Wild Card ballgames

nflRieccoci in una nuova veste. In questa piccola rubrichetta distribuirò i miei palloni (uno per partita) ai migliori di ogni gara di playoff. Tutto ovviamente secondo il mio consueto insindacabile, e opinabilissimo, giudizio.
 
Atlanta – Arizona

jamesEdgerrin James. Si è riposato a lungo. Tutti l’avevano dato per finito. Io ero in prima fila con i cartelli alle manifestazioni. Contro Atlanta invece rieccolo su ottimi livelli.
E’ lui a decidere la partita stabilizzando il gioco di corsa dei Cardinals, determinante per condurre in porto una vittoria che pochissimi (per forza eravamo quasi tutti a manifestare contro James) pensavano potesse rotolare nelle mani di Kurt Warner e soci. Chissà Edgerrin cosa combinerà contro i Panthers.

Indianapolis – San Diego

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sprolesDarren Sproles. Ho fotocopiato i cartelli contro James (che tengo comunque nell’armadio) e gli ho sovrascritto “Tomlinson”. I dubbi su Sproles sono i soliti quando si affaccia un giocatore di così bassa statura. Può sostenere il peso di un attacco? Non lo so ma la differenza quando in campo c’è lui e non LT è abissale e lo è stata per ampi tratti della stagione. Il 21 probabilmente non è finito, ma il viale del tramonto è imboccato. Cari Chargers, affiancate al “nanetto” un White qualsiasi e vedete cosa ne esce. Intanto nella wild card ha fatto ammattire in tutti i modi i Colts. Se vogliamo si può anche discutere sulla regola dei supplementari. Ho sentito argomentazioni valide in entrambi i sensi, ergo: alla prossima.

Baltimore – Miami

reedEd Reed. Che ci crediate o no, pensavo fosse ormai passato anche il Reed. Invece dopo aver collezionato la miglior stagione della carriera (o giù di lì), eccolo brillare anche nei playoff. Pennington se lo ricorderà a lungo. Lui e i suoi compagni. Reed è una perla di una collana dove è sempre difficile scegliere la più perfetta. Non è stato semplice decidere di pronosticare Tennessee al Divisional Playoff.
Non sarà affatto una passeggiata per i Titans contro una difesa rivista ai livelli del SuperBowl del 2000.

Philadelphia – Minnesota

mcnabbDonovan McNabb. E’ un grande. Se Philadelphia è dov’è, ed è arrivata negli anni scorsi dove è arrivata, il merito (e non la colpa) lo porta sulle spalle il numero 5. Contro Minnesota non si fa prendere dal panico, sebbene le preoccupazioni nella tasca non gli manchino. Continua a fare la sua partita. Come sempre senza un ricevitore affidabile che sia uno (l’unico negli anni è stato quel simpaticone di Terrell Owens). Non spreca nulla e alla fine ha ragione lui e può saltellare sulla sideline sorridente come un bambino. Se cambierà aria in primavera farà felice la squadra dove si accaserà.

Edgerrin, Darren, Ed, Donovan, a voi i palloni. Io preparo i prossimi per i Divisional.

 
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