[Week 13] New Orleans Saints vs Tampa Bay Buccaneers

nflNew Orleans Saints – Tampa Bay Buccaneers 2023


Mettersi nelle condizioni di dove dipendere da uno scontro divisionale non è mai una bella cosa. Se poi ti devi giocare la partita a casa della prima in classifica ed ancora imbattuta in casa, ecco che i problemi aumentano.
E a quel punto, puoi anche avere l’attacco più brillante della lega, magari recuperare per l’occasione il tuo giocatore più carismatico o avere un quarterback lanciato verso il mitico record di Dan Marino per le yards passate in stagione. Ma poi, quando la difesa degli avversari diventa troppo forte, ecco che ti rendi conto che sono i tuoi stelli limiti ad affossarti. E la faccenda diventa amara.
È quello che succede ai New Orleans Saints, dopo aver sperimentato per l’ennesima volta che una difesa serve a vincere i campionati, e dopo aver ancora una volta sbattuto la faccia sulla loro dunnincapacità di risollevare le partite quando si sono messe male (da quando c’è coach Payton i Saints sono 0-17 nelle partite in cui iniziano l’ultimo quarto sotto nel punteggio). Ieri ci sono andati vicino: nell’ultimo quarto Drew Brees (25 su 47 per 296 yards, 2 TD e 3 int) ha guidato i suoi a rimontare 10 punti di svantaggio, prima con un passaggio in touchdown per Pierre Thomas e poi guidando il drive chiuso dal field goal del pareggio a 5 minuti e mezzo dalla fine. Ma lì, la difesa dei Buccaneers ha fatto la differenza.
Dopo averlo pressato incessantemente per tutta la partita, nel finale Tampa Bay ha infatti intercettato Drew Brees due volte; il primo intercetto (di Phillips) ha portato al calcio di Matt Bryant ed al nuovo vantaggio 23-20 dei Bucs, il secondo (di Buchanon) ha definitivamente chiuso la partita a poco più di un minuto dalla fine.
La difesa di Tampa, in effetti, forse è stata un po’ sottovalutata durante questa stagione: il fatto che da quando Jeff Garcia è tornato al comando della squadra i Bucs siano 6-1 ha forse portato ad attribuire la maggior parte dei meriti del rendimento alla ritrovata vena dell’attacco. Ma nessuno come Tampa Bay sa meglio quanto sia importante la difesa per fare strada, e la posizione odierna degli uomini di Gruden in vetta alla NFC South ha molto a che fare con la solidità di un reparto tornato pienamente competitivo. Certo, il “sergente” riesca a far girare l’attacco come i suoi sostituti hanno dimostrato di non saper fare; inoltre, le buone prestazioni degli special team sono una parte importante dei successi (e contro i Saints si è visto quale aiuto i ritorni di Clifton Smith abbiano dato alla posizione in campo dell’attacco Bucs). Ma in una division solida come questa, in compagnia di Falcons e Panthers, se non hai una buona difesa non vinci.
E non è che i Saints ieri siano stati un colabrodo: Garcia si è fermato a 119 yards, con un misero 9/23, e in totale Tampa Bay ha chiuso a 254 yards, che non sono poi tantissime. Ma il killer instinct, quello che forse i Buccaneers hanno nel DNA, a New Orleans non c’è. E queste cose si pagano.
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Mauro Rizzotto

Più vecchio di quello che sembra, continua a sentirsi più giovane di quello che è. Fra una partita della sua Juve e una dei suoi Miami Dolphins sceglie la seconda. Fra una partita dei Dolphins e la famiglia... sceglie sempre la seconda. Vabbè, quasi sempre. Sennò il tempo per scrivere su Huddle dove lo trova?

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