[Week 13] Chicago Bears vs Minnesota Vikings

nflChicago Bears – Minnesota Vikings 14-34

Sfida cruciale per la leadership nella NFC North, quella che si e’ giocata domenica notte a Minneapolis. Con entrambe le squadre a 6-5 ed i Packers sconfitti nel pomeriggio, la vincente di questo match poteva mettere mezza mano sul titolo divisionale e, di conseguenza, sui playoff.

I Bears, reduci dalla netta vittoria contro i Rams, partivano subito forte, e dopo un primo drive in cui Orton lanciava tre incompleti consecutivi, il QB di VChicago trovava Hester per un TD pass da 65 yards per aprire le danze.
Minnesota faticava molto ad aprire varchi per Peterson, e Frerotte doveva lanciare spesso sotto pressione, e non completava.
petersonLa partita sembrava dirigersi lentamente ma inesorabilmente nelle mani di Kyle Orton e soci che, dopo aver concesso un field goal a Longwell, sfruttavano l’ennesima buona posizione di campo e si presentavano in red zone per il raddoppio. Ma era in quel momento, a cinque minuti dalla fine del secondo quarto, che il vento girava e cominciava a spirare in favore dei padroni di casa.
Forte produceva un buon guadagno con una corsa, ma veniva spinto fuori dal campo sulla una yard. Quattro tentativi e goal per i Bears i quali, con un gioco di corsa affidabile, non dovrebbero avere soverchi problemi a trasformare in sei punti. Invece la difesa in maglia viola erge una vera e propria barricata, e costringe Orton ad un incompleto al primo tentativo e stoppa le tre seguenti corse (due di Forte ed una di Davis), riconquistando la palla sulla propria una yard, con lo stadio in delirio e tutta l’inerzia della partita a proprio favore.
Se non fosse abbastanza, al primo gioco Gus Frerotte pesca Berrian che riceve e batte in velocità Tillman, segnando un TD pass da 99 yards che porta i Vikings in vantaggio e, cosa ben piu’ importante, spezza le gambe ai Bears.
Sul drive successivo Chicago restituisce la palla agli avversari che, in poco piu’ di due minuti e mezzo, marciano altre 86 yards e segnano con Frerotte il TD del 17-7 con cui si conclude il primo tempo.
I Bears non si dano per vinti, e sul primo drive offensivo dei Vikings nel terzo quarto, Payne intercetta Frerotte e riconsegna la palla al proprio attacco sulle 4 yards in attacco. Due giochi dopo Orton completa per Forte, e siamo 17-14.
Sale di nuovo in cattedra la difesa di Minnesota, ma stavolta anche orton ci mette del suo. Dopo piu’ di duecento passaggi consecutivi senza intercetti, arriva il primo turnover messo a segno da Sharper, che si impossessa di un brutto passaggio verso Lloyd. I Vikings capitalizzano immediatamente con un touchdown di Taylor, riportandosi a distanza di sicurezza.
Si arriva al quarto periodo con i Bears in cerca di una possibile rimonta, ma Orton si becca il secondo intercetto, questa volta ad opera di Leber. Durante il ritorno Leber perde anche il pallone, ricoperto da Chicago, ma il challenge di Minnesota restituisce la palla ai Vikings, annullando il recupero del fumble. Anche in questo caso i Vikings non si fanno pregare e capitalizzano immediatamente con una corsa di Peterson, portandosi sul 31-14.
I Bears sono oramai alla disperazione, così Orton riprende dopo il kickoff facendosi intercettare per la terza volta, chiudendo di fatto la partita, che vedrà ancora il field goal di Longwell a fissare il risulatato finale di 34-14 che mette i Minnesota Vikings in una posizione di assoluto privilegio per la conquista del titolo divisionale.
I Bears perdono una ghiotta occasione per staccare i rivali di division, ed ora si trovano invischiati, ed anche in una posizione piuttosto scomoda, nel calderone delle wild card, dal quale potrebbero uscire molto in fretta, avendo già tre vittorie di ritardo rispetto a Carolina e due dalla coppia Dallas/Atlanta. Le quattro partite ancora in calendario non sono nemmeno delle più semplici, per i Bears, mentre per i Vikings si prospettano almeno tre partite più abbordabili, a parte la chiusura di regular season con i Giants.
A meno di scivoloni dell’ultimo minuto, i Vikings dovrebbero quindi avere più che un piede nei playoff, ma dal momento che la NFL ci ha abituato a tutto, prepariamoci ad un ultimo mese di regular season che promette fuochi artificiali.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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