Matt Canada e la Jet Offense

I Pittsburgh Steelers si trovano al primo posto nella combattuta AFC North, dopo la scorsa stagione, conclusasi con un 8-8, Pittsburgh è imbattuta con un record di 5-0. L’upgrade degli Steelers è stato individuato in modo unanime nel ritorno del veterano QB Roethlisberger, una difesa confermata e l’ascesa del rookie WR Chase Claypool. Gli Steelers, finalmente al completo, stanno sfoggiando un attacco efficiente, sfruttando a pieno la grande mole di talento a disposizione. Un tassello, poco presente ai più, ma fondamentale per l’ingranaggio offensivo oro-nero, è però il nuovo arrivato Matt Canada, coach dei QB e parte integrante nella preparazione del game-plan inerente all’attacco.

Matt Canada è un figlio del Midwest (New Palestine, Indiana), amante dei cappelli in paglietta in stile cowboy. Per tutta la sua carriera da allenatore è stato un offensive-coordinator presso atenei prestigiosi come: LSU, Wisconsin, Maryland. Tutte le sue squadre, fino agli odierni Steelers, hanno offensivamente proposto una variante produttiva e difficile da arginare della “jet-offense”. La sua presenza nel coaching-staff di Pittsburgh può essere un quid in più per una stagione di rilancio.

Cos’è la Jet Offense?

La Jet Offense è una variante offensiva che si gioca a partire da un WR o un RB che attraversano il campo parallelamente alla linea di scrimmage, ricoprendo un ruolo di esca (motion) o di “portatore” di palla (sweep), con lo snap che parte prima che il giocatore in questione sorpassi il proprio centro. Ciò implica quindi movimenti pre-snap, voce in cui gli Steelers si classificavano tra gli ultimi nel 2019, mentre nelle prime posizioni nel 2020.  Nel caso specifico andremo ad analizzare la jet motion e jet sweep di coach Canada, avvalendoci dei due migliori interpreti in maglia Steelers, il running-back James Conner e il wide-receiver Chase Claypool, osservando le ultime due partite contro Eagles e Browns.

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Eagles Vs Steelers (Week 5)

Primo&10 sulle proprie 38. Gli Steelers sono in shotgun-formation, in 12 personnel (1RB, 2TE, 2WR). Abbiamo 1 TE (McDonald #89) di fianco il RT (right-tackle), due WR (Smith-Schuster #19 e Claypool #11) sulla destra della OL (offensive-line) e un TE (Ebron #85) sulla sinistra isolato in 1vs1. Gli Eagles rispondono con una difesa 4-3 over”, ovvero “sbilanciandosi” sul lato forte dove sono presenti i due WR. Il movimento pre-snap (Jet-Motion) di Claypool, che non riceve il pallone, costringe ad un nuovo adattamento in corsa la difesa, soprattutto il DE (defensive-end), sul lato debole (lato destro della DL degli Eagles), che attende Claypool. Aspettando Claypool, il DE è una frazione di secondo in ritardo per andare sul portatore di palla (Conner #30) e viene prontamente bloccato dal TE che era schierato sul lato forte (McDonald #89). Tight-end che ha attraversato la linea di scrimmage per bloccare, il suddetto DE, sul lato opposto. In questo caso con lo sbilanciamento difensivo, Conner ha la possibilità, con una corsa interna, di penetrare tramite il Gap-B destro, la difesa di Philadelphia per 25 yard.

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Osserviamo ora la seconda chiamata, indentificata in “jet-sweep”. Siamo a ridosso della end-zone Eagles, con un secondo&goal da giocare. Gli Steelers questa volta sono 22 personnel (anche se il RB #33 Edmunds si dispone come WR sulla linea di scrimmage) in una singleback-ace formation. Al partire dello snap Claypool attraversa il backfield. Questa volta i ricevitori posti sulla linea di scrimmage (Edmunds, Ebron, McDonald) bloccano ad uomo (rispettivamente CB, LB e LB avversari) senza che nessuno attraversi il backfield (come nel caso precedente era stato fatto invece dal TE McDonald). Questa volta Conner finterà un hand-off con Roethlisberger, mentre Claypool ricevendo il pallone dal proprio QB termina la sua corsa in end-zone.

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Browns Vs Steelers (week 6)

In una storica rivalità, in week 6 gli Steelers affrontano i Browns, in una partita che non è mai in discussione, ma ci regala ancora qualche spunto sulla jet-offense di Matt Canada.

Anche qui siamo a ridosso della end-zone. Pittsburgh con un terzo&2 da giocare si schiera in 22 personnel, in singleback-ace formation, come abbiamo visto poca fa nell’azione che ha portato al TD di Claypool contro Philly. Questa volta però i RB in campo sono differenti, ma la sostanza non cambia. Edmunds sulla linea di scrimmage contro gli Eagles è rimpiazzato da Samuels (RB #38), mentre Conner nel backfield da Snell Jr. (RB #24). In questa occasione (jet-motion), abbiamo Claypool che attraversa, fungendo da esca, il backfield e non più un TE che lo segue per bloccare il DE opposto, bensì il RB (Samuels #38) che incrocia la sua traccia per andare a bloccare il LB opposto (Takitaki #44) e permettere a Snell Jr. di percorrere una corse interna.

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A distanza di un’azione, ecco che Pittsburgh si appresta a schierarsi nel medesimo modo. Singleback-ace formation, 22 personnel con un RB sulla linea di scrimmage (Samuels #38) e Snell Jr. nel backfield. Parte lo snap e come abbiamo ormai compreso, in questo caso, i ricevitori bloccano ad uomo il proprio diretto avversario. Snell accenna una finta, Claypool riceve sfruttando il lavoro dei compagni e converte la giocata in un touchdown.

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Come risponde la difesa?

In entrambi i casi in cui il numero #11 degli Steelers ha segnato, le difese avversarie (Eagles e Browns) hanno provato ad accoppiargli un corner-back o una saftey in marcatura ad uomo. Purtroppo per i defensive-back la porzione di campo da attraversare, nel momento in cui il rookie degli Steelers corre dietro la sua OL, è troppo vasta e piena di “ostacoli” (per lo più giocatori intenti in fasi di bloccaggio) per raggiungere il diretto avversario. A testimoniare ciò nel video abbiamo i tentativi fallimentari, di McLeod prima e Ward dopo, nel rincorrere il WR di Pittsburgh.

Conclusione

Matt Canada si è dimostrato un brillante e creativo OC a livello collegiale, soprattutto per aspetti come “full-shift”, Jet-Offense declinata in versioni differenti di attacchi (spread-offense, read-option, ecc). La sua impronta si è ben presto notata nei nuovi Steelers, la sua reputazione non fa che crescere e la personale visone offensiva può dimostrarsi un rompicapo sorprendente per i defensive-coordinator della lega. Non ci resta che continuare a seguire le scorrazzate, dietro la linea di scrimmage, di Claypool e compagni.

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Matteo Colangelo

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