta Charlie Frye per ben 3 volte, le ultime due in redzone.
Dopo l’annuncio che sarà Mike Holmgren ad agire come general manager per i Browns, ovviamente queste ultime gare sono le cartine di Tornasole per capire chi avrà più chances di rimanere nel roster della prossima stagione e l’impegno dei giocatori è salito esponenzialmente.
I Raiders dal canto loro hanno avuto più di una possibilità per vincere questa partita, ma l’inefficienza in redzone, le moltissime penalità (molte delle quali per falli antisportivi) e parecchie chiamate offensive del coaching staff alquanto dubbie, hanno vanificato una produzione dell’attacco abbastanza decente.
Non si capisce come mai nel secondo tempo è stato abbandonato totalmente il gioco di corsa, certo i passaggi hanno funzionato bene (più di 300 yards per Frye), ma con un primo e goal dalle 2 sono stati tentati 4 lanci in fila, nonostante la difesa dei Browns non sia conosciuta per la sua compattezza e resistenza alle corse.
Quindi Cleveland, dopo aver costruito un vantaggio sul 17-9 a fine primo tempo, ha potuto mantenere il controllo della partita realizzando altri due calci che hanno congelato il finale sul 23-9.
Non ci dilunghiamo sulla cronaca perchè non è stata onestamente una bella partita, i Raiders hanno proseguito il loro trend che li vede fornire prestazioni deludenti dopo vittorie importanti come quella della settimana prima a Denver; la squadra non riesce ancora a trovare una propria identità, 4 vittorie su 5 sono venute ai danni di squadre che faranno i playoffs, segno che nella seconda parte di stagione ci sono stati dei passi avanti, ma ancora ci sarà da lavorare e dopo questa strana gestione della partita anche il coaching staff dovrà rispondere del proprio operato.
Le uniche note veramente positive sono venute dal rientro del TE Zach Miller (110 yards) e dal calcio di Sebastian Janikowski che ha chiuso il primo tempo: una bomba da 61 yards in condizioni meteo difficili, quarto calcio nella storia della lega da oltre 60 yards e ovviamente record di franchigia.
Per Cleveland 3 settimane fa la situazione era terribile, il record di 1-11 era il peggiore della lega e la squadra era allo sbando; ma poi i giocatori hanno fatto quadrato, sono calate le palle perse e le penalità, la vittoria contro gli arcirivali Steelers ha dato quell’inerzia che è servita per vincere le due sfide successive contro Chiefs e Raiders e questo per Holmgren è un bel segnale, resta da capire la posizione di coach Mangini che come tanti giocatori si sta giocando il futuro nella franchigia dell’Ohio: vedremo se saranno sufficienti queste ultime orgogliose prestazioni per convincere il management a proseguire su questa linea o rivoluzionare il parco allenatori.
Dopo l’annuncio che sarà Mike Holmgren ad agire come general manager per i Browns, ovviamente queste ultime gare sono le cartine di Tornasole per capire chi avrà più chances di rimanere nel roster della prossima stagione e l’impegno dei giocatori è salito esponenzialmente.
I Raiders dal canto loro hanno avuto più di una possibilità per vincere questa partita, ma l’inefficienza in redzone, le moltissime penalità (molte delle quali per falli antisportivi) e parecchie chiamate offensive del coaching staff alquanto dubbie, hanno vanificato una produzione dell’attacco abbastanza decente.
Non si capisce come mai nel secondo tempo è stato abbandonato totalmente il gioco di corsa, certo i passaggi hanno funzionato bene (più di 300 yards per Frye), ma con un primo e goal dalle 2 sono stati tentati 4 lanci in fila, nonostante la difesa dei Browns non sia conosciuta per la sua compattezza e resistenza alle corse.
Quindi Cleveland, dopo aver costruito un vantaggio sul 17-9 a fine primo tempo, ha potuto mantenere il controllo della partita realizzando altri due calci che hanno congelato il finale sul 23-9.
Non ci dilunghiamo sulla cronaca perchè non è stata onestamente una bella partita, i Raiders hanno proseguito il loro trend che li vede fornire prestazioni deludenti dopo vittorie importanti come quella della settimana prima a Denver; la squadra non riesce ancora a trovare una propria identità, 4 vittorie su 5 sono venute ai danni di squadre che faranno i playoffs, segno che nella seconda parte di stagione ci sono stati dei passi avanti, ma ancora ci sarà da lavorare e dopo questa strana gestione della partita anche il coaching staff dovrà rispondere del proprio operato.
Le uniche note veramente positive sono venute dal rientro del TE Zach Miller (110 yards) e dal calcio di Sebastian Janikowski che ha chiuso il primo tempo: una bomba da 61 yards in condizioni meteo difficili, quarto calcio nella storia della lega da oltre 60 yards e ovviamente record di franchigia.
Per Cleveland 3 settimane fa la situazione era terribile, il record di 1-11 era il peggiore della lega e la squadra era allo sbando; ma poi i giocatori hanno fatto quadrato, sono calate le palle perse e le penalità, la vittoria contro gli arcirivali Steelers ha dato quell’inerzia che è servita per vincere le due sfide successive contro Chiefs e Raiders e questo per Holmgren è un bel segnale, resta da capire la posizione di coach Mangini che come tanti giocatori si sta giocando il futuro nella franchigia dell’Ohio: vedremo se saranno sufficienti queste ultime orgogliose prestazioni per convincere il management a proseguire su questa linea o rivoluzionare il parco allenatori.