Quattordicesima settimana NCAA, ‘bama prima!

ncaa Siamo arrivati finalmente alla settimana decisiva per i destini di postseason del college football, ovvero i famosi Bowls.
Come vi avevamo anticipato settimana scorsa, il programma di questa quattordicesima settimana era assolutamente di primo ordine, e dobbiamo dire che lo spettacolo a cui abbiamo assistito è stato forse addirittura superiore alle attese.
Iniziamo quindi la nostra analisi con le partite relative alle conference per cosi dire minori, ovvero quelle conference che non hanno per le loro squadre uno slot garantito ai bowls maggiori, ma che spesso, ed in particolare quest’anno, sfornano delle ottime compagini che entrano di diritto nei ranking nazionali.
Prima partita che merita le nostre attenzioni è quindi la finale della conference USA, dove Central Michigan chiude la stagione con un record di 10-2, battendo gli Ohio Bobcats per 20-10 in una partita che non ha avuto vita lunga, già dopo il primo tempo i Chippewas erano in vantaggio per 17-7 ed hanno avuto gioco facile a contenere gli avversari nei restanti due quarti di gioco, portandosi a casa il titolo di conference ed un posto al GMAC Bowl.
Seconda partita da citare, l’ultima fatica dei Broncos di Boise State, impegnati contro gli Aggies di New Mexico State, favori dei pronostici tutti per Boise State che fatica solo nel primo quarto, poi, la netta differenza dei valori in campo viene fuori ed il punteggio finale di 42-7 ne è la riprova.
Con questa vittoria Boise chiude la seconda stagione consecutiva senza sconfitte e, resta in attesa di eventuali inviti ai bowl maggiori visto che l’unico posto di diritto che spetta ad una squadra non appartenenti alle conference maggiori, era gia’ appannaggio degli Horned Frogs di TCU, al termine della giornata e quindi del nostro articolo, sapremo il destino dei Broncos.
Prima di passare alle partite maggiori, permetteteci una piccola citazione per un incontro sulla carta irrilevante, quella tra Fresno State ed Illinois  53-52 in un continuo capovolgimento di fronti e ribaltamenti di leadership, una partita che entra di diritto tra le migliori della stagione.
E veniamo ora al dunque, andando in ordine cronologico, occupiamoci in primis della finale “de facto” della Pac 10 giocata in anticipo giovedì sera: Oregon vs  Oregon State, altrimenti nota come “The Civil War”, visto che si tratta di una classica rivalry game.
Inutile dire che le aspettative sono state mantenute in pieno, Beavers in vantaggio subito con un TD di Rodgers e Ducks che pareggiano con una identica 1 yard rush, seguono un FG per Oregon State ed un vero e proprio big play di Masoli che completa per 73 yards direttamente in end zone per il 14-10 con cui si chiude il primo quarto.
Si ha quindi l’impressione che i Duck abbiano gia’ in controllo la partita ed invece ad inizio del terzo quarto, i Beavers sono in vantaggio per 30-21, ma Oregon non si arrende, e ripete l’ennesima grande partita in stagione, riuscendo a portarsi in vantaggio per 33-34 con una impressionante corsa di James, per 52 yards.
Il FG finale di Flynt chiude il punteggio sul 37-33 per gli Oregon Ducks che staccano il bligletto per il Rose Bowl del 1 gennaio dove gli attendono gli Ohio State Buckeyes.
Nel super saturday dedicato allew finali di Conference, l’inizio spetta alla Big East che in realtà gioca l’ultima partita di regular season tra Pittsburgh e gli imbattutti Cincinnati Bearcats, ma, come per la Pac 10, si tratta di una vera e propria finale di fatto, chi vince, si aggiudica conference e un invito ad un BCS Bowl.
Si è forse trattato della partita migliore dell’anno, giocata sotto una leggera nevicata sul campo dei Pittsburgh Steelers, con i favoriti Bearcats subto sotto nel punteggio  per 7-0, recuperati sul drive  a seguire per un 7-7 e poi è stato un divario continuo, una netta predominanza dei Panthers fino ad arrivare ad un impressionante 31-10 sul quale la maggior parte delle persone presenti già assaporava il clamoroso upset.
Invece, sul successivo kickoff l’andamento della partita ha iniziato a cambiare, un bellissimo KO return riportato direttamente in TD per 99 yards ed un cambio netto all’inerzia della partita.
I Bearcats si avvicinanbo portandosi sul 31-24, ma, sul successivo drive l’attacco di Pittsburgh torna a ruggire dopo un’apatia durata fin troppo a lungo, portano la palla nella end zone avversaria per il 38-24.
Ma ovviamente Cincinnati non si arrende e torna subito a segnare un TD, ma col primo colpo di scena, sulla trasformazione, colpiscono clamorosamente un palo, restando cosi sul 38-30.
Con questo divario, i Bearcats sno constretti ad andare alla trasformazione da due punti dopo il loro TD sul successivo drive e riescono a trasformarlo portandosi sul 38-38.
Ma i Panthers non si arrendono assolutamente, e riescono a riportarsi in vantaggio, ma incredibile secondo colpo di scena, sulla trasformazione, l’holder manca la presa e il tentativo goffo dit trasformare a quel punto da due, non va in porto, lasciando ai Bearcats la possibilita del colpo finale.
Infatti sotto nel punteggio per 38-44, hanno la possibilita’ di vincere la partita senza andare ai supplementari, e non se la fanno scappare, prima un buon ritorno sul kickoff e poi un ottimo drive li portano nella red zone avversaria per il 45-44 finale che manda negli archivi una stupenda partita e permette a Cincinnati di mantenere l’imbattibilita’ stagionale, aggiudicarsi il titolo della Big East ed un invito al BCS Bowl.
Dopo una partita cosi, risulta difficile riprendere la concentrazione, ma bisogna assolutamente farlo, perche’ e’ in arrivo la partita piu’ attesa dell’anno, finale della SEC tra Florida ed Alabama, entrambe imbattute, per quella che, per il secondo anno di fila, rappresenta una vera e propria semifinale nazionale.
La partita non ha mantenuto le aspettative, i favoriti Florida Gators, vengono sconfitti dai Crimson Tide per 32-13, la partita non ha avuto vera storia, Tebow e’ stato ben neutralizzato, soprattutto nella seconda parte dell’incontro, dominata da Mark Ingram, un RB di cui credo sentiremo parlare a lungo anche in futuro anche in NFL.
Con questa vittoria, Alabama va a giocarsi il titolo nazionale nella finale del 7 gennaio a Pasadena, mentre i Gators daranno il loro saluto alla stagione ed al loro idolo Tim Tebow, nel Sugar Bowl del 1 Gennaio.
Nella serata, due altri finali, per la ACC e per la Big 12.
Iniziamo dalla prima che, purtroppo per lei, ha avuto ben poca visibilita’, vuoi per il ranking basso della due squadre, vuoi per quello che intanto stava succedendo in Texas…
Comunque sia, erano di fronte Georgia Tech e Clemson che hanno dato vita anche loro ad una buona partita, nella quale pero’ le Yellow Jackets di Georgia Tech non hanno mai ceduto la leadership, conquistata fin dall’inizio e nonostante i tentativi di Clemson di rientrare in parttia, non e’ stato sufficiente per ribaltare partita e pronostico, e quindi Georgia Tech si aggiudica il titolo della ACC dopo solo due stagioni in rebuilding mode e si aggiudica anche l’invito automatico all’Orange Bowl.
Chiudiamo l’analisi su queste partite con lo showdown finale della Big 12, Texas Longohorns contro Nebraska Cornhuskers, con i primi decisamente favoriti, ma la storia ci insegna che spesso e volentieri la finale della Big 12 ci presenta dei clamorosi upset e proprio i Cornhuskers ne furono vittima, contro i Longhorns qualche anno fa, ed avendo il dente avvelenato, ci si aspettava una partita tutt’altro che scontata.
Ed infatti alla prova dei fatti si e’ trattata di una parttia da cardiopalma, non abbiamo visto gli enormi colpi di scena delle partite precedenti, ma il finale e’ stato degno di un film di Hitchcock.
Sul punteggio di 12-10 per Nebraska, la palla era in possesso dei Longhorns, con il loro QB Colt McCoy che vistosi sotto pressione e’ costretto a lanciare la palla fuori dal campo, con il cronometro che scorre e raggiunge lo zero,.
Scene di tripudio in campo, Cornhuskers in festa per l’incredibile upset, e board del BCS in crisi perche’ il sistema BCS andrebbe incontro a clamorose critiche in caso di un simile upset, ma incredibilmente le persone piu’ calme sul campo, sono proprio McCoy ed l’allenatore dei Longhorns, infatti il regolamento da ancora un secondo a disposizione per Texas perche’ il pallone aveva toccato le tribune quando il tempo non era ancora arrivato a zero, conciliabolo della crew arbitrale, intervento dell’intant replay e restituzione dell’ultimo secondo a disposizione.
Con calma olimpica, scende quindi in campo lo special team di Texas per un FG da 46 yard che viene calciato in mezzo ai pali per la disperazione di Nebraska e dei suoi tifosi e la clamorosa esplosione di gioia dei Longhorns che all’ultimissimo secondo staccano il bligletto per la finale nazionale di Pasadena, laciando a bocca asciutta i poveri Cornhuskers.

Al termine della regular season abbiamo quindi il seguente ranking finale per il BCS:

   1. Alabama
   2. Texas
   3. Cincinnati
   4. TCU
   5. Florida
   6. Boise St.
   7. Oregon
   8. Ohio St.
   9. Georgia Tech
  10. Iowa

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La sconfitta costa a Florida la retrocessione al quinto posto, restando davanti a Boise State pur essendo quest’ultima imbattuta come le prime 4, per via delle netta differenza nella qualita’ degli avversari incontrati, ed a seguito di questo ranking sono stati comunicati i 5 bowls maggiori che si disputeranno da Capodanno in poi, vediamo quindi quali saranno:

Rose Bowl    Ohio State (10-2) vs. Oregon (10-2)
Sugar Bowl   Cincinnati (12-0) vs. Florida (12-1)
Fiesta Bowl    Boise State (13-0) vs. TCU (12-0)
Orange Bowl    Georgia Tech (11-2) vs. Iowa (10-2)
BCS National Championship Game    Alabama (13-0) vs. Texas (13-0)

Alcune assegnazioni sono automatiche come previsto dalle regole del BCS, la vera e propria sorpresa e’ stato il Fiesta Bowl, ci si aspettava che sia TCU che Boise venissero invitate, la prima per diritto acquistito dal ranking, la seconda come “at-large team”, ma nessuno si aspettava che venissero assegnate una contro l’altra, prendendole letteralmente in giro.
Infatti queste squadre di conference minori, dovrebbero essere sempre accoppiate contro squadre maggiori visto che una delle basi delle critiche al BCS system e’ proprio quello di privilegiare 6 conference rispetto ad altre, quindi sarebbe quanto mai opportuno dare a quelle poche squadre che riescono ad arrivare al BCS, la possibilita’ di incontrare squadre piu’ blasonate, ma pare che il BCS abbia voluto proteggere se stesso accoppiando le due squadre rivelazione una contro l’altra, dando vista alla rivincita del Poinsettia Bowl dell’anno scorso, e mantenendo cosi inalterato il potere della altre squadre.
Non rivedremo quindi i clamorosi upset del 2007 (Boise State contro Oklahoma al Fiesta) e del 2009, con Utah che batte Alabama al Sugar, pero’ restiamo convinti che questa mossa del BCS sia un grave errore.
Per quanto riguarda un’analisi piu’ approfondita del BCS bowl e degli altri incontri di postseason vi rimandiamo ad un articolo successivo, ma se siete in crisi di astinenza, non preoccupatevi, sabato abbiamo ancora una partita: una classicissima rivalita, ovvero Army vs Navy, e la partita oltre alla classica sfida contro una rivale che fa sempre piacere vincere, ha in palio un posto ad un Bowl, se Army riuscisse a vincere, passerebbe ad un record stagionale di 6-6 soffiando ad UCLA il posto all’Eagle Bank Bowl.

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Gabriele Garoldi

Appassionato di Sport USA, baseball e football in particolare, fin dai lontani anni '80, con tifo sfegatato per i nativi americani.

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