[Divisional] Arizona Cardinals vs Carolina Panthers

nflArizona Cardinals – Carolina Panthers 33-13

Il sogno dei Cardinals continua, e dopo aver avuto la meglio incasa sui più quotati Atlanta Falcons, sbancano anche il Bank of America Stadium con un 33-13 che non ammette repliche e manda Arizona a giocarsi il titolo NFC tra le mura amiche contro i Philadelphia Eagles.

Considerata dai più come la dodicesima incomoda nella griglia dei playoff 2008, Arizona ha invece zittito tutti i critici superando due turni e due signore squadre con delle prestazioni assolutamente convincenti sia in attacco (ma fin qui nulla di anormale, vista la stagione stellare di Warner, Boldin e Fitzgerald) sia, e soprattutto, in difesa, il vero punto cardine della vittoria dei Cardinals questa settimana.
fitzgeraldI Panthers hanno iniziato bene, andando a segno in pochi giochi con Jonathan Stewart e dando l’impressione di poter condurre agevolmente la partita, soprattutto perchè nel drive successivo i Cardinals pasticciano molto e vanno subito al punt.
Carolina, però, ha già sparato tutte le sue cartucce, mentre Arizona fa tesoro del primo disastroso drive per aggiustare la difesa: non più otto uomini nel box e tre in copertura, cosa che permette all’eccellente schema di bloccaggio della linea di Carolina di comportarsi come una vera e propria diga per spostare tutto il box da una parte o dall’altra, ma una disposizione leggermente più aperta, dove lo svantaggio di avere un passo in più da fare per andare al placcaggio viene ampiamente ammortizzato dalla possibilità di avere molto più margine di intervento sull’azione.
Le corse dei Panthers vengono quindi sistematicamente fermate sulla linea o per guadagni minimi, mentre in occasione dei passaggi Delhomme stenta a trovare ricevitori liberi, pur non avendo una grandissima pressione addosso.
Pur in assenza di Anquain Boldin, infortunato, Warner sfrutta l’altezza di Fitzgerald lanciandogli una marea di lobbini su cui il ricevitore deve solo saltare e riceverli, ma soprattutto completa una serie impressionante di passaggi su una letalissima traccia esterna che libera costantemente il ricevitore dieci-quindici yards oltre la linea di scrimmage perfettamente a metà tra l’uomo di copertura basso e quello alto.
Aggiungiamoci un combo James-Hightower in splendida forma che tiene la difesa sul chi vive obbligandola a non giocare solo sui passaggi, ed ecco che l’attacco dei Cardinals non trova soverchie difficoltà a muovere la palla con costanza.
Con l’avanzare della partita sale prepotentemente in cattedra la secondaria difensiva di Arizona, che vince a mani basse il titolo di MVP della partita nell’interezza del suo reparto.
Lo squillo di tromba che annuncia la carica della cavalleria lo dà il defensive lineman Antonio Smith, che tira una mazzata tremenda al braccio di Delhomme per fargli perdere il pallone, poi recuperato dalla difesa. Pochi giochi dopo James entra in end zone per il 14-7 che porta l’inerzia dell’incontro tutta verso i Cardinals.
Da lì in avanti è un incubo vero e proprio per Delhomme. Ogni pallone lanciato in avanti rischia di essere preda delle grinfie dei defensive backs avversari, che alla fine ne porteranno a casa ben cinque, rilassandosi solo verso fine partita permettendo ai Panthers di mettere a segno sei punti inutili.
Dominique Rodgers-Cromartie impazza per tutta la secondaria, materializzandosi davanti ai ricevitori nel momento in cui arriva la palla e mettendo a segno il primo dei cinque intercetti su Delhomme. Rolle lo imita, andando in costante raddoppio sul ricevitore inteso con un automatismo che farebbe pensare ad una connessione diretta con il cervello del quarterback. Gli altri tre intercetti sono da ascrivere a Hood, Hayes e Brown, ma è in generale tutto il pacchetto difensivo di Arizona a fare un lavoro egregio, raddoppiando costantemente Steve Smith togliendolo dal playbook dei Panthers, mentre linea e linebacker facevano il loro neutralizzando la temutissima coppia Williams/Stewart.
I Panthers guarderanno la finale di conference in TV, quindi, dopo che si saranno risvegliati dall’incubo in cui li ha sprofondati Arizona. Carolina ha preparato la partita in maniera terribile, non prevedendo un piano B per ovviare ad un probabile raddoppio su Steve Smith e restando senza plausibili risposte in attacco.
I Cardinals, invece, pur considerando che il traguardo del Championship è comunque un risultato altamente positivo, si trovano ad un passo dalla storia, e Warner ha nuovamente la possibilità di guidare una squadra ad una delle imprese più improbabili e memorabili della storia di questo splendido sport.

Pubblicità
Merchandising Merchandising

Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.