[Week 13] Recap 5 partite

nflEcco il recap con cinque partite giocate nella tredicesima giornata della National Football League:

Indianapolis Colts – Cleveland Browns 10 – 6
Baltimore Ravens – Cincinnati Bengals 34 – 3
Denver Broncos – New York Jets 34 – 17
Atlanta Falcons – San Diego Chargers 22 – 16
Jacksonville Jaguars – Houston Texans 17 – 30

 

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Indianapolis Colts – Cleveland Browns 10 – 6
Baltimore Ravens – Cincinnati Bengals 34 – 3

I Colts ed i Ravens, le prime due indiziate per le Wild Card della AFC affrontavano le due franchige della North Division meno prestigiose. I matchup sembravano scontati, ma come vedremo nella nostra cronaca parallela, a tratti le cose sono sembrate difficili per le due favorite.
Indianapolis inizia subito col botto: sul primo possesso Joseph Addai commette il secondo fumble della stagione, consegnando la palla tra le mani della difesa di casa. Gli va bene che i Browns in attacco hanno drive molto lunghi ma che non vengono mai convertiti una volta in Red Zone. Il primo tempo si chiuderà sul 6 a 3 per i Browns, perchè anche i drive di Indianapolis sono infiniti, hanno poca verticalità anche grazie alla prova incredibile di Brandon McDonald ed alla pressione di Shaun Rogers. A metà primo quarto infatti Peyton Manning aveva trovato Reggie Wayne in End Zone perfettamente, prima che McDonald vanificasse la segnatura.
Dall’altra parte dell’Ohio, invece, i Ravens avevano messo la freccia da tempo, senza però essere troppo incisivi. All’intervallo infatti il risultato è 13 a 3 per gli ospiti, che trovano un TD ma rimangono a contatto con gli avversari, per laverità in grossa difficoltà offensiva.
Il gap diverrà incolmabile solo nel terzo quarto, vero e proprio show di Mark Clayton, che dapprima lancia in un trick play per Derrick Mason in TD e poi si inventa una ricezione ad una mano spettacolare per aumentare i numeri di Joe Flacco di un TD e di 70 yarde. Clayton sigilla la vittoria di Baltimore, che va sul 8 – 4.
Tornando nella città di LeBron, che invoca a gran voce la sostituzione di Romeo Crennel con Bill Cowher, ritroviamo Manning che inizia il secondo tempo con un intercetto. Ci stiamo abituando a non vederlo più come il QB perfetto che è sempre stato in questo 2008 per lui sfortunato, ma in realtà questo è l’unico errore della sua domenica. Ciononostante, i Colts marciano ben poco, Vinatieri sbaglia il Field Goal del pareggio sul 6 a 6 e si entra così nell’ultimo parziale con Indianapolis sotto nel punteggio e nella corsa alla Wild Card menzionato ad inizio cronaca. Per rientrare in gioco è necessario che il salto di qualità sia fatto dalla difesa: Dwight Freeney blocca il braccio di Derek Anderson, e il fumble che ne consegue è ricoperto e portato in meta da Robert Mathis. IL 10 a 6 sarà il risultato finale, perchè Ken Dorsey, entrato al posto dell’infortunato Anderson, spara l’intercetto che vuol dire 8 – 4 anche per la squadra di Tony Dungy, che tira un bel sospiro di sollievo e raggiunge i Ravens nel duo di squadre che comanda la classifica della Wild Crad della American Football Conference.

Denver Broncos – New York Jets 34 – 17

In una giornata per vari tratti sorprendente, giocata bene dalle “piccole” e talvolta malissimo dalle “grandi”, non stupisca più di tanto questa bellissima vittoria dei Broncos contro gli arrembanti Jets.
La pioggia sulla Meadowlands è incessante, fastidiosa, mortifera per il gioco aereo. Può benissimo succedere che un quarterback più fisico che preciso sovrasti uno dei migliori giocatori di sempre uscendo dalla tasca, lanciando missili ed affidandosi ai suoi ricevitori.
Brett Favre, per l’appunto, vede le sue traiettorie sporcate dagli eventi atmosferici, si fa intercettare una prima volta nel secondo parziale. E’ proprio quello il momento in cui la partita gira. New York ha passaggi a vuoto in attacco, ed in difesa patisce un’euforia di Denver basata sulla prestazione di Jay Cutler e Peyton Hillis, ex FB di Arkansas, l’ennesimo giocatore sottovalutato al draft e reso campione per una notte dal sistema di Shanahan.
Si arriva all’intervallo sul 27 a 14, risultato che pare già assegnato per dei Broncos galvanizzati.
La doccia fredda arriva con l’intercetto di Dwight Lowery, che nega un’altra segnatura a Denver. E’ il momento di scatenare la no-Huddle offense, per Eric Mangini. Scelta quanto mai avventata: Favre colpisce pochi bersagli, ed in tutto il secondo tempo saranno solo tre i punti della squadra di casa.
La tattica del coach dei Jets è sembrata troppa dettata dal nervosismo di una partita giocata male sin dalla prima frazione, in cui le cose stavano andando non bene. Ridimensionati? Non necessariamente, data la natura di una partita abbastanza episodica. Denver invece, data la sconfitta dei sempre più deludenti Chargers, spicca il volo verso il titolo divisionale, anche se abbiamo imparato a non fidarci mai della franchigia del Colorado.

Atlanta Falcons – San Diego Chargers 22 – 16

Due squadre agli opposti della lega, ma che si sono scambiate i ruoli profetizzati per loro in preseason. Michael Turner torna nella Claifornia che l’ha visto diventare un grande runningback alle spalle del più grande e che l’ha lasciato andare in quel della Georgia.
E sarà l’ennesima prestazione monster del giocatore col 33. Sì, perchè quest’anno, con la difesa disastrosa sui passaggi dei Chargers (chi l’ha vista dal vivo vi confida che non si può guardare) basta stabilire 2 o 3 tracce efficaci per avere spazio anche col ground game. Ma le 120 yarde su corsa non spiegano a sufficenza l’affermazione dei Falcons, in odore di un’insperata Postseason.
I Falcons regalano, nel primo quarto, una palla nella propria metà campo ai Chargers, permettendo il TD di Ladainian Tomlinson. Ma San Diego è legata agli errori avversari, cosa incredibile per una squadra che quest’anno puntava ad un SuperBowl che molto probabilmente vedrà da casa, alla televisione.
Avanti per 15 a 7 all’intervallo, Atlanta non perde troppo la testa, mette a segno il secondo TD su passaggio della giornata con un Matt Ryan che maschera benissimo il suo essere rookie e che completa 17 passaggi su 23 per 207 yard.
E’ uno dei chiodi nella bara dei Chargers, che si vedranno bloccare il Field Goal della speranza ad inizio ultimo quarto, quando ancora gli ospiti vedono bene di regalar loro la terza palla del match. Un agrande squadra questa partita la vinceva, visti i favori degli avversari.
Ed invece San Diego soccombe, guarda alla propria schedule e a quella di Denver ma non spera troppo nei Playoff. Turner ed i Falcons invece sembrano la classica squadra sorprendente, che vive di forti emozioni e motivazione, che crede in Ryan e proverà a qualificarsi, e poco importa che la loro schedule di fine campionato sia quasi impossibile.

Jacksonville Jaguars – Houston Texans 17 – 30

I Jaguars hanno giocato male tutto l’anno. 28esimo attacco sulle corse, quando invece dovevano essere nelle prime 5 almeno, errori a profusione, molti fumble e quindi molti turnover, per non nominare i guai di infortuni avuti che hanno bucato la tasca con continuità. Josh Scobee, poi, realizza con il 77%, numero basso per una squadra che ha bisogno incondizionato di un grande kicker per rimanere a galla nelle partite.
Nel Monday Night della tredicesima settimana Jax scende a Houston, dove i Texans aspettano il primo MNF della loro corta e disgraziata storia. Domineranno, e l’eroe di serata sarà il rookie da West Virgina Steve Slaton. 130 yard su corsa e 52 su passaggio per uno dei tanti terribili esordienti del panorama NFL.
Il complemento in più di un attacco guidato da Sage Rosenfels, QB che ha tolto il posto al rientrante Matt Schaub, è Andre Johnson, receiver primo nella lega per ricezioni e yard, vero e propria stella della squadra.
La partita scivola via veloce sulle big plays dell’attacco texano, che chiude la contesa col 23 a 3 di Slaton dopo uno dei tre turnover dell’attacco della Florida.
La pass rush del team di Gary Kubiak fa un buon lavoro, e la rimonta è allora impossibile per i giaguari, nonostante i due TD finali. Ennesima dimostrazione di carattere dei Jags, come ripetiamo ormai di settimana in settimana, am stagione da dimenticare in fretta per quella che è da diversi anni una grande realtà NFL.
Houston ha dalla sua, forse per la prima volta nella sua storia, un certo entusiasmo. Non basterà ad andare avanti con le partite dopo la week 17, ma il futuro non sembra cupo come è sembrato sempre nelle scorse stagioni.

 

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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