[Week 12] Recap 5 partite

nflEcco il recap con cinque partite giocate nella dodicesima giornata della National Football League:

Houston Texans – Cleveland Browns 16 – 6
Tampa Bay Buccaneers – Detroit Lions 38 – 20
Buffalo Bills – Kansas City Chiefs 54 – 31
Minnesota Viking – Jacksonville Jaguars 30 – 12
Green Bay Packers – New Orleans Saints 29 – 51

Houston Texans – Cleveland Browns 16-6

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Nella partita meno significativa della settimana, Brady Quinn prende il campo da titolare. Perderà la partita molto prima del terzo quarto, in cui lancerà due intercetti e lascerà il palcoscenico al compagno Derek Anderson.
Infatti Houston è da subito avviata alla prima vittoria stagionale fuori casa, dopo il TD di Sage Rosenfels per Kevin Walter. E’ solo il kicker dei texani a mettere in dubbio il risultato sbagliando due Field Goal da più di 45 yarde nel secondo parziale. Per ilr esto, la difesa tiene a bada gli spuntati avversari, incapaci di mettere insieme un bel drive per tutta la partita; i Browns si devono così accontentare di due FG, prima del fantomatico terzo quarto fatale per Quinn, che chiuderà con un 8 su 18 e 21.2 di rating.
Poi sono i due intercetti anche per Rosenfels a tenere vivo l’interesse, ma la partita è condannata al suo epilogo dal terzo INT di Cleveland a 2 minuti dal termine.
La buona partita di Rosenfels e la sufficiente prova del running game basta ai Texans per avere la quarta vittoria della stagione, ma per entrambe le squadre è andata in archivio l’ennesima stagione mediocre. Unico obiettivo ora è quello di rovinare la corsa ai Playoff delle franchige delle loro combattute division.

Tampa Bay Buccaneers – Detroit Lions 38-20

Avversario facile facile per i lanciati Bucs questi Lions. Talmente facile che si può anche entrare, con la testa e le gambe, dopo 15 minuti di football.
Il primo quarto è infatti quanto di meno guardabile ci sia stato dato da Tampa quest’anno. Una squadra 0-10 che marcia tranquilla fino alla sua End Zone, con Daunte Culpepper che trova molto facilmente le lunghe braccia di Calvin Johnson per il primo TD. Il secondo arriva con “Cadillac” Williams (bentornato) che perde un pallone liberando il campo al fumble recovery che vuol dire 14 a 0. Ne arrivano altri tre di punti, ma probabilmente tutti sappiamo che quello è il canto del cigno, anzi del leone nella fattispecie.
Williams continua a mettere insieme numeri poveri, ma in quest’anno di sua assenza, è tornato Warrick Dunn, e si vede. Il running game funziona, arriva il primo TD per i Buccaneers. Questo fa shiftare l’attenzione della difesa del Ford Field, fiacca a dir poco: ne fa le spese la pass-rush, con Jeff Garcia che lancia altri due TD prima della fine del primo tempo. Sul 21 a 14 le gerarchie sono ristabilite, e quella che è probabilmente la seconda miglior squadra NFC e certamente la più esperta non si volta mai più indietro a guardare l’agonia di una Detroit forse mai così povera.
Le restanti due segnature di Tampa arrivano in modo diverso, dalla difesa e dagli special team, e Detroit spreca il turnover di Garcia in modo cruciale. E’ finita, come la stagione dei Lions, e come le illusioni di chi credeva di poter tener fuori i Bucs dalla lotta Playoff.

Buffalo Bills – Kansas City Chiefs 54-31

Due eroi per venire fuori dalla crisi per i Bills. Difensivamente, Leodis McKelvin, con i suoi due intercetti nel secondo quarto ferma momentaneamente la verve del sorprendente Tyler Thigpen, ed in attacco, quando c’è da vincere la partita e proteggersi dal ritorno dei casalinghi Chiefs, Trent Edwards definisce la vittoria correndo con coraggio e segnando i due TD su corsa che mai aveva segnato in tutta la carriera.
In realtà, la partita nella fase centrale è dominata da Buffalo, come il divario di squadra ed il record vorrebbero, ma Tony Gonzalez è grande come sempre nel trovare lo spazio sulla corta distanza e garantire all’attacco di Kansas City una qualche soluzione. Ma le frequenti palle perse, 4 fumble persi, condannano la squadra di Herm Edwards alla decima sconfitta su undici partite ed alla certezza di una stagione fallimentare. Larry Johnson con problemi di vario tipo, un parco quarterback che è da reinventare, Gonzo ormai inevitabilmente agli ultimi snap di una carriera gloriosa. C’è’ da rifondare a dir poco.
Buffalo arriva al secondo più grosso punteggio della sua storia (54 punti) in un momento che vedo la riscossa della propria division, con New England e Jets implacabili che transitano davanti alla squadra di Dick Jauron verso i Playoff. Il carattere però dei Bills è innegabile, così come ottime qualità, sia in attacco che difesa. Diventa così un peccato capitale la brutta serie di 4 sconfitte consecutive appena chiusa. Senza quella probabilmente staremmo parlando di Buffalo in lizza con New England, Baltimore ed Indianapolis per le wild card; brutta occasione sprecata.

Minnesota Viking – Jacksonville Jaguars 30-12

Ridicolo inizio in quel della Florida per questa partita: Gus Frerotte non dice al suo centro di essersi allineato nella formazione shotgun, ed egli commette un fumble ridicolo nella prima azione della partita. La difesa del Minnesota raccoglie e siamo 7 a 0 dopo 7 secondi. Ne passano tredici ed il fumble su ritorno di Whiterspoon propizierà il 14 a 0 di Chester Taylor poco dopo.
Tragicomicità a cui Jack Del Rio non può assistere con leggerezza. Richiama a raccolta i suoi, da David Garrad al peggior waterboy, e li striglia a dovere. Il risultato è una partita nervosa nella prima metà, con moltissimi infortuni da brividi negli special team e ben poche dimostrazione di talento. L’unica eccezione è Maurice Jones-Drew: il prodotto di UCLA corre, salta, riceve i frequenti shovel pass del suo QB, per riportare i Jags in carreggiata e chiudere il primo tempo sul 17 a 10, principalmente per demerito di Josh Scobee che sbaglia due field goal che avrebbero potuto significare molto per i suoi.
Il carattere di Jacksonville non è secondo a nessuno, i suoi drive guadagnano spazio e tempo, e dopo la sfuriata iniziale i vichinghi possono solo cercare di mettere più pressione possibile a Garrard e sperare che i padroni di casa non segnino troppo.
Ma la storia della partita, è chiaro, è fatta dagli errori dei Jaguars, così rari in stagione ma così frequenti nella partita di domenica. Il terzo fumble, di Matt Jones, porta ad altri tre punti, mentre una marcatura che salta in difesa porta al passaggio da 41 yard con cui un coraggiosissimo Frerotte porta ancora Ryan Longwell al calcio, per il 23 a 10.
A chiudere la partita è il successivo drive, che con la meta di Adrian Peterson, usato con parsimonia in partita; alla fine sarà un 30 a 12 per gli ospiti. La stagione di Jax non è mai iniziata, nonostante sia una squadra che non nasconde i suoi molti punti forti, mentre quella dei Vikes continua con il momentaneo primo posto in coabitazione coi Bears nella propria division. Brad Childress allena leggermente meglio e la difesa dimostra sufficiente continuità ed ottime individualità (Winfield su tutti): in questo modo i Playoff sembrano vicini.

Green Bay Packers – New Orleans Saints 29-51

C’era da prendersi l’ultima chance per la Wild Card, c’era da stabilire un fattore campo mostruoso, c’era da tirar fuori la prestazione della stagione per far sperare un pubblico affamato di vittorie.
I New Orleans Saints riescono in tutto, e anche se l’approdo ai Playoff sembra ancora molto problematico, la vittoria sensazionale contro Green Bay ha delle caratteristiche da grande squadra, diretta al Superbowl.
Innanzitutto, ci compiaciamo nel notare che quello che prometteva essere un attacco stellare, una volta risolti i mille infortuni, è venuto fuori.
Marques Colston è mortale se usato bene e Jeremy Shockey aggiunge dimensione ad un attacco che ora può andare sul range medio con risultati ottimi. Le 11 yarde a passaggio di lunedi sera lo dimostrano.
Senza ricordare che Green Bay era una delle prime difese sui passaggi della lega, prima di essere travolta da Drew Brees ed i suoi.
La facilità nel trovare i suoi 7 ricevitori è tale da permettergli di raggiungere 323 yard con 26 passaggi tentati, e il running game non ne risente, vedendo lo stesso molte palle.
I Packers rimangono in partita per 2 quarti, rispondono colpo su colpo, ma poi Aron Rodgers lancia due intercetti nei primi cinque giochi del secondo tempo, e sbagliare contro la macchina Saints ora, al Superdome, equivale ad un suicidio sportivo. Il volume dei fan si alza e la partita diventa irrecuperabile. A poco serve intercettare Lance Moore, in un trick play bizzarro con 20 minuti sul cronometro che in condizioni normali avrebbe assunto sfumature di pazzia.
Il contapunti si ferma a 51, principalmente perchè è la partita a terminare. Si va sul 6-5, in una division, la NFC South, incredibile, con tutte squadre vincenti; decisiva la sfida di Tampa Bay settimana prossima, dando per assodato che Carolina e Atlanta debbano perdere in Louisiana.
L’ultima possiibilità per Green Bay, invece, è ancora in lotto per il predominio nella sua division, dietro a Chicago e Minnesota. Per loro la bagarre durerà fino alla fine della stagione.

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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