[W13] San Francisco 49ers vs Seattle Seahawks

San Francisco 49ers – Seattle Seahawks= 17-20

La scorsa settimana contro i Rams, ai Seahawks erano bastate le corse del rookie Forsett per portare a casa la vittoria. Questa settimana, invece, si torna all’antico. Dopo un paio di partite senza lanci da touchdown è Matt Hasselbeck a piazzare un paio di touchdown pass che permettono ai Seahawks di battere ed appaiare in classifica i rivali divisionali dei San Francisco 49ers.
Molta amarezza in casa rosso/oro per alcune chiamate arbitrali poco chiare e per le molte occasioni perdute, ma c’e’ una statistica che più di tutte descrive la partita dei Niners: 1 su 13 nelle conversioni al terzo down. I Niners si sono trovati spesso a dover restituire palla agli avversari per l’incostanza del proprio attacco e per la scarsa incisività nel chiudere i down,ed alla fine hanno pagato proprio questa incapacità di chiudere le azioni.
Il duello tra Smith ed Hasselbeck è stato sostanzialmente pari, se si guardano i numeri: 27/45 per 310 yards e 2 touchdown per Smith, 25/34 per198 yards e2 TD per Hasselbeck. Smith ha guadagnatomolto terreno, ma ha anche avuto una percentuale di completi molto piu’ bassa, il che ha finitoper avvantaggiare i Seahawks, i quali hannooperato una sorta di ball control aerea che ha dato i suoi frutti.
Pesa forse sul risultato finale anche la nuova strategia offensiva dei Niners, che hanno praticamente rinunciato alle corse di Frank Gore (che nella partita di due mesi fa a San Francisco aveva corso oltre 200 yards contro Seattle) per giocare una spread offense che è sembrata molto fumo ma poco arrosto, tant’è vero che a fronte di un maggior guadagno di yards nei confronti di Seattle il risultato effettivo è stato alquanto scarso. A posteriori risulta poi incomprensibile l’allontanamento di Martz alla fine della scorsa stagione, motivato con la volontà di orientarsi di più su un attacco equilibrato e basato sulle corse di Gore, vedendo poi l’improvvisa svolta verso un sistema offensivo con cui l’ex Offensive Coordinator sarebbe andato a nozze.
Tornando alla partita, sembrava mettersi bene sin dall’inizio per i Niners, quando un fumble di Hasselbeck veniva recuperato dalla difesa di San Francisco sulle 20 avversarie. Poche azioni dopo, Smith si ritrovava con un terzo e goal dalla linea della una yard, ma lanciava un incompleto. Singletary decideva di andare per il touchdown, ma Smith mancava nuovamente il bersaglio restituendo palla ai Seahawks, che ringraziavano per lo scampato pericolo.
Nel drive successivo si ripeteva lo stesso scenario, stavolta sulle 33 offensive. Questa volta, però, Smith trovava Vernon Davis sul quarto ed una, ed il Tight End oltre a chiudere il down si involava verso il touchdown aprendo le marcature dell’incontro.
I Niners sembravano controllare la partita, ma Battle e Jones pensavano bene di rianimarla commettendo un sanguinosissimo fumble su una reverse su un punt return. Seattle recuperava palla ed andava a segnare il touchdown del pareggio con un passaggio di Hasselbeck per Branch.
I Seahawks passavano in vantaggio all’inizio del secondo quarto con un passaggio di Hasselbeck per Forsett, ma Smith trovava Morgan per 22 yards subito dopo, per il nuovo pareggio con cui si concludeva il primo tempo.
Nel terzo quarto le squadre non mettevano a segno punti, e si arrivava così al quarto periodo ancora in parità 14-14.
Succedeva tutto negli ultimi quattrominuti di partita. Babineaux raccoglieva un fumble di Gore e lo riportava fino alle 41 offensive, mal’attacco dei Seahawks non riusciva a chiudere il drive e doveva accontentarsi di un field goal di Olindo Mare. Una interferenza di Trufant faceva avanzare i Niners finoalle 22 avversarie,ma ancora una volta l’incapacità di chiudere il terzo down da parte di Smith forzava il calcio del pareggio da parte di Nedney. Con meno di tre minuti da giocare, i Seahawks tentavano il drive vincente,ma si dovevano arrendere a metà campo, e riconsegnavano la palla ai Niners con 51 secondi sul cronometro. A questo punto San Francisco si sucidava con tre incompleti consecutivi che,oltre ad obbligarli al punt, lasciavano ai Seahawks ancora 21 secondi da giocare.
Hasselbeck faceva una magia delle sue e trovavaButler sulprofondo. Il ricevitore dei Seahawks usciva dal campo sulle 15 offensive fermando il tempo e portandoi suoi in raggio di comodissimo field goal. Jones correva in mezzo per centrare la palla sul campo per il successivo calcio di Olindo Mare. Mare piazzava tra i pali il pallone del 20:17 a tempo praticamente scaduto, regalando cosi’ la vittoria a Seattle.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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