Wild cat formation

nflLa notizia della settimana è certamente la sconfitta dei Patriots ad opera dei Dolphins, soprattutto per il punteggio decisamente pesante per i patrioti ed anche perchè questa sconfitta pone fine alla striscia di 21 vittorie consecutive in stagione regolare per New England.

Ma ancor più della vittoria in sè, i Dolphins sono diventati l’argomento principale di tutte le conversazioni per “come” hanno ottenuto questa vittoria. Quattro dei cinque touchdown dei Dolphins sono infatti venuti da quello che tutti considerano, a torto, un trick play: la cosiddetta wild cat formation.

Di cosa si tratta, in realtà, e perchè non può essere considerato un trick play?

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Prima di addentrarci nell’analisi tecnica, facciamo un po’ di storia. Innanzitutto è più corretto parlare di Wildcat Package”, più che di wild cat formation, perchè si tratta di diverse soluzioni di gioco che originano da una particolare disposizione in campo. Il wild cat package non è altro che una derivazione della double wing a cui viene aggiunto lo snap diretto al runningback. Una formazione di questo tipo è presente nel college e nell’high school football da molto tempo, fin dagli anni ’50, per intenderci, e nel corso degli anni ha subito diverse trasformazioni ed è stata utilizzata in mille modi differenti. La filosofia che sta alla base di questo pacchetto di schemi è quella di dare la palla in mano al tuo atleta migliore il maggior numero di volte possibile

La versione utilizzata dai Dolphins è quella che ha portato alla notorietà Darren McFadden ad Arkansas, dove “casualmente” l’attuale QB coach dei Dolphins lavorava due anni fa, e prevede una linea sbilanciata con un TE eleggibile, una guardia ed uno slot a sinistra del centro, due tackle a destra con un ricevitore largo ed il QB schierato in slot. Completano il quadro un HB, posizionato cinque yards dietro al centro in shotgun, ed un FB posizionato alla stessa altezza dell’HB spesso dalla parte sbilanciata della linea, più raramente dalla parte debole, come da schema sottoriportato.

 

………….TE..G..C..G..T..T………………WR
……HB…………………………QB………
……………..HB..FB………………….


Da questa formazione è possibile eseguire quattro giochi principali, ed è per questo che si può parlare di package e non di singolo trick play. Il wildcat package è un mini sistema offensivo che, con opportuni accorgimenti, è pensabile utilizzare anche come attacco base, ma che usato in aggiunta al proprio sistema base in determinate situazioni può portare grossi benefici. Una caratteristica che lo rende ampiamente adattabile a molti sistemi offensivi “tradizionali” è che per 8/9 undicesimi del personale gli assegnamenti non cambiano rispetto ad una I formation, Pro set o single back, rendendo quindi l’installazione e l’utilizzo semplice e con un impatto molto relativo sul playbook preesistente. Dicevamo che da questa formazione si possono giocare quattro schemi fondamentali: Sweep, Power, Counter e HB pass. Con una linea sbilanciata, a seconda di come reagisce e si allinea la difesa è possibile selezionare lo schema più appropriato da eseguire.

Tutti i giochi di corsa, ad eccezione della Counter, si svolgono dalla parte sbilanciata della linea, dove l’attacco puo’ contare su un bloccatore in più in linea.
Il movimento principale vede, oltre allo snap diretto al runningback, il motion dell’altro HB verso la parte opposta della linea. Lo snap avviene appena il RB in motion arriva all’altezza del TE, così da passare davanti al RB e poter prendere o fintare l’hand off a seconda del gioco da eseguire.
Nel caso della SWEEP (che possiamo assimilare ad una jet sweep), il RB che prende lo snap consegna l’hand-off al RB in motion che ha quindi il vantaggio di essere già in velocità. La linea blocca a zona per una cosra esterna, il ricevitore si occupa del cornerback, il QB della safety ed il fullback del linebacker esterno. Se la difesa non ha sovraccaricato il lato sbilanciato si crea una superiorità numerica che costringe ad aspettare l’intervento della safety dalla parte opposta, mentre se la difesa sovraccarica, si crea una situazione di uno contro uno in campo aperto, il che significa che hai comunque guadagnato delle yards anche se il portatore di palla viene placcato subito.
Variando un solo particolare, e cioè l’hand-off, è possibile passare da una corsa esterna ad una counter. Anche in questo caso l’obiettivo e’ di creare un uno-contro-uno in campo aperto. Il RB che prende lo snap finta l’hand-off e corre un passo interno per poi cambiare direzione e correre dalla parte debole, spesso con il fullback davanti a bloccare assieme al tight end ed una delle due guardie in pull.
Senza utilizzare il man in motion è invece possibile correre interni dalla parte sbilanciata della linea. Il RB prende lo snap e corre diretto tra guardia e tackle.
Ultima possibilità (si fa per dire, perchè comunque le combinazioni possono essere molteplici), è l’halfback pass. Con o senza il man in motion il RB prende lo snap, effettua l’eventuale play action (se c’è il man in motion) oppure la finta di sweep per poi fermarsi e lanciare al ricevitore o al QB.
Questo breve excursus non vuole certo essere nè approfondito nè esaustivo, anche perchè ci sarebbe da scriverne per pagine e pagine e bisognerebbe disegnare diagrammi su diagrammi, ma vuole rappresentare uno spunto per andare alla ricerca di approfondimenti e variazioni del pacchetto offensivo più chiacchierato della settimana.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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