[W01] Buffalo Bills vs New England Patriots

nflBuffalo Bills – New England Patriots  24-25

Al Gillette Stadium è finalmente tornato il football dopo un’estate di amichevoli ed altri incontri calcistici. Ed è finalmente tornato anche Tom Brady.
I riflettori sono tutti su di lui, alla prima partita di stagione regolare dopo l’infortunio grave al ginocchio e le successive complicazioni del post operatorio.
Verrà ripagata la fiducia che il management dei Patriots ha in lui, dopo che, dato per certo il suo ritorno alla grande, è stata smantellata la difesa e lasciato andare il backup Matt Cassel?
Le divise anni ’60 sono ridicole, ma non è questo il motivo per cui la partita parte su binari noiosi. Brady ha poco tempo per lanciare, e preferisce il passaggio corto a guadagni ingenti. Ma esegue male.
I suoi passagi per Kevin Faulk e Wes Welker nel primo quarto sono lenti, lontani dal corpo dei receiver, prevedibili. I movimenti che detta, soprattutto a Welker ma anche a Randy Moss, sono compresi all’istante dagli attenti difensori avversari.
Ne esce un primo parziale disastroso per i Pats, che subiscono un sack, sbagliano un field goal con Stephen Gostkowski, concedono i primi 7 punti della serata e sono costretti a cavalcare Laurence Maroney, palesemente in grande forma, per avere dei guadagni.
Intanto, Buffalo fa come meglio non potrebbe: il rookie Shawn Nelson riceve e porta in End Zone il primo TD della serata magica di Trent Edwards (15/25, 212, 2/0, 114.1) dopo un drive convincente. I due Aaron (Maybin e Schobel) sono in palese vantaggio con i tackle avversari, sfiorano il numero 12 più volte e Schobel riuscirà a tirarlo giù ed anche ad intercettarlo, nella giocata che dà il secondo TD ai suoi.
Mentre Terrell Owens fa il “normale” in mezzo al campo e non incide, l’attacco dei Bills trova il giusto ritmo grazie alla precisione del suo QB nella no-huddle offense tanto proclamata in Preseason che dà buoni frutti sin da subito. Con il ritorno di Marshwan Lynch, sospeso, vedremo se le cose cambieranno, ma come tutte le stagioni che iniziano sotto la guida di Dick Jauron, la squadra sembra dotata di una precisa identità.
I risultati però non stanno arrivando, e non arriveranno nemmeno in questo primo Monday Night, e Jauron continuerà a rischiare il posto ogni domenica.
Infatti, qualunque sia il trend della partita e qualsiasi sia la condizione del fenomeno di New England, nell’ultimo quarto se si è in vantaggio contro i Pats l’ultima cosa da fare è lasciar loro la palla in mano.
Brady si siede nella shotgun, e sul 24 a 13 a 5 minuti dal termine, conduce un primo bel drive sino all’area di meta avversaria, coprendo 81 yarde con la classica naturalezza. A ritornare il susseguente calcio d’inizio è Leodis McKelvin di Buffalo, che però darà la luce ad un fumble che rimette il QB avversario in condizioni di nuocere sulle 31 opposte. Troppo facile per lui! 25 a 24 dopo il secondo touchdown dell’eroe di turno Ben Watson, prima W nell’area di Boston, bel sospiro di sollievo per Bill Belichik le cui espressioni facciali durante la partita hanno variato dallo scuro al contrariato.
Gli diamo ragione. New England soffre tremendamente ed anche se la difesa giovane fa meglio della O-line avversaria, la prima a far partire tre esordienti in week 1 nella storia della lega, molti interrogativi sul rendimento effettivo della squadra rimangono. Se Brady riacquisterà il tocco che gli è stato donato da madre natura le cose si faranno più semplici, ma nel panorama AFC potrebbe non bastare per avere una stagione pienamente appagante.
Ci sarà da lottare, quindi, per una franchigia e per l’altra. Buffalo è passata da vittima sacrificale del grande ritorno di un mito ad avere praticamente vinto lo scontro a 2 minuti dalla fine. La secondaria, velocissima ma con carenze gigantesche in copertura, va migliorata, Lynch manca e gli errori sono ancora palesi, ma con un Edwards così affidabile (il meglio tra i quarterback della prima settimana) è possibile mantenere questo rendimento.
Settimana prossima i Patriots fan visita ai Jets e i Bills ospitano i Bucs. Due impegni facili per capire se lo spettacolo osservato ieri sera sia frutto del caso o se veramente le due squadre possono battagliare per la leadership divisionale

Pubblicità
Merchandising Merchandising

Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.