XFL: review di week 9

La nona giornata della XFL sancisce il primo posto, e il diritto di giocare in casa le semifinali, di Defenders e Roughnecks. Tutto ancora in discussione invece per le seconde classificate con perfetta parità al Nord e lieve vantaggio dei Renegades a Sud.

Houston Roughnecks – Vegas Vipers 28-21

I Roughnecks si assicurano il primo posto nella North Division e quindi il diritto di giocare in casa la partita per il titolo divisionale e l’accesso al Championship, ma devono soffrire a lungo prima di piegare gli orgogliosi Vipers.

Sono proprio i Vipers a portarsi in vantaggio dopo aver conquistato il possesso in seguito all’intercetto effettuato dal DB Keylon Kennedy. Partito dalle proprie 25, Jalan McClendon gestisce una serie di giochi alternando corse e passaggi per concludere con un TD pass di 4 yard per il TE Sean Price. Notevole, in questa sequenza, il passaggio di 28 yard per John Lovett per arrivare alle 28 di Houston. Il tentativo di conversione da due punti, un passaggio ancora per Price, cade incompleto e si resta sul 6-0. Houston accusa il colpo e nel secondo turno di possesso perde ancora la palla per un fumble di Cedric Byrd dopo la ricezione, forzato da Maurice Smith e ricoperto da C.J. Avery. Anche questa volta i Vipers monetizzano il takeaway andando a marcare un altro TD con un passaggio di McClendon per Cinque Sweeting a coprire le ultime due yard. La conversione non va e si va sul 12-0. L’offense dei texani non riesce ad ingranare, e non va oltre un three & out, e allora ci pensa la difesa a riaprire la partita: sulle 39 di Vegas, DeAndre Johnson atterra McClendon facendogli perdere l’ovale che viene raccolto e riportato in TD da Tavante Beckett. Nei due turni offensivi le due squadre non vanno oltre il punt, poi, prima della chiusura del primo tempo Vegas tenta un field goal da 55 yard che Sam Sloman fallisce.

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Si riparte con Houston in possesso, ma l’attacco proprio non riesce a carburare e Keylon Kennedy dà il secondo dispiacere a Silvers intercettando un passaggio inteso per un Deontay Burnett in giornata decisamente negativa. Houston però ha un defense team tra i migliori della lega e, per la seconda volta, rimedia alla defaillance dell’offense: McClendon, dalle proprie 12, passa a Martavius Bryant che dopo aver ricevuto perde il possesso della palla in seguito all’intervento di Ajene Harris che, conquistato l’ovale, corre fino alla end zone per il 12-12. Questa volta la conversione da un punto, un passaggio per Tavonn Salter, é buona e Houston si porta avanti per 13-12. Torna in campo l’attacco di Vegas ma non va oltre il calcio di allontanamento che viene riportato da Travell Harris fino alla linea di centrocampo. Partito da posizione favorevole, Silvers si affida soprattutto ai rush del RB Max Borghi che chiude con un rush di due yard in touchdown un drive in cui ha conquistato da solo 25 delle 49 yard necessarie. Sul 19-12 si entra nell’ultimo quarto. I Vipers arrivano fino alle 35 di Houston ma al quarto tentativo non rischiano e si accontentano del calcio da 53 yard che stavolta Sloman piazza in mezzo ai pali per il 15-19. La partita é ancora aperta, ma l’offense dei Roughnecks , partita ancora dalla linea di midfield per merito di un buon ritorno di punt di Travell Harris, va ancora in touch down con un rush di 14 yard di Brycen Alleyne dopo i primi 36 guadagnati da un’altra corsa di Borghi. I Vipers reagiscono subito e segnano a loro volta con una corsa di 28 yard di John Lovett per il 21-25. A questo punto Houston comincia a giocare per consumare minuti e gioca un drive di sole corse affidate ad Alleyne e Borghi per poi calciare il field goal che Austin Jones realizza da 28 yard per il 28-21 finale.

I Roughnecks ringraziano la propria difesa che li ha tenuti in partita e poi un grande Max Borghi che ha contribuito con 74 yard in dieci portate al riscatto dell’offense team in giornata decisamente negativa. Per i Vipers un’altra buona partita con McClendon (27 su 37 per 249 yard e 2 TD) e John Lovett (46 yard su corsa e 63 su passaggio) in grande spolvero, ma sconfitti dalla maggior determinazione agonistica dei Roughnecks.

San Antonio Brahmas – Orlando Guardians 25-23

I Brahmas mantengono viva la speranza di raggiungere la post season vincendo, non senza soffrire, contro i Guardians che hanno avuto il merito di onorare fino all’ultimo l’impegno.

E’ stata la miglior partita della stagione per il QB di San Antonio, Jack Coan, che ha chiuso con un ottimo 25 su 31 (80,6%) per 302 yard e un TD pass, molto ben coadiuvato da un Jaques Patrick in gran giornata, 80 yard corse in 20 portate e 4 ricezioni per altre 50 yard, e dal WR Nick Holley 4 catches per 105 yard. In casa Guardians c’é stata la prestazione poco brillante di Quinten Dormady, 9 su 17 per sole 47 yard, ma anche l’eccellente partita del RB Devin Darrington, 133 yard in 16 portate, che però non é bastata per portare a casa la vittoria. Sono i Guardians i primi a mettere punti sul tabellone quando, al primo turno d’attacco, Dormady serve a Jordan Thomas un TD pass di 4 yard a conclusione di una serie di giochi incentrati sulle corse di Darrington. Segue la conversione da due punti ancora realizzata da una ricezione di Jordan Thomas. Bisogna aspettare l’inizio del secondo periodo per la replica di San Antonio che dopo aver risalito il campo per 45 yard, arrivata sulle 20 di Orlando, deve affidare il quarto down al piede di Parker Romo che realizza da 38 yard. Il possesso torna ai Guardians che sul quarto e cinque sulle loro 27 yard vanno al punt, ma il punter Mac Brown, ricevuto l’ovale, effettua un passaggio degno di un QB a K.D.Cannon che riceve e corre fino alle 4 di San Antonio. Ci pensa poi Darrington a coprire in due portate le yard mancanti per arrivare alla end zone. La conversione non riesce e si va sul 14-3 per Orlando. Seguono due turni senza esito, con le squadre costrette al punt, poi Jack Coan conduce un drive in cui con cinque passaggi copre 69 yard con la collaborazione di Jaques Patrick e Nick Holley, per poi dare a Patrick l’hand-off per la corsa di 6 yard in end zone. Segue il run di una yard di Patrick per la trasformazione da un punto per il 14-10.

Il primo possesso del terzo periodo é dei gialloneri che, alternando rush di Patrick con passaggi diretti a ricevitori diversi, arrivano in piena red zone ma, al quarto tentativo, con due yard da conquistare si affidano ancora al piede di Romo che realizza per il 14-13. I Guardians, dopo tre incompleti di Dormady, vanno al punt e Jack Coan confeziona un drive da manuale in cui prima guadagna 44 yard con un passaggio a Holley, poi, sul “terzo e sette” serve Travis Toivonen con un passaggio di 28 yard per il touchdown del sorpasso. Dopo un punt di Orlando la palla passa ai Brahmas ma Patrick, colpito da Terrance Smith, perde l’ovale che viene ricoperto da Stansly Maponga per il nuovo possesso Guardians. I neroverdi avanzano fino alle 34 in campo avverso ma devono limitarsi al field goal che Josè Borregales realizza da 52 yard per il 17-19. Dopo un drive improduttivo dei Brahmas, i Guardians riprendono il possesso ma Dormady nel tentativo di passare a Darrington, viene intercettato da Drew Beesley che poi riporta il football in end zone per 26 yard per il 25-17. Sotto di otto punti i Guardians non si arrendono e guidati da Deondre Francois, che ha sostituito Dormady, risalgono il campo fino a tre yard dalla meta, soprattutto grazie a un rush di 58 yard di Darrington. Il passo finale é un passaggio di 3 yard di Francois per Andrew Jamiel. Mancano poco meno di quattro minuti ma Coan si affida saggiamente alle corse di Patrick per conservare il possesso fino alla fine.

I Guardians escono ancora sconfitti, ma ancora con l’onore delle armi e si preparano alla trasferta di St Louis dove potrebbero diventare arbitri della qualificazione ai playoffs della Division North, mentre i Brahmas si preparano a ricevere i Defenders in una partita che devono necessariamente vincere sperando che i Defenders perdano l’ultima in casa contro Houston.

D.C. Defenders – Arlington Renegades 28-26 OT

Contro i primi della classe i Renegades cercano di centrare il colpo che gli assicuri il passaggio alla post season. La difesa é sempre quel reparto temibile che li ha sostenuti nella prima fase del campionato e ora anche l’offense, con l’arrivo di Luis Perez, é diventato un’arma che può far male. E infatti Perez gioca una grande partita: 31 completi su 41 per 335 yard un TD pass e un intercetto facendo finalmente emergere il talento dei ricevitori Renegades.

Già al primo drive Perez presenta il suo biglietto da visita con tre completi in fila, il primo per Rannell Hall, i due successivi per Laddie Brown per 51 yard complessive. Poi però, arrivato entro le 5 di Washington, l’attacco texano viene respinto dalla forte goal line defense di Washington e deve ripiegare sul piede di Tyler Russolino che trasforma da 23 yard. La risposta di Jordan Ta’Amu però é dello stesso tenore: una corsa di Abram Smith per 5 yard e quattro passaggi per Ethan Wolf, Chris Blair e infine per Josh Hammond permettono di coprire le altre 65 yard e mandare Hammond in end zone per il 6-3. Arlington ci riprova con un lungo drive in cui Perez arriva nella red zone avversaria ma subisce un sack dalla coppia Francis Bernard & Kentrall Bryce e di nuovo deve affidarsi al piede di Russolino che questa volta, e questa é una notizia, fallisce da 44 yard. Seguono un three & out a testa, poi Washington cerca di prendere il largo con Ta’Amu che sale in cattedra e dalle proprie 41 prima completa per 37 yard per Brandon Smith, poi per Ryquell Armstead e infine per mandare in end zone Lucky Jackson dalle 14. La risposta di Perez é immediata e, a suon di passaggi, conclude mandando in end zone Caleb Vander Esch con un passaggio da 25 yard. Mancano ancora sette minuti al riposo e i Defenders ne utilizzano poco meno di sei per andare ancora in touchdown, stavolta guidati da D’Eriq King, l’alter ego di Ta’Amu, che dopo qualche tentativo di corse fermate dalla difesa azzurra, arma il braccio e infila tre passaggi l’ultimo dei quali ancora per Lucky Jackson per un touchdown da 6 yard. Segue la conversione da due punti per il 20-9 con cui si chiude il primo tempo.

All’inizio del terzo quarto l’episodio che potrebbe chiudere la partita: Perez sulle 39 di Washington tenta un passaggio per Brandon Arconado ma viene intercettato dal safety D.J. Swearinger veterano della NFL ingaggiato solo dieci giorni prima, che riporta la palla in end zone per 62 yard. Sul 26-9 la partita sembra in mano ai Defenders, ma la difesa dei Renegades sul finire del terzo quarto riconquista il possesso grazie ad un intercetto di Joe Powell che poi riporta in end zone per 90 yard. Il touchdown viene però annullato per un fallo del team difensivo dopo l’intercetto, per cui la palla passa ai Renegades, ma sulle 31 di Washington. Questa volta, dopo un passaggio di 14 yard per LuJuann Winnington, Perez si affida alle corse di DeVeon Smith che conclude con un TD rush di una yard per il 26-15. I Defenders cercano di consumare minuti sul cronometro e cominciano a macinare yard con le corse di Abram Smith, ma a 29 yard dalla meta D’Eriq King si fa intercettare da Colin Schooler un passaggio inteso per Ethan Wolf. Perez parte dalle proprie 33 e imposta un drive quasi tutto aereo che conclude dando a Smith la palla per correre l’ultima yard. Segue la conversione da due punti per il 26-23. A questo punto Bob Stoops ordina il “quarto e quindici” per mantenere il possesso e Perez conquista il primo down con un passaggio di 25 yard per Sal Cannella, poi arriva sulle 9 di Washington e con cinque secondi ancora da giocare lascia a Russolino il compito di aggiungere tre punti calciando da 27 yard per approdare all’overtime.

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Qui i Defenders realizzano il secondo tentativo mentre i Renegades falliscono i loro tre e la partita si chiude con i Defenders vittoriosi per 28-26 e matematicamente primi della division. Per i Renegades servirà la vittoria nell’ultima partita ad Arlington contro i Roughnecks o sperare che i Brahmas perdano la partita casalinga contro i Defenders.

St. Louis Battlehawks – Seattle Sea Dragons 12-30

La partita della settimana, con la vittoria che riporta Seattle allo stesso record di St. Louis, rinvia all’ultimo turno il verdetto su chi farà la semifinale, ma sancisce il primo posto sicuro dei Defenders che quindi la giocheranno in casa. Ci aspettavamo uno scontro prevalentemente aereo tra i due QB più prolifici del campionato e le attese sono state rispettate soprattutto da Ben DiNucci che ha fatto un buon 21 su 31 per 260 yard e due TD pass mentre A.J. McCarron 18 su 32 per 186 yard un Td pass e due intercetti é stato decisamente sotto il proprio standard abituale. Un altro elemento che ha fatto la differenza a favore dei Dragoni é stato il running game con 123 yard contro le 54 di St Louis. McCarron ha sofferto molto più del collega la pass rush che lo ha atterrato ben quattro volte e sottoposto ad una maggiore pressione. Sugli scudi per Seattle, e non é la prima volta, Jahcour Pearson che con 115 yard guadagnate con sette ricezioni ha consolidato la sua posizione di miglior ricevitore della Lega.

Il primo drive offensivo é dei Sea Dragons e DiNucci gestisce in modo bilanciato passaggi e corse per concludere, dopo più di sette minuti, con un TD rush di 9 yard di T.J. Hammonds. Lindsay poi corre le 5 yard per la conversione da due punti. La risposta di St Louis si ferma sulle 27 di Seattle dove, sul quarto e tredici, Donald Hageman calcia il field goal da 45 yard. L’offense dei Dragoni torna in campo ma dopo cinque giochi deve calciare un punt che restituisce il football sulla linea delle 8 yard di St Louis. Qui McCarron fa il McCarron e copre le 92 yard in soli sette giochi tra cui spiccano due big plays: il primo é un pass di 38 yard per Marcel Ateman, il secondo é il TD pass di 42 yard per Darrius Shepherd. Sarà il suo miglior drive, purtroppo non ripetuto, della partita. Seguono due possessi senza esito, uno per parte, poi DiNucci sul quarto e uno poco dopo la linea di midfield, pesca Josh Gordon che riceve e corre fino alla linea delle due yard. Un passaggio per Jordan Veasy in end zone riporta avanti Seattle per 14-9. McCarron imposta un altro buon drive partendo dalle proprie 12 ma, arrivato quasi a metà campo, si fa intercettare da Qwynterrio Cole un passaggio destinato a Gary Jennings. Siamo a 45 secondi dalla fine e il turnover non produce alcun danno.

Si riparte con palla ai Falchi che però non conquistano il primo down e calciano un punt. DiNucci parte dalle sue 37 ma subisce un sack che gli fa perdere cinque yard, ma poi, dalle 32 lancia per Pearson che riceve a metà campo e corre le restanti cinquanta yard per il TD del 20-9. Manca ancora molto tempo ma i Battlehawks danno l’impressione di non crederci. Prima della fine del terzo periodo però mettono a segno un field goal da 54 yard con Hageman. Nel quarto periodo Seattle fallisce un field goal da 52 yard e St Louis, nel tentativo di recuperare, gioca un quarto e cinque, ma la ricezione di Ateman é corta di una yard. DiNucci comincia a giocare con il cronometro e spende tre minuti per guadagnare 30 yard correndo personalmente, poi tenta un passaggio per Gordon ma viene intercettato da Lukas Denis. Neppure il tempo di esultare e McCarron viene a sua volta intercettato da Bryce Thompson sulle 16 dei Battlehawks. Lindsay corre le prime otto, poi DiNucci corre le restanti otto per il TD del 26-12 che diventa 27-12 con la trasformazione da un punto. C’é ancora il tempo, in pieno “garbage time” per mettere a segno altri tre punti grazie al calcio di Dominik Eberle da 36 yard.

E adesso? Battlehawks e Sea Dragons sono appaiate con un record 6-3 e nell’ultimo turno giocheranno entrambe in casa: St Louis riceverà Orlando e Seattle i Vegas Vipers. Se vinceranno entrambe andranno sul 7-3 e si procederà ad attivare le regole di tie-break. 

La classifica della XFL

XFL classifica week 9
** = qualificate ai playoff / e = eliminate dai playoff

 

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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