[W14] Green Bay Packers vs Chicago Bears

nflGreen Bay Packers – Chicago Bears 21-14

L’ennesimo atto di una delle rivalità più classiche della NFL si è consumato con una partita che i Packers, dopo aver dominato, hanno dovuto sudarsi, e che alla fine mantiene le due squadre nella stessa situazione di classifica che avevano prima: Green Bay rimane in piena corsa per una probabilissima wild card, Chicago rimane intruppata nel gruppo di quelle che dovranno vedere i playoffs da casa, meditando sui propri errori.
Gia, gli errori. I Bears ne hanno commessi parecchi anche contro i Packers. E, se a saltare agli occhi sono i due intercetti di Jay Cutler – che già prima della partita era leader NFL in questa non piacevole classifica – a pesare sono soprattutto le 13 penalità che sono costate 109 yards e che sono il sintomo chiaro di una squadra in cui troppe cose non hanno funzionato come dovrebbero. Intendiamoci, di sintomi ce ne sono anche altri: ad esempio il fatto che il running game contro Green Bay sia stato capace di raggranellare solo 59 yards (e 51 sono di Matt Forte) con una media di 3,5 yards a portata, o che la difesa – una volta baluardo impenetrabile – ne abbia concesse 146 agli avversari (e 137 sono di Ryan Grant). Tante cose che, unite agli errori, alle palle perse ed alle penalità, spiegano una stagione nata sull’onda dell’entusiasmo per l’arrivo di Jay Cutler e via via naufragata lentamente senza il verificarsi di un vero e proprio crollo.
Fin dall’inizio si è presagito che forse non era giornata. Alla prima azione d’attacco dei Packers Ryan Grant trova un buco sulla sinistra e si invola 62 yards per il touchdown del 7-0. Poco dopo Mason Crosby mette un calcio e appena iniziato il secondo quarto (con in mezzo il primo intercetto di Cutler) centra di nuovo i pali. Però, sotto 13-0, i Bears hanno una reazione; riescono a fermare l’attacco gialloverde e poco prima del riposo riescono ad accorciare le distanze con un passaggio da 19 yards di Cutler per Johnny Knox.
Il secondo tempo si apre con un doppio fumble di Aaron Rodgers ai limiti del comico, e Chicago ne approfitta per andare a segnare con un passaggio di Cutler per Aromashodu; da lì in poi, però, inizia la discesa. Green Bay lentamente prende il sopravvento e all’inizio dell’ultimo quarto Cutler si fa intercettare da Nick Collins un pallone diretto a Knox. La safety dei packers riporta l’intercetto fino alle 11 yards e da lì è semplice per Green Bay portare Ryan Grant in end zone. La successiva conversione da due punti fissa il punteggio sul 21-14, che sarà anche il finale visto che l’ultima occasione per i Packers – un field goal dalle 42 yards a 6 minuti dalla fine – viene mancata da Crosby.
La settima sconfitta in nove partite condanna quindi i Bears alla matematica eliminazione dai playoffs, ed ad iniziare in anticipo il tempo delle riflessioni sul 2010. La quinta vittoria di fila, invece, sospinge i Packers nella rincorsa ad una wild card che, come detto, a meno di cedimenti sembra a portata di mano.
Del resto è lo stesso stato di salute dei Packers che pare rassicurare sulla scarsa possibilità di un cedimento. Sarà l’entusiasmo per la striscia positiva, ma la squadra sta girando davvero bene. Aaron Rodgers sta scongiurando l’eventualità di un crollo nel finale come lo scorso anno; contro Chicago ha chiuso con 16/24, 180 yards e neanche un touchdown (mai successo quest’anno, e solo la terza volta che gli capita in carriera) ma, a parte l’episodio del doppio fumble, è apparso solido ed affidabile come sempre. Ryan Grant (per lui 97 yards e 2 TD in sole 10 portate) è in gran spolvero, ed oltre ai notoriamente affidabili wr a disposizione di Rodgers (Jennings, Driver e compagnia) ora c’è anche la certezza di unJermichael Finley (5 passaggi per 70 yards) che si sta consacrando uno dei migliori giovani tight end della NFL. E in difesa, d’altro canto, non passa inosservata la maturazione costante dei rookies BJ Raji e Clay Matthews. Insomma, non tutto è rose e fiori, visto che a comandare la division ci sono i Vikings guidati da un certo signore con la maglia numero 4, ma il saldo per il momento è in positivo. E chissà che non arrivino i playoffs, e magari l’occasione di rivincita contro un vecchio amico…
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Mauro Rizzotto

Più vecchio di quello che sembra, continua a sentirsi più giovane di quello che è. Fra una partita della sua Juve e una dei suoi Miami Dolphins sceglie la seconda. Fra una partita dei Dolphins e la famiglia... sceglie sempre la seconda. Vabbè, quasi sempre. Sennò il tempo per scrivere su Huddle dove lo trova?

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