[Wild Card] Atlanta Falcons vs Arizona Cardinals

nflAtlanta Falcons – Arizona Cardinals 24-30

Le wild card della stagione 2008 si aprono con la partita forse più scontata del lotto. Pochi sono, infatti, coloro che danno qualche credito agli Arizona Cardinals, considerati una vittima sacrificale dei sorprendenti Atlanta Falcons del rookie dell’anno Matt Ryan.

Secondo il generale consenso, i Cardinals hanno beneficiato della pochezza della NFC West per approdare ai playoff dove verranno spazzati via dalle squadre più quotate come ad esempio Atlanta, che ha lottato fino alla fine con Carolina per la supremazia della Division.
Arizona, alla prima partita casalinga di playoff dopo 60 anni, sembrava inizialmente confermare le premesse della vigilia, pasticciando fin da subito il ritorno di kickoff e finendo il primo drive con un three-and-out causato dal massiccio blitz della difesa di Atlanta che metteva non poco in difficoltà Kurt Warner.
Atlanta però non solo non sfruttava l’effetto volano dell’inizio arrembante, ma subiva il primo degli errori “da rookie” di Matt Ryan, che lanciava un passaggio incomprensibile nelle mani di Ralph Brown, che ringraziava e restituiva palla ai Cardinals.
arizonaVista l’aggressiva difesa messa giù dai Falcons, Arizona opta per andare con Edgerrin James per allentare un po’ la pass rush, ed al terzo tentativo James e Warner eseguono una flea flicker perfetta che manda in touchdown Larry Fitzgerald per il vantaggio iniziale dei Cardinals.
Sono i Cardinals, adesso, a mettere in campo una difesa aggressiva al limite dell’offside, sempre cercando l’anticipo sullo snap e spesso trovandolo. Turner non riesce a correre, Ryan non ha tregua e lancia sempre sotto pressione con il risultato di completare poco e male.
I Cardinals sfruttano benissimo l’inerzia della partita più che altro vincendo la battaglia della posizione di campo e costringendo Ryan ad inventarsi sempre nuove soluzioni per avanzare l’ovale, cosa che gli riesce raramente. E’ la difesa dei Cardinals a sorreggere la squadra,mentre l’attacco svolge il suo compitino e nulla più. A metà secondo quarto arrivano i primi punti dei Falcons, con un field goal di Elam, ma l’impressione è che nonostante la sostanziale parità, i Cardinals siano ad un passo dal prendere il largo.
Nel drive successivo Warner scioglie di nuovo le briglie ai suoi cavalli di razza, e manda in touchdown Boldin con una bomba sideline da 70 yards che punisce cinicamente una copertura sbagliata da Lawyer Milloy.
Atlanta si rende conto che deve restare assolutamente in partita, perchè se Warner comincia a far volare i palloni per aria come suo solito, sarà difficile uscire indenni da Phoenix. La reazione al TD pass su Boldin non si fa dunque attendere, anche se Ryan fatica molto a portare i Falcons dentro la red zone, dove poi con uno scramble arriva fino alle due yards. Sfruttando uno dei pochi errori della difesa di Arizona, turner finta un buco interno e poi va a segnare oltre il tackle il touchdown del 14-10. Sembra che i Falcons siano tornati in carreggiata, anche perchè Warner lancia subito dopo un costosissimo intercetto che permette ad Atlanta di segnare ancora poco dopo grazie ad un lancio di Ryan per Pelle. 17-14 per i Falcons all’intervallo, e la sensazione che per i Cardinals la favola sia finita.
Atlanta ha fatto degli eccellenti aggiustamenti nel secondo quarto, andando spesso con una no huddle offense per prendere il tempo alla aggressiva difesa dei Cardinals ed aggiustando gli schemi di protezione dai blitz con un grandissimo lavoro di Norwood. Arizona invece sembra andare a corrente alternata. Da’l’impressione di poter condurre la partita, ma un secondo dopo regala la palla agli avversari con disarmante facilità. Ottima la risposta ai blitz iniziali dei Falcons con la scelta di correre più del solito, ma inspiegabilmente nella seconda parte del secondo quarto il playcalling è tornato il solito pass-happy di sempre, divenendo quindi anche più facilmente prevedibile.
Rientrati sul terreno di gioco, però, i Cardinals mostrano subito di non starci, e la difesa compie l’ennesimo big play. Grande penetrazione della difesa di Arizona che manda per aria l’hand-off di Ryan per Turner. La palla finisce giusto nelle mani di Antrell Rolle che la ritorna in touchdown. 21-17 per i Cardinals ed inerzia che si sposta pesantemente in favore dei padroni di casa.
Arizona ha la possibilità di allungare ancora, ma Rackers sbaglia un field goal dalle 51 (ricordiamo che il tetto dello stadio è chiuso, per cui non ci sono problemi di vento e simili).
I Falcons sono però allo sbando. Nulla riesce più, ed i Cardinals allungano con un TD di Hightower al termine di un drive magnificamente condotto da un Kurt Warner nuovamente al limite della perfezione.
Il 28-17 è una mazzata troppo grossa per i Falcons, e Ryan lancia il suo terzo intercetto di giornata, nuovamente senza la minima pressione e mancando il ricevitore inteso di diverse yards.
Nel quarto periodo arriva ancora la safety di Antonio Smith, che placca Ryan in end zone.
I Falcons fanno un ultimo tentativo, mandando in TD White a quattro minuti dalla fine e cercando di fermare il successivo attacco dei Cardinals. Arizona ci mette del suo per aiutare i Cardinals con un playcalling che definire incomprensibile e’ dir poco, ma è ancora Warner a cavare le castagne dal fuoco convertendo un terzo e sedici trovando Spach completamente solo nel mezzo e conquistando il primo down che permette ai Cardinals di inginocchiarsi e far trascorrere il tempo residuo.
I Cardinals avanzano quindi ai divisional playoff contro quasi tutte le previsioni e diventano a tutti gli effetti la mina vagante della NFC, sebbene ci sia ancora molto da mettere a posto per diventare una Superbowl Contender con qualche credibilità.
Grossa delusione in casa Falcons, invece. Sebbene la stagione sia altamente positiva, vista la totale inversione di rotta rispetto allo scorso anno, l’eliminazione al primo turno della post season lascia molto amaro in bocca perchè, per quanto visto sul campo, i Falcons potevano benissimo giocarsi meglio questa chance.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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